Studio BE COMPLETE
BE COMPLETE è uno studio di Fase 3, randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, a gruppi paralleli, progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di bimekizumab in adulti affetti da PsA e una risposta inadeguata agli inibitori del fattore di necrosi tumorale alfa (TNFα).  Tutti i partecipanti allo studio arruolati presentavano un’anamnesi di inadequate responder (mancanza di efficacia dopo almeno tre mesi di terapia a una dose approvata) o intolleranza al trattamento con uno o due anti-TNFα nel caso di PsA o psoriasi.

Criteri di inclusione e randomizzazione
I pazienti inclusi nello studio dovevano avere le caratteristiche seguenti:
– essere pazienti con PsA ad insorgenza di malattia in età adulta, che soddisfacevano i criteri di classificazione CASPAR da almeno 6 mesi
– presentare una conta di articolazioni dolenti e tumefatte pari o superiore a 3 o pari a 68, rispettivamente
– mostrare una o più lesioni psoriasiche attive e/o una storia documentata di psoriasi, caratterizzata da intolleranza ad uno o più farmaci anti-TNF o da insuccesso terapeutico ai farmaci in questione
Questi sono stati randomizzati, secondo uno schema 2:1, a trattamento con bimekizumab 160 mg ogni 4 settimane (n=267) o a placebo (n=133) per 16 settimane.

Alcuni partecipanti al trial sono stati successivamente reclutati nello studio di estensione BE VITAL, che valuterà la risposta al trattamento e la safety a lungo termine.
Nello specifico, i pazienti in questione saranno valutati per la safety per un periodo di 20 settimane dall’ultima dose somministrata.

Risultati principali

a) Sintomi articolari
Analizzando i risultati relativi all’endpoint primario, è stato osservato che il 43,3% dei pazienti del braccio di trattamento bimekizumab aveva raggiunto la risposta ACR50, rispetto al 6,8% dei pazienti del braccio placebo (p<0,001).

Il trattamento con bimekizumab ha determinato risultati migliori rispetto al placebo anche in termini di proporzione di pazienti che ha raggiunto la risposta ACR20 (67% vs. 15,8% – p<0,001) e la risposta ACR70 (26,6% vs. 0,8% – p<0,001).

Nello specifico, le due curve di efficacia (bimekizumab e placebo) iniziano a divergere a 4 settimane dall’inizio del trattamento assegnato dalla randomizzazione, per separarsi nettamente a 16 settimane.

b) Sintomi cutanei
Il 68,8% dei pazienti del braccio di trattamento attivo ha raggiunto l’endpoint della risposta PASI90, rispetto al 6,8% del gruppo placebo (p<0,001).

La risposta PASI75 è stata raggiunta dall’82,4% dei pazienti trattati con bimekizumab e dal 10,2% dei pazienti del gruppo placebo (p<0,001) mentre la risposta PASI100 è stata raggiunta dal 58,5% dei pazienti del gruppo trattato con l’inibitore di IL-17 A e IL-17 F e dal 4,5% dei pazienti del gruppo placebo (p<0,001).

c) Attività minima di malattia
Bimekizumab è risultato superiore al placebo sia in termini di minima attività di malattia (44,2% vs. 6% – p<0,001) – un endpoint chiave e decisamente sfidante nei trial clinici condotti nei pazienti con PsA – sia in termini di disabilità sulla base dell’indice HAQ-DI (p<0.001) che dalla componente fisica del punteggio SF-36 relativo alla qualità di vita (p<0,001).

Da ultimo, i pazienti trattati con bimekizumab hanno sperimentato una riduzione maggiore della conta delle articolazioni dolenti e tumefatte rispetto al gruppo placebo.

Safety
Il 40,1% dei pazienti trattati con bimekizumab ha sperimentato almeno un evento avverso (AE), rispetto al 33,3% dei pazienti del gruppo placebo. Inoltre, l’1,9% dei pazienti del braccio di trattamento attivo ha sperimentato un AE emerso a seguito del trattamento, con due pazienti che hanno interrotto la somministrazione del farmaco per questa ragione.

Studio BE OPTIMAL
BE OPTIMAL è uno studio di Fase 3, randomizzato, multicentrico, in doppio cieco, controllato con placebo, con un braccio di riferimento attivo (adalimumab), a gruppi paralleli, progettato per valutare l’efficacia e la sicurezza di bimekizumab nel trattamento di pazienti adulti affetti da artrite psoriasica attiva, che sono naïve ai biologici.  Lo studio è in corso e l’analisi intermedia presentata in precedenza si riferisce ai risultati ottenuti fino a 24 settimane di trattamento.

Criteri di inclusione e randomizzazione
In questo studio, che presentava gli stessi criteri di eleggibilità di BE COMPLETE ma che era stato condotto, a differenza dell’altro, in pazienti naive ai farmaci biologici, i pazienti con PsA erano stati randomizzati, secondo uno schema 2:3:1, a trattamento per 16 settimane con placebo, oppure con bimekizuman 160 mg ogni 4 settimane o con adalimumab 40 mg ogni 2 settimane (trattamento di riferimento).

