Per diventare un consumatore sostenibile bastano 5 regole


Cinque consigli per diventare un buon consumatore: ecco come imparare a orientare le scelte rispettando l’ambiente e i diritti dei lavoratori

consumatore sostenibilità

Diventare cittadini consapevoli è il primo passo per consumare in modo responsabile. Cerchiamo di capire insieme come fare, in 5 piccoli step. Innanzitutto, possiamo sfruttare le informazioni presenti in rete. Capire le realtà commerciali, la provenienza dei prodotti e se è possibile far parte di un’economia circolare. Alcune piattaforme, come BravoSconto, forniscono tutte le specifiche dei negozi online, ma soprattutto i modi per risparmiare e scegliere i prezzi migliori del momento. Diventare consumatori intelligenti, comunque, è attuare tutto un insieme di pratiche. Ogni nostro comportamento, infatti, e ogni nostro acquisto, ha delle conseguenze e un impatto ambientale. Ecco dunque come imparare a orientare le scelte e gestire al meglio quella risorsa preziosa che è il nostro denaro.

LA PROVENIENZA DEI BENI

Il “risparmio” che pensiamo di ottenere comprando alcuni prodotti o beni di consumo, spesso viene pagato da altri. Lavoratori invisibili, lontani o vicini, che vengono sfruttati per i guadagni di un’azienda. Quando visioniamo il catalogo di un negozio, cerchiamo anche le informazioni sull’attività commerciale stessa. Le realtà più virtuose pubblicano informazioni sulla filiera di produzione, sulla provenienza delle materie prime, e spesso anche certificazioni che garantiscono la sostenibilità ambientale del loro operato. Non dimentichiamoci di controllare anche il packaging, nonché alla scelta di alcune aziende che si affidano a Corrieri “eco-friendly”.

STILARE UNA LISTA DEI “BISOGNI

Quando parliamo di consumi, dobbiamo capire la differenza tra necessità e superfluo. Dobbiamo chiederci se abbiamo davvero bisogno di tutto quello che le aziende propongono. Tramite la pubblicità o la promozione di stili di vita, spesso celati dietro a stereotipi. La prima azione per diventare un consumatore consapevole è proprio questa: resistere alla tentazione del superfluo, o
di tutti quei prodotti che – anche se utili – sono potenzialmente nocivi per l’ambiente.

SCEGLIERE PRODOTTI ALIMENTARI NOSTRANI

Anche comprare delle semplici fragole può incidere tantissimo nell’impatto ambientale. Quando andiamo a fare la spesa al supermercato ci troviamo di fronte a una vastissima scelta. Ma frutta e verdura, ad esempio, venduta fuori stagione significa danni al Pianeta e soprattutto alla salute. Immaginiamo di comprare frutti tropicali o fragole a dicembre. Sicuramente provengono da aziende che le coltivano in serra, “forzando” con sostanze chimiche la loro crescita. E certamente provengono da molto lontano, il che comporta molti costi in energia e/o carburanti. Il tutto, a danno del nostro ambiente.

IL “PROBLEMA” DELLE BOTTIGLIE DI ACQUA MINERALE

In Italia il consumo di acqua in bottiglia è incredibilmente alto. Pensiamo che ogni anno ne vengono acquistate 12 miliardi. Per la maggior parte, sono bottiglie di plastica. Come sappiamo, queste vengono prodotte usando petrolio e nonostante gli incentivi al riciclo sono diventate una fonte di inquinamento quasi ingestibile. L’acqua del rubinetto delle nostre case è certamente potabile.
Ma per chi non amasse il sapore, esistono molti depuratori che erogano acqua dalla composizione minerale variabile, da scegliere in totale libertà. Liberarsi dalla “schiavitù” delle bottiglie di acqua rappresenta certamente una scelta da consumatore responsabile, fa bene all’ambiente e anche al portafogli.

ATTENZIONE AI PRODOTTI PIÙ COMUNI

Quando andiamo a fare la spesa, nel carrello non mancano quasi mai zucchero, caffè, cioccolata, e pensiamo anche alle banane. Questi prodotti però arrivano quasi sempre da Paesi del Sud del mondo. La produzione è spesso contestuale allo sfruttamento dei terreni e dei lavoratori. Per garantire i diritti umani e la tutela dell’ambiente possiamo scegliere quei prodotti a marchio “equo e solidale”, che vediamo nei principali supermercati italiani. Questa dicitura sta a significare che i produttori di suddetti beni ottengono il giusto prezzo di acquisto, giuste condizioni lavorative, rispetto delle persone e dell’ambiente naturale. Il consumo consapevole può diventare facilmente un’attitudine che porterà benefici immensi a tutti. Gli esempi da seguire esistono e sono tanti: dagli orti condivisi alle aziende agricole biologiche, dai gruppi d’acquisto solidali alle banche del tempo, fino agli istituti bancari etici.