Hiv: dati positivi per la terapia B/F/TAF


Hiv: la terapia B/F/TAF è risultata altamente “tollerante” e consente di raggiungere gli esiti virologici desiderati

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Nelle persone che vivono con l’Hiv, la terapia B/F/TAF è risultata altamente “tollerante” e consente di raggiungere gli esiti virologici desiderati con livelli di aderenza fino al 70%. Una forgiveness elevata può essere considerata una caratteristica aggiuntiva che può migliorare ulteriormente i risultati a lungo termine, secondo quanto emerso in uno studio presentato all’Italian Conference on Aids and Antiviral Research (ICAR) 2022.

Il concetto di forgiveness applicato alla terapia antiretrovirale (ART) si riferisce alla capacità di un determinato regime di mantenere la completa soppressione virale a fronte di un’imperfetta aderenza documentata alla terapia da parte del paziente.

In contrasto con la maggior parte dei parametri farmacologici, la forgiveness manca di una misura quantitativa stabilita, ma nonostante questo la comunità medica ha abbracciato il concetto che alcuni regimi comportano una minore aderenza rispetto ad altri, basando su questo presupposto le scelte terapeutiche che vengono quotidianamente adottate nella pratica clinica.

Valutazione della forgiveness per il regime B/F/TAF
Scopo di questo studio retrospettivo era valutare la forgiveness con la combinazione bictegravir/emtricitabina/tenofovir alafenamide (B/F/TAF). Come parametro di aderenza è stata utilizzata la PDC (proporzione di giorni coperti dalla terapia erogata dall’ospedale), ovvero per quanto tempo il paziente ha il farmaco rispetto al periodo che intercorre tra due ritiri (ricariche) della terapia alla farmacia. In caso di residuo del farmaco o se vengono effettuate delle ricariche anticipate, il residuo viene applicato alle successive assenze di farmaci.

È stata poi calcolata la forgiveness, definita come il tasso di successo terapeutico sensibile (ad es. soglia selezionata di Hiv-Rna) raggiunto con un determinato livello di aderenza imperfetta. Sono stati utilizzati tre differenti cut-off virologici: target non rilevato (TND, target not detected), ovvero un valore di Hiv-Rna che non viene rilevato dagli attuali metodi standard, Hiv-Rna <50 copie/ml come gold standard per definire l’efficacia terapeutica e Hiv-Rna <200 copie/ml come valore che impedisce la trasmissione del virus per via sessuale (U=U).

Lo studio ha coinvolto 281 persone adulte che vivono con l’Hiv (PLWH) in terapia con il regime B/F/TAF, con un’età media di 49 anni e per il 75% maschi. Il follow-up mediano è stato di 590 giorni per un totale di 343 anni-paziente.

Regime B/F/TAF altamente tollerante
Il 96,8% della coorte ha mantenuto per tutto il tempo di follow-up, almeno un anno e mezzo, una viremia costantemente inferiore a 200.

L’aderenza è stata molto alta, con una mediana del 98%, di conseguenza la risposta virologica è stata sostenuta: il 41,8% dei PLWH ha avuto Hiv-Rna TND per tutto il periodo di studio, l’83,1% ha mostrato Hiv-Rna costante <50 copie/ml e il 96,8% dei soggetti Hiv-Rna costantemente <200 copie/ml (U=U). Una PDC del 70% era sufficiente per ottenere il 100% dell’esito virologico desiderato indipendentemente dal cut-off.

«In questo caso l’aderenza non conta nulla, per quanto questa affermazione possa sembrare drastica, né quando consideriamo il target not detected né con i target 50 e 200 copie. Conta dal punto di vista statistico, ma neanche così tanto, nei pazienti che fallivano quindi andavano sopra le 200 copie rispetto a quanti stavano sempre sotto 200» ha spiegato il relatore Franco Maggiolo, responsabile dell’Unità semplice di Patologie Hiv-correlate e terapie sperimentali della ASST Papa Giovanni XXIII, Bergamo. «La terapia è così forgiving che tollera un’aderenza del 70% nell’arco di un anno, che significa tre mesi senza assumere il trattamento».

L’analisi Probit ha indicato che la variazione di aderenza non era correlata alla possibilità di ottenere e mantenere un Hiv-Rna TND o <50 copie/ml, ma che la PDC era significativamente correlata con la soglia <200 copie/ml, differenziando i non responder dai pazienti con eventuale sporadici blip virali di basso livello. L’aderenza nei non responder era molto bassa (mediana 67%) rispetto ai PLWH che mostravano un controllo costante della replicazione dell’Hiv (mediana 96%).

«Le dinamiche dell’aderenza alla terapia B/F/TAF indicano che questo regime è altamente tollerante e consente di raggiungere gli esiti virologici desiderati con livelli di aderenza fino al 70%. Il successo a lungo termine dell’ART richiede regimi ben tollerati ed efficaci che siano il meno invadenti possibili nei confronti dello stile di vita del paziente» hanno concluso gli autori. «In questo contesto, una forgiveness elevata può essere considerata una caratteristica aggiuntiva che può migliorare ulteriormente i risultati a lungo termine».

Bibliografia

Maggiolo F et al. Forgiveness to imperfect adherence to bictegravir/emtricitabine/tenofovir alafenamide