Integrativo per i dipendenti Valentino a regime dal 2023


L’accordo sull’integrativo coinvolge le quattro consociate italiane del gruppo Valentino, per un totale di 2.000 addetti

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I sindacati Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil, insieme alle segreterie territoriali e alle Rsu di “Valentino”, hanno sottoscritto l’ipotesi di contratto con i rappresentanti della società: l’integrativo coinvolge le quattro consociate italiane del gruppo, per un totale di 2.000 addetti che lavorano negli stabilimenti in diverse regioni italiane ed entrerà in vigore a gennaio 2023.

“Con questa intesa – hanno commentato i vertici di Filctem-Cgil – a tutti i lavoratori del Gruppo è stato riconosciuto un contratto di 2° livello e soprattutto è stata riconosciuta la 14esima mensilità. Inoltre, sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono stati aumentati i congedi e le flessibilità orarie, anche riconoscendo il pagamento del 100% del salario per il primo mese di maternità facoltativa. Infine, importantissimo è l’aumentato della percentuale al 40% di pagamento delle ore prestate in regime di flessibilità contro il 15% previsto dal contratto nazionale di lavoro. Questo integrativo, con le sue acquisizioni è propedeutico per la sua estensione a tutto il settore della Moda: se si vuole rilanciare il Made in Italy nel mondo sarà necessario ripartire dai lavoratori”.

Il contratto dà il via, a partire da settembre, alla contrattazione di secondo livello riguardante tutti i siti per il riconoscimento del premio di risultato, prevede l’aumento della indennità week-end e la revisione del buono pasto, che viene portato a 7 euro per tutti i dipendenti, inclusi quelli in smart working, e porta a 60 euro l’indennità di trasferta per le sfilate di moda.

Da sottolineare che per il congedo parentale, al termine del periodo di maternità obbligatoria, è prevista una integrazione pari al 70% della normale retribuzione mensile per i primi trenta giorni di congedo, consentendo così il raggiungimento del 100% di copertura. Grandi passi in avanti anche su salute e sicurezza, sul contrasto alle molestie e alla violenza nei luoghi di lavoro, sulla formazione, sui livelli di inquadramento.