La Francia vieta i burger senza carne


In Francia stop ai burger senza carne: decreto vieta l’utilizzo di queste denominazioni a prodotti a base di proteine vegetali

Se è senza carne non si può chiamare burger

Spariscono in Francia i burger senza carne: la Gazzetta Ufficiale francese, infatti, ha pubblicato il Decreto del Governo transalpino che vieta l’utilizzo di denominazioni riferite a nomi e gruppi di specie animali, alla morfologia o all’anatomia animale, e di nomi che usano la terminologia specifica di macelleria, salumeria o pescheria per i prodotti a base di proteine vegetali.

Il Decreto supera le incertezze ancora presenti a livello europeo chiudendo la strada alla presenza nel carrello della spesa a finti hamburger con soia, spezie ed esaltatori di sapore o false salsicce riempite con ceci, lenticchie, piselli, succo di barbabietola o edulcoranti grazie alla possibilità di utilizzare nomi come “burger vegano” e “bistecca vegana”, bresaola, salame, mortadella vegetariani o vegani con l’unico limite di specificare sull’etichetta che tali prodotti non contengono carne.

La notizia è stata sottolineata con soddisfazione da Coldiretti che chiede ora anche al Governo italiano di varare una legge nazionale per fare definitivamente chiarezza su finti burger e altri prodotti che sfruttano impropriamente nomi come salsiccia o bistecca e che ingannano quel 93% di consumatori che nel nostro Paese non seguono un regime alimentare vegetariano o vegano.

«Il perdurare di una situazione di incertezza rappresenta un favore alle lobbies delle multinazionali che investono sulla carne finta, vegetale o creata in laboratorio» denuncia Enrico Nada, Presidente di Coldiretti Cuneo.

È indubbio, spiegano in Coldiretti, il tentativo di attrarre l’attenzione dei consumatori e indurli a pensare che questi prodotti siano dei sostituti, per gusto e valori nutrizionali, della carne e dei prodotti a base di carne, soprattutto nascondendo che questi mix vegetali sono il prodotto di processi di trasformazione molto spinti, a partire da materie prime di cui non si conosce la provenienza e da lavorazioni di ultra-trasformazione.
In tutto il mondo si stanno prendendo le distanze da questo tipo di prodotti industriali: ultimo Paese aggiuntosi alla lista, il Sudafrica che ha introdotto una serie specifica di divieti nelle denominazioni di prodotti che non siano a base di carne animale.