La propensione al risparmio inizia tra i 20 e i 30 anni


Secondo un sondaggio svolto da Investing.com, la fascia 20-30 anni è la più propensa al risparmio: il 45,6% ha iniziato a risparmiare sotto i 30 anni

Risparmio: negli Anni ’90 la ricchezza in possesso degli under 30 era maggiore rispetto a quella degli over 65, ma oggi la situazione si è ribaltata in maniera drastica

Italiani sempre più popolo di formichine? Lo conferma Investing.com (https://it.investing.com/), una delle principali piattaforme al mondo sui mercati finanziari, che ha condotto un sondaggio su quasi 1000 italiani tra i 18 e i 60 anni per analizzare la propensione del Paese al risparmio del capitale in un momento storico economicamente cruciale. Tema del sondaggio, appunto, i risparmi, argomento caldo tra gli italiani, spesso descritti dagli esperti come estremamente parsimoniosi.

Sul podio del risparmio in Italia ci sono i Millennials

Dai risultati raccolti da Alessandro Albano, responsabile editoriale di Investing.com Italia, emerge che sia la fascia 20-30 anni la più propensa al risparmio: nonostante un potere d’acquisto evidentemente ridotto e un contesto salariale non dei più favorevoli, segnalano dalla piattaforma finanziaria, la maggior parte degli investitori privati ha cominciato a occuparsi del proprio capitale sin dalla giovane età, preferendo gli strumenti tradizionali per accrescerne il valore e creare una solida base per il futuro.

In particolare, il 45,6% dei partecipanti al sondaggio ha iniziato a risparmiare sotto i 30 anni, con un 24,5% che ha ammesso di aver cominciato il percorso addirittura al di sotto dei 20 anni. La fascia 30-40, invece, è coperta dal 20,3% degli intervistati, mentre gli over 50 sono poco meno del 7%. Quasi assente, infine, la fascia d’età tra i 40 e i 50 anni. Dei 1000 partecipanti che hanno risposto alle domande, proseguono gli analisti, il 21% è in grado di risparmiare tra il 20% e il 30% del proprio reddito mensile, mentre un altro 20% risparmia meno del 10%. Elevata la percentuale di chi mette da parte tra il 10% e il 20% della propria mensilità (35,2%), mentre il 23,6% dei partecipanti risparmia più di un terzo della propria busta paga.

Tra gli obiettivi del risparmio, in testa l’aumento del capitale

Ma quali sono gli obiettivi principali del risparmio? Secondo la maggior parte degli intervistati, quasi il 74%, lo scopo è incrementare il capitale, mentre solo l’8,9% risparmia per la pensione. Percentuale bassa anche di chi risparmia per comprare un immobile (4,9%), mentre solo il 3,6% dei rispondenti ha come obiettivo principale quello dei viaggi di piacere. Il pensiero numero uno, per molti, potrebbe non essere la pensione, nonostante il 61,3% abbia risposto positivamente alla domanda se destina una parte del capitale all’età non lavorativa, contro il 36% di chi, invece, non ci pensa affatto.

Per raggiungere i propri obiettivi, l’87,7% dichiara di sfruttare le opportunità dei prodotti finanziari tradizionali – come azioni, obbligazioni e panieri come ETF e fondi comuni – mentre solo il 2,4% investe in real estate o prodotti assicurativi. Poco usati anche i conti deposito e i conti remunerati (3,4%).

Tra il 2020 e il 2022 si è registrato il più sostanzioso accumulo di liquidità

Un ulteriore elemento di interesse riguarda il periodo storico nel quale si è registrato il più significativo accumulo di liquidità, il biennio pandemico 2020-2022, mentre le riaperture e la graduale ripresa dell’economia hanno coinciso con la difficoltà nel rispettare i target di risparmio. Nello specifico, per il 35,2% il 2020 è stato l’anno in cui è stato possibile risparmiare di più, per il 26,6% lo è stato il 2021, mentre per il 22,6% è stato il 2019 l’anno in cui i risparmi sono aumentati per la maggiore. Con il boom della domanda registrato tra la fine del 2021 e l’anno in corso, solo il 15,5% dei partecipanti ha affermato di aver risparmiato maggiormente durante questo periodo.

Nove su dieci intervistati sono uomini, l’81% percepisce un reddito

Per quanto riguarda la divisione per genere ed età, concludono da Investing.com, risulta evidente che il mondo del risparmio e degli investimenti sia ancora occupato in maggioranza da uomini, che costituiscono il 93% degli intervistati. Percentuale non molto distante da chi ha dichiarato di avere un reddito da lavoro (81,7%), mentre il 93,2% ha affermato di non essere più in età universitaria. Solo il 6,8% di chi ha risposto alle domande è ancora uno studente, mentre il 64,1% ha affermato di portare a casa un reddito lordo superiore ai 30 mila euro annui contro il 35,9% che dichiara un introito inferiore.

Commenta così Francesco Casarella, Italian Site Manager di Investing.com: “Il sondaggio mette in luce da un lato alcune caratteristiche comuni degli italiani (buona capacità di risparmio e maggiore attenzione alla conservazione del capitale), mentre dall’altro evidenzia come sia necessario lavorare ancora molto sulla formazione e l’educazione finanziaria per rendere la materia, che ricordiamo avere un forte risvolto pratico nella vita delle persone, maggiormente inclusiva sotto tutti i punti di vista (età, sesso e luogo in primis). Noi di Investing.com lavoriamo tutti i giorni con questo scopo, fornendo contenuti e dati di qualità in grado di supportare le persone nella raccolta di informazioni il più accurate e comprensibili possibile”.