Peste suina: firmato il decreto per sostegni alle aziende colpite


Peste suina: possono beneficiare del sostegno le piccole e medie imprese della produzione primaria e le imprese dei settori della macellazione, trasformazione di carni

Emergenza per la carne suina in tutta Europa: il Covid e la peste africana hanno provocato un calo dei consumi e il crollo dell'export

È stato firmato dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Stefano Patuanelli il decreto che disciplina i criteri per la concessione del Fondo di parte corrente per il sostegno della filiera suinicola, pari a 25 milioni di euro.

Il decreto, che ha ricevuto ieri l’intesa della Conferenza Stato-Regioni, è finalizzato a sostenere le imprese della filiera suinicola che hanno subito danni indiretti per l’applicazione di misure di prevenzione, eradicazione e contenimento dell’epidemia di peste suina africana (PSA) e dal blocco delle esportazioni dei prodotti trasformati, a partire dal 13 gennaio 2022 sino al 30 giugno 2022 e che siano ubicate in comuni assoggettati a restrizioni sanitarie.

Il 60% delle risorse è destinato alle PMI della produzione agricola e il 40% alle imprese del settore della macellazione e trasformazione.

Obiettivo del decreto è quello di sostenere gli imprenditori coinvolti e far fronte alla crisi derivante dalle misure di eradicazione, dal fermo di impresa, dalla impossibilità di commercializzare il prodotto secondo i normali canali commerciali, dal blocco delle esportazioni e dalle altre tipologie di danno indiretto.

In particolare possono beneficiare del sostegno le piccole e medie imprese della produzione primaria e le imprese dei settori della macellazione, trasformazione di carni suine, colpite dalle restrizioni sulla movimentazione degli animali e sulla commercializzazione dei prodotti derivati, ubicati nei comuni assoggettati a restrizioni sanitarie indicati nel decreto, quelle che nel 2021 hanno utilizzato suini o carni suine provenienti dalle Regioni interessate dal provvedimento e quelle che nel 2021 hanno esportato carni suine o prodotti trasformati in Paesi extraeuropei in cui è risultato impossibile esportare totalmente o parzialmente i salumi dall’Italia nel periodo in esame.