Rischio infarto e ictus nei giovani: scoperti i cut-off lipidici


Un gruppo di ricercatori ha identificato i cut-off lipidici che possono indicare un rischio elevato di infarto miocardico e ictus tra i giovani senza diabete

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Un gruppo di ricercatori ha identificato i cut-off lipidici che possono indicare un rischio elevato di infarto miocardico (IM) e ictus tra i giovani adulti di età compresa tra 20 e 39 anni senza storia di diabete, secondo i risultati di uno studio pubblicato sull’”European Journal of Preventive Cardiology”.

Gli autori – guidati da Mee Kyoung Kim, della Divisione di Endocrinologia e Metabolismo, Dipartimento di Medicina Interna presso lo Yeouido St. Mary’s Hospital e The Catholic University of Korea College of Medicine di Seoul (Corea del Sud) – riferiscono che un livello di colesterolo totale di 200 mg/dL o più e un livello di colesterolo-LDL (C-LDL) di 130 mg/dL o più sono risultati associati a un elevato rischio di eventi cardiovascolari (CV) all’interno di una vasta coorte di oltre 6 milioni di giovani adulti in Corea.

«Esiste una notevole incertezza sulla misura sui quali livelli di colesterolo leggermente aumentati influenzino il rischio CV a lungo termine e su quale cut-off dovrebbe essere usato per meritare una raccomandazione terapeutica nei giovani» scrivono Kim e colleghi.

Più rilievo a colesterolo e trigliceridi lievemente aumentati dai 20 ai 40 anni d’età
«Il nostro studio estende le conoscenze attuali perché suggerisce che anche concentrazioni leggermente aumentate di colesterolo totale, LDL-C, non-HDL-C e trigliceridi possono predire il rischio CV a lungo termine nelle popolazioni giovani».

Per questa analisi prespecificata, i ricercatori hanno utilizzato il database rappresentativo a livello nazionale del sistema di assicurazione sanitaria nazionale coreano al fine di identificare i cut-off lipidici associati a un aumentato rischio di malattie CV (CVD) tra gli adulti di età compresa tra 20 e 39 anni senza diabete.

L’analisi si è basata su 6.204.153 giovani adulti sottoposti a esami sanitari dal 2009 al 2012 e seguiti fino alla fine del 2018. L’esito primario era una CVD incidente, definita come IM e ictus.

I parametri di colesterolo di riferimento sono stati definiti come segue: livello di colesterolo totale inferiore a 140 mg/dL, livello di trigliceridi inferiore a 60 mg/dL, livello di LDL inferiore a 100 mg/dL e livello non-HDL inferiore a 130 mg/dL.

Durante un follow-up mediano di 7,7 anni, Kim e colleghi hanno scoperto che l’IM si è verificato nello 0,23% dei partecipanti, l’ictus nello 0,15% e il composito di CVD incidente nello 0,38%.

I parametri di riferimento identificati
I ricercatori hanno osservato un rischio significativamente elevato di eventi CVD nei partecipanti con i seguenti cut-off rispetto ai parametri di colesterolo di riferimento:

  • livello di colesterolo totale di 200 mg/dL o più;
  • livello di trigliceridi di 60 mg/dL o più;
  • livello di colesterolo-LDL di 130 mg/dL o più;
  • livello di colesterolo non-HDL di 140 mg/dL o superiore.

I cut-off di colesterolo totale significativi per un aumento del rischio di CVD sono stati di:

  • 240 mg/dL per le persone senza altri fattori di rischio;
  • 220 mg/dL per le persone con un fattore di rischio;
  • 200 mg/dL nelle persone con due o tre fattori di rischio.

Inoltre, i partecipanti con valori di colesterolo totale più alti erano più spesso anziani, maschi e obesi; avevano maggiori probabilità di essere fumatori correnti e forti bevitori di alcol e avevano maggiori probabilità di essere ipertesi.

Il paradosso delle persone non candidate alle statine
«Allo stato attuale, il rischio calcolato è uno dei criteri primari adottati dalle linee guida per iniziare la terapia ipolipemizzante al fine di ridurre il successivo rischio di CVD» scrivono i ricercatori. «Poiché l’età è il principale determinante utilizzato nei ‘motori’ di rischio o negli algoritmi delle linee guida, gli interventi ipolipemizzanti diventano comuni solo dopo i 60 anni di età, a eccezione di quelli con livelli di LDL-C marcatamente elevati o con diabete».

«Sebbene il rischio a 10 anni sia basso nei giovani adulti e nelle persone di mezza età che non vengono trattati secondo le linee guida attuali, in ultima analisi questi soggetti rappresentano la maggior parte dei casi incidenti di malattia cardiovascolare aterosclerotica».

Kim MK, Han K, Kim H-S, et al. Lipid cutoffs for increased cardiovascular disease risk in non-diabetic young people. Eur J Prevent Cardiol. 2022 Jul 11. [Epub ahead of print] Link