Una migliore comunicazione scientifica marina può aiutare gli oceani


comunicazione scientifica marina

Conoscere e comprendere l’influenza che gli oceani esercitano sulla nostra vita e, per contro, la nostra influenza su questi ecosistemi, è fondamentale per arrivare a una società più consapevole e pronta a vivere in modo sostenibile. Le sfide e le opportunità della visione “New Ocean” alimentano, quindi la necessità di una migliore comunicazione scientifica marina orientata alle soluzioni, così come lo sviluppo di programmi di formazione dedicati e di una forte sinergia tra gli attori interessati: sono queste le principali conclusioni di un’indagine condotta tra 80 esperti europei, 1861 studenti e 23 organizzazioni dal European Marine Board Communication Panel (EMBCP), di cui il Cnr è partner con l’Istituto per lo studio degli impatti antropici e la sostenibilità in ambito marino (Cnr-Ias).

Il sondaggio ha evidenziato innanzitutto la maggiore consapevolezza per argomenti come “zuppa di plastica”, “cambiamento climatico” e “innalzamento del livello del mare”, che ha alimentato tra esperti (89%) e studenti (67%) la percezione che l’Oceano sia molto più “visibile” nei media rispetto al passato. A fronte di questo, la quasi totalità degli intervistati – 92% degli esperti e 90% di studenti – si aspetta che la comunicazione delle scienze marine diventi un fattore sempre più importante in futuro. Sulla base di questi risultati, il Communication Panel dell’EMB raccomanda, quindi, di rafforzare la capacità e l’impatto delle attività marine nella comunicazione scientifica in Europa, anche sfruttando le occasioni offerte dal decennio delle Nazioni Unite per la scienza oceanica (2021-2030) e la Missione dell’UE “Restore our Ocean and waters”.

I risultati dell’indagine sono disponibili nel Future Science Brief “Marine Science Communication in Europe: a way forward”, pubblicato dall’European Marine Board, che mette in evidenza quattro principali azioni prioritarie:

– la necessità, da parte di comunicatori e giornalisti, di promuovere anche storie “positive”, che controbilancino il “pregiudizio negativo” di molte delle notizie che riguardano questi ecosistemi, e che evidenzino il valore aggiunto delle scienze oceaniche per la società. Non a caso, infatti, il 47% degli studenti ha affermato di essere stato attirato da notizie sugli oceani “perché fa paura e mi fa preoccupare per il futuro”; 

– l’importanza, da parte di istituti di ricerca, istituzioni e privati, di valorizzare e rafforzare ulteriormente i loro sforzi di comunicazione scientifica, con personale dedicato ed esperto. L’European Marine Board Communications Panel raccomanda che tali soggetti dedichino almeno il 10% del tempo del loro personale alle attività di comunicazione;

– l’importanza di fare rete anche nelle attività di comunicazione delle scienze marine, sviluppando programmi, conferenze ed eventi di formazione dedicati, aperti sia alla comunità scientifica sia a chi si occupa di comunicazione delle scienze marine. Questo approccio dovrebbe essere volto a raggiungere un pubblico il più ampio possibile, stimolare la curiosità e la fame di conoscenza anche attraverso strumenti di comunicazione innovative;

– la concomitanza del Decennio delle Nazioni Unite per la scienza oceanica per lo sviluppo sostenibile (2021-2030) e della missione dell’UE “Restore our Ocean and waters” quali occasioni uniche per riunire l’intera comunità oceanica in un progetto comune di collaborazione sulla comunicazione, finalizzato anche a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Il report European Marine Board Future Science Brief No. 8 ‘Marine Science Communication in Europe: a way forward’ (2022) è disponibile al link

https://www.marineboard.eu/publications/marine-science-communication-europe-way-forward