Artrite idiopatica giovanile: da JUNIPERA nuovi dati su secukinumab


Artrite idiopatica giovanile: i risultati di JUNIPERA mostrano che i pazienti trattati con secukinumab, presentano periodi più lunghi senza recidive di malattia

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Nel corso del Congresso EULAR è stata presentata una nuova analisi dei dati del trial JUNIPERA, un trial che ha guardato all’efficacia di secukinumab nell’artrite idiopatica giovanile (JIA), con riferimento al sottotipo dell’artrite legata ad entesite (ERA) e a quello dell’artrite psoriasica giovanile (JPsA), dando un quadro più approfondito sui benefici del farmaco nei piccoli pazienti affetti da questa condizione.

I risultati di questa analisi, hanno mostrato che i pazienti con JIA ed ERA trattati con secukinumab presentano periodi più lunghi senza recidive di malattia rispetto a quelli trattati con placebo.

E’ stato anche documentato un miglioramento più rapido e duraturo dei segni assiali e periferici di malattia.

Informazioni sull’artrite legata ad entesite e su secukinumab
L’artrite legata all’entesite (ERA) rappresenta un sottotipo noto di AIG, essendo ii correlato pediatrico della spondiloartrite assiale nell’adulto (mentre la JPsA è il correlato pediatrico dell’artrite psoriasica).

Secukinumab (SEC) è un inibitore di IL-17 A che si è dimostrato efficace e sicuro nei pazienti adulti affetti da artrite psoriasica (PsA), spondilite anchilosante (SA) e spondiloartrite assiale non radiografica (nr-axSpA).
E’ stato approvato a dicembre 2021 da Fda negli Usa per il trattamento di ERA nei pazienti di età pari o superiore a 4 anni e per la JPsA nei pazienti pediatrici di età pari o superiore ai 2 anni.
In Europa,  EMA ha approvato il farmaco per le stesse indicazioni, ma in pazienti di età pari o superiore ai 6 anni con risposta pregressa insoddisfacente oppure con problemi di tollerabilità alla terapia convenzionale.

Obiettivo e disegno dell’analisi post-hoc
L’obiettivo di JUNIPERA era stato quello di verificare l’efficacia del farmaco in questi due sottotipi di AIG, con particolare riferimento alla capacità di prevenire l’insorgenza di recidive.

Quello dell’analisi presentata al Congresso è stato fornire un’analisi secondaria del tasso di riduzione del rischio di recidive e sull’efficacia del trattamento con secukinumab specificatamente sulle manifestazioni assiali e periferiche.

A tal scopo, i ricercatori hanno reclutato una popolazione pediatrica di pazienti con ERA (2-18), condizione definita dalla presenza di almeno 3 articolazioni con attività di malattia ed un sito di entesite.
Questi sono stati inizialmente trattati in aperto con secukinumab, al basale e alle settimane 1 e 4, nonché nelle settimane 8 e 12.

Quelli che avevano avevano raggiunto una risposta JIA-ACR30 nel corso di questa fase sono entrati successivamente in una fase in doppio cieco, per essere randomizzati a trattamento con secukinumab o placebo ogni 4 settimane fino alla manifestazione di una recidiva di malattia, oppure fino al raggiungimento della centesima settimana.

Dei 52 pazienti reclutati nello studio nella fase in aperto, uno ha abbandonato il trattamento mentre 44 (85%) hanno raggiunto la risposta JIA-ACR30 e sono entrati nella seconda fase (randomizzazione in doppio cieco). Trentaquattro pazienti hanno raggiunto risultati migliori, soddisfacendo la risposta JIA-ACR70.

Risultati principali
I pazienti randomizzati a trattamento con secukinumab hanno presentato un tasso di recidive del 27% rispetto al 45% del gruppo placebo. Questi dati hanno reso conto di una riduzione del rischio di recidive pari al 55% nei pazienti trattati con secukinumab.

Per  quanto l’analisi delle manifestazioni assiali e periferiche fosse solo esplorativa, i risultati di quest’ultima sono risultati generalmente migliori nei pazienti trattati con secukinumab.

Alla fine del periodo di trattamento in aperto, l’85% dei pazienti aveva raggiunto la risposta JIA-ACR30, che si è mantenuta anche nella fase successiva.

Alla fine del periodo di osservazione, il 91% dei pazienti trattati con secukinumab aveva soddisfatto la risposta JIA-ACR30 rispetto al 68% di quelli del gruppo placebo.

Non solo: il 79% dei pazienti ha raggiunto una risposta JIA-ACR50 durante la fase in aperto dello studio, e l’82% dei pazienti trattati con secukinumab ha mantenuto questa risposta anche nella seconda fase in doppio cieco, rispetto al 68% dei pazienti del gruppo placebo.

Dopo la prima fase in aperto dello studio, il 27% dei pazienti aveva soddisfatto la risposta JIA-ACR100, mentre il 36% dei pazienti trattati con secukinumab ha mantenuto questa risposta nella seconda fase in doppio cieco, rispetto al 46% dei pazienti del gruppo placebo.

Le risposte JIA-ACR e il raggiungimento dello stato di malattia inattiva sono migliorare alla fine della dodicesima settimana e alla fine della seconda fase dello studio nei pazienti trattati con secukinumab.

I livelli di CRP sono crollati di 1,8 mg/l nella fase di trattamento in aperto, poi di 5,8 mg/l rispetto al basale nei pazienti trattati con secukinumab nella seconda fase in doppio cieco dello studio, rispetto all’assenza di variazioni rispetto al basale alla fine della seconda fase dello studio nel gruppo placebo.

I pazienti hanno osservato che il 72% dei pazienti mostrava la risoluzione dell’entesite dopo la prima fase dello studio in aperto, e che il 79% dei pazienti trattati con secukinumab ha riportato la risoluzione dell’entesite alla fine della seconda fase in doppio cieco, rispetto all’83% dei pazienti del gruppo placebo.

Pertanto, i miglioramenti delle manifestazioni assiali di malattia, componente chiave dell’indice JSpADA e delle manifestazioni periferiche sono stati rapidi e sostenuti fino a 2 anni.

Da ultimo, considerando la qualità della vita legata allo stato di salute mediante il questionario CHAQ, è stato osservato che i pazienti nella prima fase del trial in aperto sono andati incontro a miglioramento e che tale beneficio si è sostanzialmente preservato sia per quelli randomizzati a secukinumab nella seconda fase dello studio che per quelli randomizzati a placebo.

Il miglioramento della qualità della vita legato allo stato di salute, pertanto, è stato precoce e sostenuto nel tempo.

Riassumendo
Nel complesso, i risultati di questa analisi suffragano i benefici del trattamento con secukinumab già visti nei due sottotipi noti di AIG (ERA e JPsA), sottolineando, nello specifico, i vantaggi su ERA.

Bibliografia
Ruperto N et al. Efficacy of secukinumab in enthesitis related arthritis: results from a randomised, double-blind, placebo controlled, treatment withdrawal, phase 3 study (JUNIPERA). Presented at EULAR 2022; Abstract OP0221