Sinusite eosinofilica e asma: nuovi studi su dupilumab


Nei pazienti con sinusite eosinofilica e asma bronchiale di grado lieve-moderato, dupilumab potrebbe migliorare la funzione polmonare e la sintomatologia asmatica

Nei pazienti con sinusite eosinofilica e asma bronchiale di grado lieve-moderato, dupilumab potrebbe migliorare la funzione polmonare e la sintomatologia asmatica

Nei pazienti con sinusite eosinofilica e asma bronchiale di grado lieve-moderato, il trattamento della sinusite con dupilumab potrebbe migliorare la funzione polmonare e la sintomatologia asmatica, nonché ridurre il trattamento per l’asma. Queste le conclusioni di uno studio osservazionale retrospettivo, pubblicato sulla rivista BMC Pulmonary Medicine.

Razionale e disegno dello studio
Per quanto il trattamento con dupilumab, anticorpo diretto contro il recettore di IL-4 alfa, sia indicato nel trattamento della rinosinusite cronica associata a poliposi nasale (CRSwNP) e nell’asma severo o non controllato, l’impiego di questo farmaco non è invece attualmente raccomandato nel trattamento dell’asma controllato o di gradi lieve-moderato, ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio.

L’obiettivo del nuovo studio pubblicato, condotto in pazienti con asma di grado lieve-moderato e CRSwNP è stato quello di determinare fino a che punto il trattamento con dupilumab iniziato per curare la CRSwNP possa essere in grado di influenzare l’asma di grado lieve-moderato, con particolare riferimento alle variazioni osservate dei marker di infiammazione di tipo 2, dei punteggi relativi al test ACT (Asthma Control Test), dei risultati ottenuti ai test di funzione polmonare e a seguito dell’impiego della tecnica di oscillazione forzata (FOT) – una tecnica non invasiva di studio della funzione ventilatoria durante respiro tranquillo.

Tutti i partecipanti allo studio sono stati esaminati presso il Dipartimento di Otorinolaringoiatria e Medicina Respiratoria della Matsuwaki Clinic Shinagawa di Tokyo, in Giappone. I 62 pazienti adulti reclutati sono stati sottoposti ad esame respiratorio, otorinolaringoiatrico e a prelievi ematici a 3 mesi dall’inizio del trattamento della sinusite con dupilumab. Di questi, 23 soo stati sottoposti a ripetizione degli esami dopo un anno di trattamento.
La maggior parte dei pazienti studiati era stata sottoposta a trattamento con una dose giornaliera di corticosteroidi orali pari, all’incirca, a 5 mg a causa della presenza di una sinusite poco controllata.
Tutti i partecipanti allo studio avevano una storia di asma o erano in trattamento per questa condizione; nessuno di questi, tuttavia, era andato incontro ad attacchi di asma nei 3 mesi precedenti, mentre presentava una condizione asmatica ben controllata con la terapia (punteggio medio ACT= 22-23) o era libero da trattamento.

Risultati principali
Considerando le variazioni dei marker di infiammazione di tipo 2 occorse nei pazienti con asma di grado lieve-moderato, i ricercatori hanno osservato che i valori di FeNO si erano ridotti in modo statisticamente significativo  3 mesi dopo l’inizio del trattamento con dupilumab per la sinusite (p<0,01). Non solo: le riduzioni osservate si sono mantenute fino ad un anno.

La conta degli eosinofili del sangue ha documentato la presenza di lievi incrementi del numero di queste cellule, in assenza di significatività statistica, fino ad un anno.

I punteggi ACT prima della terapia con dupilumab per la sinusite erano generalmente buoni (punteggio medio: 22,9). A 3 mesi dal trattamento con questo farmaco, si è avuto un miglioramento statisticamente significativo dei punteggi ACT (p<0,05), miglioramento che si è mantenuto fino ad un anno.

In riferimento alla valutazione della CRSwNP, il trattamento con dupilumab ha migliorato in modo significativo il punteggio dei polipi nasali, e il punteggio olfattivo a 3 mesi (p<0,01). Tali punteggi sono ulteriormente migliorati dopo un anno di trattamento.

Inoltre, l’impiego dei corticosteroidi nei pazienti con CRSwNP si è ridotto in modo significativo a 3 mesi (p<0,01), per ridursi ancora dopo un anno di trattamento.

In termini di funzione respiratoria, valutata mediante spirometria, si è avuto un miglioramento dei valori pre-dupilumab relativi alla FEV1, alla percentuale predetta di FEV1 e di FVC a 3 mesi. Tale miglioramento si è mantenuto fino ad un anno.

Tuttavia, la percentuale predetta di FEV1 non è cambiata in modo significativo con la terapia con dupilumab.

Riassumendo
Nel commentare I risultati, i ricercatori hanno ammesso tra i limiti dello studio il disegno osservazionale retrospettivo e l’assenza di un controllo placebo.

Ciò detto, i risultati dimostrano chiaramente che il trattamento con dupilumab non solo presenta un effetto marcato sulla CRSwNP ma potrebbe anche migliorare le funzioni respiratorie e la sintomatologia e ridurre la posologia di somministrazione dei farmaci per l’asma, anche se l’asma presente in concomitanza con la rinosinusite non è severa ed è clinicamente controllata.

Bibliografia
Minagawa S et al. Real-life effectiveness of dupilumab in patients with mild to moderate bronchial asthma comorbid with CRSwNP. BMC Pulm Med. Published online June 28, 2022. doi:10.1186/s12890-022-02046-3
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