Berlusconi rilancia il presidenzialismo e fa infuriare Letta


Il leader di Forza Italia Berlusconi: “Se passa la riforma con l’elezione diretta del capo dello Stato sono necessarie le dimissioni di Mattarella”. Letta infuriato: “Destra pericolosa”

berlusconi

“Se la riforma” in senso presidenziale dello Stato “entrasse in vigore sarebbero necessarie le dimissioni” di Mattarella “per andare all’elezione diretta di un capo dello Stato che, guarda caso, potrebbe essere anche lui”. Lo ha detto Silvio Berlusconi in un’intervista a Radio Capital. A proposito di una sua candidatura, Berlusconi non l’ha esclusa: “Mah, restiamo alle cose attuali”, ha glissato, definendo il presidenzialismo “un sistema perfettamente democratico”.

BERLUSCONI SU FACEBOOK: “MAI ATTACCATO MATTARELLA, CHI LO DICE È IN MALAFEDE”

Parole che hanno scatenato la polemica politica, e su cui Berlusconi è tornato in un secondo momento su Facebook. “Non ho mai attaccato il presidente Mattarella, né mai ne ho chiesto le dimissioni – ha spiegato il leader forzista in un post – Ho solo detto una cosa ovvia e scontata, e cioè che, una volta approvata la riforma costituzionale sul presidenzialismo, prima di procedere all’elezione diretta del nuovo capo dello Stato, sarebbero necessarie le dimissioni di Mattarella ‘che potrebbe peraltro essere eletto di nuovo’”, ha ribadito Berlusconi.

Insomma, per il presidente di Forza Italia è “tutto qui: una semplice spiegazione di come potrebbe funzionare la riforma sul presidenzialismo proposta nel programma del centrodestra. Come si possa scambiare tutto questo per un attacco a Mattarella rimane un mistero. O forse si può spiegare con la malafede di chi mi attribuisce un’intenzione che non è mai stata la mia”.

LETTA: “LA DESTRA È PERICOLOSA PER IL PAESE”

“Il fatto che il centrodestra inizi la sua campagna con un attacco a Mattarella e la richiesta di dimissioni dimostra che la destra è pericolosa per il Paese“. Così il segretario del Pd, Enrico Letta, a Radio Anch’io. Per il leader dem, “se oggi c’è un punto di unità nel Paese è Mattarella e ora, dopo aver fatto cadere Draghi, vogliono fare cadere Mattarella“.

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CALENDA: “BERLUSCONI NON È PIÙ IN SÉ”

“Dopo aver cacciato Draghi adesso anche Mattarella. Non credo che Berlusconi sia più in sé. Berlusconi, non è Mattarella a doversi dimettere ma tu a non dover essere eletto. Ci stiamo lavorando”. Questo il commento su Twitter del leader di Azione, Carlo Calenda.

CONTE: “BERLUSCONI AMMETTE FAMELICHE LOGICHE SPARTITORIE”

“Con le parole di Silvio Berlusconi il centrodestra ha calato la maschera, ammettendo che la riforma costituzionale in senso presidenzialistico di cui parla prefigura un semplice accordo spartitorio: Giorgia Meloni premier, Matteo Salvini vicepremier e ministro dell’Interno, Silvio Berlusconi primo presidente della nuova Repubblica presidenziale, dopo avere ottenuto le dimissioni di Sergio Mattarella. Non permetteremo che le istituzioni siano piegate alle fameliche logiche spartitorie delle forze di destra”. Così il leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, sulle parole di Berlusconi a Radio Capital.

DI MAIO: “E QUESTI SAREBBERO I MODERATI?”

“Berlusconi vuole il presidenzialismo perché vuole buttare giù Mattarella” e “questi sarebbero i moderati? È una coalizione di destra che vuole destabilizzare il Paese“. Lo dice Luigi Di Maio, capo politico di Impegno civico, su Radio24. Quanto detto da Silvio Berlusconi è “una cosa inquietante – prosegue il ministro degli Esteri – voleva fare il Presidente della Repubblica e non c’è riuscito”, e ora con il presidenzialismo “sta venendo fuori la vera maschera del centrodestra“.

SPERANZA: “LA DESTRA VUOLE UN UOMO SOLO AL COMANDO”

Il presidente della Repubblica è il garante delle nostre istituzioni e metterne in discussione il ruolo dà la cifra della pericolosità di questa destra. Il loro obiettivo è chiaro ed eversivo: portare l’idea di uomo solo al comando dentro la Costituzione. Non lo permetteremo”. È quanto scrive sul proprio account Twitter il ministro della Salute, Roberto Speranza come riferisce la Dire (www.dire.it).