Risultati principali
Anche questo trial ha soddisfatto gli endpoint primari e secondari, simili a quelli di BE COMPLETE ma arricchiti dalle misure di risoluzione dell’entesite e della dattilite, e da quelle di variazione, rispetto al basale, del punteggio radiografico totale Sharp modificato da van der Heijde  (p <0,001 per tutti i confronti).

Nello specifico, sono stati ottenuti i risultati seguenti
a) Sintomi articolari
Considerando l’endpoint primario, è emerso che, alla settimana 16, il 43,9% (n= 189/431) dei pazienti naïve ai biologici trattati con bimekizumab ha raggiunto l’indice ACR50 rispetto al 10,0% (n= 28/281) dei pazienti trattati con placebo (p<0,001)

b) Sintomi cutanei
Alla settimana 16, il 61,3% (n= 133/217) dei pazienti naïve ai biologici trattati con bimekizumab ha raggiunto l’indice PASI90 rispetto al 2,9% (n= 4/140) dei pazienti trattati con placebo; p<0.001.

c) Attività minima di malattia
Alla settimana 16, il 45,0% (n= 194/431) dei pazienti naïve ai biologici trattati con bimekizumab ha raggiunto la MDA rispetto al 13,2% (n= 37/281) dei pazienti trattati con placebo; p<0.001.

Safety
Un numero maggiore di pazienti trattati con i due farmaci attivi in questo trial ha sperimentato AE emersi a seguito del trattamento in confronto al gruppo placebo.
L’incidenza di AE seri è risultata, però, inferiore al 2% in ciascun braccio di trattamento. Gli AE più frequentemente osservati sono stati la nasofaringite, le infezioni a carico del tratto respiratorio superiore, la cefalea, la diarrea e l’ipertensione.

Da ultimo, i pazienti hanno ben tollerato il trattamento con bimekizumab e non sono emersi segnali di safety inattesi.

Riassumendo
In conclusione, “…negli studi BE OPTIMAL e BE COMPLETE, bimekizumab ha permesso di ottenere miglioramenti clinicamente rilevanti negli esiti muscoloscheletrici e cutanei nel caso delle persone affette da artrite psoriasica rispetto al placebo. Inoltre, i risultati dello studio BE OPTIMAL mostrano che il trattamento con bimekizumab è stato associato all’inibizione della progressione del danno articolare strutturale entro la settimana 16”, ha affermato il Professore Iain McInnes (Vice Principal and Head of College, University of Glasgow, Scotland) coordinatore dello studio BE OPTIMAL”.

“I nostri studi clinici di Fase 3 con bimekizumab hanno utilizzato l’indice ACR50 alla settimana 16 come endpoint primario, riflettendo così il nostro obiettivo di alzare l’asticella del trattamento per le persone affette da artrite psoriasica. I risultati mostrano come bimekizumab abbia permesso di gestire i sintomi articolari debilitanti dell’artrite psoriasica attiva, con anche alti livelli di clearance cutanea rispetto al placebo”, ha affermato Emmanuel Caeymaex, Executive Vice President, Immunology Solutions e Head of U.S., UCB. “È importante sottolineare che i risultati coerenti osservati tra le popolazioni suggeriscono come bimekizumab possa permettere di ottenere una risposta clinica simile nei pazienti che hanno una risposta inadeguata o intolleranza agli inibitori del TNFα e nei pazienti responder naïve ai biologici.”

“I risultati degli studi BE OPTIMAL e BE COMPLETE offrono evidenze chiare a sostegno del potenziale di bimekizumab, un duplice inibitore della IL-17A e IL-17F, nel trattamento dell’artrite psoriasica attiva. Questa malattia dolorosa e cronica può avere un grande impatto sulla vita dei pazienti. Il raggiungimento di un’attività di malattia minima è un obiettivo importante del trattamento, che in definitiva migliora la qualità della vita per le persone affette da artrite psoriasica”, ha concluso il Dr Joseph F. Merola, MD, MMSc, Associate Professor, Harvard Medical School and Brigham and Women’s Hospital, Boston, Usa), coordinatore dello studio BE COMPLETE”.

Bimekizumab è un anticorpo IgG1 monoclonale umanizzato progettato per inibire selettivamente sia l’interleuchina 17A (IL-17A) sia l’interleuchina 17F (IL-17F), due citochine chiave che guidano i processi infiammatori. Attualmente approvato nella Ue per il trattamento dei pazienti adulti con psoriasi a placche di grado moderato-severo, è ora allo studio per l’impiego nella PsA e nelle spondiloartriti assiali (radiografiche e non).

Bibliografia
1) Merola JF et al. Bimekizumab in patients with active psoriatic arthritis and an inadequate response to tumour necrosis factor inhibitors: 16-week efficacy & safety from be complete, a phase 3, multicentre, randomised placebo-controlled study. Presented at EULAR 2022; Abstract OP0255
2) McInnes I et al. Bimekizumab in bdmard-naive patients with psoriatic arthritis: 24-week efficacy & safety from be optimal, a phase 3, multicentre, randomised, placebo-controlled, active reference study. Presented at EULAR 2022; Abstract LB0001