Policitemia vera: ropeginterferone alfa-2b rimborsato in Italia


Rimborsabilità in Italia di ropeginterferone alfa-2b quale monoterapia di prima linea per il trattamento di pazienti adulti affetti da policitemia vera

Rimborsabilità in Italia di ropeginterferone alfa-2b quale monoterapia di prima linea per il trattamento di pazienti adulti affetti da policitemia vera

Pubblicata in Gazzetta Ufficiale la determina AIFA che approva il rimborso, anche per l’Italia, di ropeginterferone alfa-2b quale monoterapia di prima linea per il trattamento di pazienti adulti affetti da policitemia vera senza splenomegalia sintomatica.

Il farmaco è commercializzato da AOP Health, azienda pioniera nelle soluzioni e farmaci per le malattie rare e la terapia intensiva.

La Policitemia vera (PV) è una neoplasia rara mieloproliferativa cronica in cui si osserva una proliferazione anomala di globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.
In Italia si stimano circa 18.000 pazienti con un migliaio di nuove diagnosi ogni anno.  Le linee guida internazionali della European Leukemia Net raccomandano l’uso dell’interferone alfa ricombinante come terapia di prima linea in alternativa all’idrossiurea, specialmente per i pazienti più giovani che necessitano di un trattamento citoriduttivo.

“La policitemia vera è una malattia che origina da una mutazione genetica di JAK-2, la cui funzione in condizioni normali, è di rispondere alla produzione di cellule ematiche (globuli rossi, globuli bianchi e piastrine) ove l’organismo ne abbia necessità. Se il gene si modifica la conseguente mutazione comporta un eccesso patologico di globuli rossi e spesso anche di globuli bianchi e piastrine – il termine Policitemia Vera perché deve distinguersi da forme secondarie ad altre cause non dovute a questa mutazione” spiega il Prof. Tiziano Barbui, Professore di Ematologia e Direttore Scientifico di FROM (Fondazione per la Ricerca Ospedale di Bergamo).

“L’eccesso di produzione emopoietica comporta tre ordini di problemi:
• aumento della incidenza di trombosi arteriose (ictus, infarto del miocardio, trombosi nelle arterie periferiche) e venose. Queste ultime riguardano non solo le gambe e talora l’embolia polmonare, ma si possono verificare anche in sedi poco frequenti quali i seni venosi cerebrali e le vene addominali;
• l’eccesso di produzione di cellule emopoietiche è causa anche di sintomi generali quali stanchezza grave, talora febbricola e spesso prurito incoercibile che limita notevolmente la qualità di vita;
• i cloni che si generano per la mutazione di un unico gene, talvolta si associano anche ad altre concomitanti lesioni genetiche che rendono la malattia suscettibile a trasformarsi in forme più gravi, quali la mielofibrosi e la leucemia acuta.

Queste tre complicazioni limitano notevolmente la qualità di vita e possono ridurre la sopravvivenza. Poiché l’età mediana dei pazienti è intorno a 65 anni, la loro gravità può comportare un impegno notevole della famiglia, sia per i continui controlli ematologici che per gli esiti talora irreversibili di alcuni di questi eventi”.

Ropeginterferone alfa 2-b è il primo interferone approvato specificamente per il trattamento della PV senza splenomegalia sintomatica negli adulti, approvato nell’Unione Europea nel 2019, in Svizzera nel 2020 e in Israele e Stati Uniti nel 2021, Ropeginterferone alfa-2b è un nuovo interferone alfa monopegilato (IFNa) ad azione prolungata ed è disponibile sotto forma di penna pre-riempita per iniezione sottocutanea adatta all’autosomministrazione. Le sue proprietà farmacologiche mostrano un livello relativamente buono di tollerabilità e consentono la somministrazione a intervalli di 2 o 4 settimane,* nella terapia a lungo termine2. Questo schema di trattamento ottimizzato può portare ad una migliore tollerabilità e, di conseguenza, ad una maggiore aderenza terapeutica2.

