Alopecia areata: nuove speranze di ricrescita con CTP-543


Alopecia areata: ricrescita significativa dei capelli con CTP-543, un nuovo JAK inibitore sperimentale di Concert Pharmaceuticals

Alopecia areata: il JAK inibitore orale tofacitinib si è dimostrato efficace nel favorire la ricrescita dei capelli nei pazienti pediatrici

Nei pazienti affetti da alopecia areata, il nuovo JAK inibitore orale sperimentale CTP-543 ha raggiunto gli endpoint primari e secondari chiave di efficacia, mostrando una ricrescita significativa dei capelli già dopo otto settimane. I risultati dello studio di fase III THRIVE-AA1 sono stati annunciati dalla compagnia statunitense Concert Pharmaceuticals, che sta sviluppando il farmaco.

L’alopecia areata è una malattia autoimmune in cui il sistema immunitario attacca i follicoli piliferi, provocando la perdita parziale o completa dei capelli e dei peli del corpo. Può esordire a qualsiasi età, sia nelle donne che negli uomini ed è spesso associata a gravi conseguenze psicologiche, tra cui ansia e depressione. Colpisce fino a circa 1,5 milioni di americani e attualmente non ci sono terapie approvate per il suo trattamento.

CTP-543 è un inibitore selettivo orale sperimentale delle Janus chinasi JAK1 e JAK2. La Fda ha concesso al farmaco la designazione Breakthrough Therapy per il trattamento di pazienti adulti con alopecia areata da moderata a grave e la designazione Fast Track.

Il trial di fase III THRIVE-AA1
Si tratta di uno studio clinico randomizzato, in doppio cieco e controllato con placebo, condotto su 706 pazienti adulti di età compresa tra 18 e 65 anni con alopecia areata da moderata a grave in siti negli Stati Uniti, in Canada e in Europa, per valutare la ricrescita dei capelli dopo 24 anni settimane.

I soggetti arruolati dovevano avere almeno il 50% di perdita di capelli a causa dell’alopecia areata, misurata tramite il Severity of Alopecia Tool (SALT), dove un punteggio SALT di 100 rappresenta la caduta totale dei capelli mentre un punteggio pari a 0 rappresenta l’assenza di perdita di capelli. Il punteggio medio SALT al basale di tutti i pazienti era di circa 85,9, corrispondente a una copertura media del cuoio capelluto inferiore al 15%.

I partecipanti sono stati randomizzati a ricevere 8 mg o 12 mg due volte al giorno di CTP-543 o placebo per 24 settimane. L’endpoint primario era la percentuale di pazienti che otteneva un punteggio SALT ≤ 20 a 24 settimane. Quanti hanno completato il ciclo di trattamento hanno avuto l’opportunità di partecipare a uno studio di estensione separato per valutare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine della nuova molecola.

Gli endpoint secondari chiave erano la percentuale di responder su una scala PRO (Hair Satisfaction Patient Reported Outcome) alla settimana 24 e la percentuale di pazienti che raggiungeva punteggi SALT assoluti non oltre 20 alle settimane 20, 16, 12 e 8.

Raggiunti gli endpoint primari e secondari chiave
Dopo 24 settimane, una percentuale statisticamente significativa di pazienti trattati con CTP-543 ha ottenuto una maggiore ricrescita dei capelli rispetto al placebo con entrambi i dosaggi. La percentuale dei soggetti con una risposta SALT fino a 20 (che significa una copertura del cuoio capelluto di almeno l’80%) è stata del 41,5% nel gruppo 12 mg e del 29,6% nel gruppo 8 mg, rispetto allo 0,8% nel gruppo placebo (p<0,0001 per entrambi i dosaggi).

«Questo studio segna un’importante pietra miliare nel progresso di nuovi trattamenti per l’alopecia areata e sono davvero felice di vedere risultati così positivi dal primo studio di fase III con CTP-543» ha affermato Brett King, Dipartimento di Dermatologia, Yale University School di Medicina e ricercatore in THRIVE-AA1. «C’è un grande bisogno di trattamenti per questa malattia difficile e i risultati suggeriscono che questo nuovo farmaco potrebbe potenzialmente rappresentare un’opzione terapeutica importante per il trattamento dell’alopecia areata».

Il profilo di sicurezza osservato con CTP-543 è risultato in linea con quanto rilevato negli studi precedenti. Gli effetti collaterali più comuni (≥5%) in qualsiasi gruppo di dosaggio sono stati cefalea, acne, infezione delle vie respiratorie superiori, aumento dei livelli di creatinchinasi, infezione da Covid-19 e rinofaringite. Le infezioni delle vie respiratorie superiori sono state più numerose nel gruppo placebo rispetto a entrambi i gruppi di trattamento attivo.

Non sono state osservate embolie polmonari o trombosi venose profonde. Un paziente trattato con la dose da 8 mg e uno con la dose da 12 mg hanno sviluppato herpes zoster. Sono stati segnalati eventi avversi gravi in nove pazienti, ma solo in uno del gruppo 8 mg sono stati valutati come possibilmente correlati al trattamento. Quattro pazienti che hanno riportato effetti collaterali gravi erano nel gruppo placebo.

I risultati dello studio, insieme a quelli di un secondo trial di fase III, THRIVE-AA2, costituiranno la base per una nuova richiesta di approvazione alla Fda pianificata per il primo semestre 2023.