Cellule staminali: la nuova frontiera del benessere


Dall’aumento dell’elasticità vaginale alla diminuzione del dolore cronico: cellule staminali sempre più al centro della tutela del nostro benessere

Dall'aumento dell’elasticità vaginale alla diminuzione del dolore cronico: cellule staminali sempre più al centro della tutela del nostro benessere

Aumento dell’elasticità vaginale, diminuzione del dolore cronico, rigenerazione dei tessuti, riparazione delle disfunzioni cardiache, incremento del benessere: le cellule staminali sono sempre più al centro della tutela del nostro benessere. Rappresentano il motore rigenerativo del nostro organismo, in grado di darci informazioni sul nostro stato di salute e permetterci di intervenire con strumenti mirati, in quasi tutte le branche della medicina. Basta un semplice prelievo di sangue per misurare il livello di staminalità e decidere se agire per favorirne l’accrescimento, con risultati che vanno dalla risoluzione di problemi di salute, ferite e disturbi dermatologici a effetti anti-aging. Un argomento più che mai attuale: con la scoperta, nel 2002, della presenza delle staminali in tutti i tessuti del corpo, sono infatti numerose le specialità che si sono avvicinate a questo ambito sanitario. Tra le ultime, la ginecologia e l’algologia, per un aiuto nel trattamento del dolore cronico. Questo uno dei tanti temi che verranno approfonditi a ottobre, a Napoli, in occasione del Convegno della Società Italiana di Medicina e Chirurgia Rigenerativa Polispecialistica SIMCRI.

“Le cellule staminali hanno un ruolo centrale per la medicina rigenerativa – spiega Eugenio Caradonna, presidente SIMCRI –. Si trovano nel sangue e nei tessuti come i muscoli e sono responsabili del loro funzionamento. Incidono in modo importante sull’invecchiamento e sullo sviluppo di patologie neurodegenerative e cardiovascolari. Tenerne sotto controllo il numero, ed eventualmente intervenire per aumentarle, è molto semplice: è sufficiente un prelievo di sangue, come per glicemia e colesterolo. Si possono migliorare le capacità ristorative dell’organismo, riparare danni muscolari e alla pelle, aiutare nel recupero dalle ustioni e persino supportare nella riabilitazione da long-Covid. Il Congresso SIMCRI di ottobre assume particolare importanza in questo periodo post-pandemico, perché la medicina rigenerativa svolge un’azione di unione tra le diverse branche per migliorare la qualità di vita delle persone, con protocolli di aumento della staminalità studiati per essere impiegati dalla grave patologia fino al piccolo disturbo.”

“La SIMCRI è nata nel 2014 con l’obiettivo di occuparsi di staminali, fattori di crescita e biomateriali – afferma Michele Angelo Farina, Presidente Onorario e Fondatore –. Si tratta di elementi che coprono tutti i rami della medicina. La dermatologia è interessata alla medicina rigenerativa per quanto riguarda le ulcere agli arti e le ustioni; la ginecologia per le patologie infiammatorie e autoimmuni; l’andrologia per le malattie del tessuto connettivo. Tra le ultime discipline che hanno trovato in questo settore, in particolare nelle staminali, un valido supporto, c’è l’algologia, che la utilizza nelle terapie del dolore. Siamo multidisciplinari e polispecialistici, operiamo dalla ricerca di laboratorio fino ai trattamenti clinici. Uno dei nostri obiettivi è formare i giovani, per questo abbiamo dato vita a un Master in Chirurgia e medicina rigenerativa in associazione con l’Università Cattolica di Roma, alla SIMCRI School, una scuola di alta formazione professionale teorico-pratica e al Premio SIMCRI, dedicato alla migliore pubblicazione o video under 40. È importante che i giovani medici siano formati per dedicarsi a questa specializzazione, che negli anni si svilupperà sempre più. Abbiamo 12 CMR (Centri di Medicina Rigenerativa) pubblici e privati in Italia e partecipiamo alla costituzione delle linee guida per l’applicazione dei protocolli di trattamento.”

“Gli arresti cardiaci rappresentano un quarto della mortalità cardiovascolare in Europa – sottolinea Silvia Priori, membro del comitato scientifico SIMCRI e Professore Ordinario di Cardiologia presso il Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Pavia –. Uno degli approcci riparativi del cuore si realizza proprio grazie alla medicina rigenerativa, attraverso un’azione sulle proteine elettriche che controllano il ritmo cardiaco. Le terapie geniche per riparare queste disfunzioni sono ancora in fase di sperimentazione, ma per ora riscontriamo buoni risultati. Speriamo nell’approvazione, a breve, del trial clinico sui pazienti presso la Food and Drug Administration americana.”

“La medicina rigenerativa gioca un ruolo fondamentale anche nel trapianto di tessuti – conclude Diletta Trojan, presidente dello Young Scientific Board SIMCRI e direttrice della Fondazione Banca dei Tessuti di Treviso (FBTV) –. In Italia FBTV è l’unica banca multitessuto che tratta nella stessa sede tessuti cardiovascolari, muscoloscheletrici, membrana amniotica, derma e tessuto adiposo: la SIMCRI ha coinvolto FBTV nelle sue attività proprio per incrementare le possibilità di studio e applicazione di tessuti nell’ambito della medicina rigenerativa. In particolare, otteniamo grandi risultati con le membrane amniotiche utilizzate moltissimo per le ustioni, ulcere e per la chiusura di ferite difficili. Come Young Scientific Board cerchiamo di coinvolgere i giovani medici nelle attività legate alla rigenerazione cellulare e dei tessuti: saranno parte importante del futuro della medicina.”