“Le linee guida internazionali concordano nella principale raccomandazione terapeutica che è rivolta a impiegare la salasso terapia e l’uso di basse dosi di aspirina in tutti i pazienti con PV, e di limitare i farmaci intesi a combattere l’eccesso di proliferazione ai casi a più alto rischio di eventi vascolari” commenta Barbui. “Il farmaco che da molte decadi è considerato standard di cura è l’idrossiurea”.
“Recentemente abbiamo pubblicato nuove linee guida per l’uso dell’interferone in specifici sottogruppi di pazienti” prosegue il Professore. “I dati emersi da studi clinici randomizzati indicano una potenziale azione sul clone neoplastico (ovvero le cellule con mutazione di JAK2) che è alla base della causa di questa malattia mieloproliferativa. Al farmaco non vengono attribuiti effetti collaterali di aggravamento della trasformazione in leucemia.”

Con determina del 24 marzo 2022, AIFA ha deliberato la rimborsabilità di ropeginterferone alfa 2-b, penna pre-riempita con 2 aghi (250 mcg/0,5 ml),  oggi classificato  in Classe H,  medicinale soggetto a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta,  somministrabile al paziente su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti – Ematologi, Internisti, Geriatri.

“Siamo orgogliosi di poter fornire alle persone affette da Policitemia Vera, senza splenomegalia sintomatica, un’opzione terapeutica aggiuntiva, che potenzialmente può migliorare la loro condizione di salute” commenta Nicola Zancan, General Manager di AOP Health in Italia. “Come azienda, lavoriamo da oltre 25 anni nella ricerca e sviluppo di nuove terapie integrate per alcune patologie rare o rarissime: poter mettere a disposizione dei malati e delle persone che li assistono nuove soluzioni concrete, rappresenta il coronamento di anni di incessante impegno e l’inizio di una nuova fase”.

Dati e studi clinici
L’approvazione di ropeginterferone alfa 2-b è stata concessa sulla base di un ampio programma di sviluppo clinico, costituito dagli studi PEN-PV, PEGINVERA, PROUD-PV e CONTINUATION. Ropeginterferone alfa 2-b ha mostrato tassi di risposta ematologica e molecolare elevati e duraturi e un potenziale di modifica della malattia senza mostrare proprietà leucemogene o cancerogene.

Per valutare l’efficacia e la sicurezza a lungo termine di ropeginterferone alfa 2-b, lo studio controllato randomizzato di fase III (PROUD-PV) in pazienti non trattati o pretrattati con idrossiurea è stato seguito da uno studio di estensione in aperto di fase IIIb (CONTINUATION). Dopo 60 mesi di trattamento, il 55,8% dei pazienti trattati con ropeginterferone alfa 2-b ha mostrato una risposta ematologica completa5. Inoltre, una percentuale sostanziale dei pazienti ha soddisfatto i prerequisiti che consentono di prendere in considerazione l’interruzione del trattamento.

Nel complesso, sono già disponibili i dati degli studi clinici su ropeginterferone alfa 2-b raccolti in un periodo di oltre 10 anni (fino a 7,3 anni per paziente), il che evidenzia una lunga esperienza di trattamento con il farmaco nella PV (senza splenomegalia sintomatica).

La Policitemia Vera
La Policitemia Vera (PV) è una neoplasia rara e cronica delle cellule staminali ematopoietiche nel midollo osseo che provoca un aumento cronico del numero di globuli rossi, globuli bianchi, e piastrine. Quasi tutti i pazienti con PV presentano una mutazione acquisita nel gene JAK2. Questa malattia aumenta il rischio di complicanze tromboemboliche. I suoi sintomi portano ad una ridotta qualità della vita e, a lungo termine, la PV può evolvere in mielofibrosi o trasformarsi in leucemia. Gli obiettivi del trattamento della PV sono di ridurre il rischio di eventi tromboembolici normalizzando i livelli delle cellule del sangue (livelli di ematocrito inferiori al 45%), migliorare la qualità della vita e ridurre al minimo il rischio di progressione della malattia.