Elena Pontiggia in libreria con “Giorgio de Chirico. Gli anni quaranta”


Fuori il libro di Elena Pontiggia: Giorgio de Chirico. Gli anni quaranta. La metafisica della natura, il teatro della pittura

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Pubblicato il libro di Elena PontiggiaGiorgio de Chirico. Gli anni quaranta. La metafisica della natura, il teatro della pittura.

Unanimemente considerato il maggior pittore italiano del Novecento e uno degli artisti europei più importanti dello scorso secolo, Giorgio de Chirico è conosciuto soprattutto per alcuni periodi celeberrimi della sua produzione artistica, dalla stagione metafisica degli anni Dieci, all’epoca neoclassica e neoromantica degli anni Venti, gli anni Trenta, e la neometafisica degli anni Sessanta.
All’interno del volume, edito da La Nave di Teseo, Elena Pontiggia indaga il decennio meno conosciuto dell’opera di de Chirico, gli anni quaranta. Un momento di straordinaria vitalità nella ricerca dell’artista, che rientra in Italia nel 1939 con lo scoppiare della guerra e, dopo un breve soggiorno milanese e fiorentino, nel 1944 si stabilisce definitivamente a Roma. Nasce in questo periodo la sua pittura “barocca”, che dialoga con i grandi maestri del barocco europeo da Rubens a Van Dyck, ma anche con Raffaello, Ingres e molti altri. De Chirico scopre di quei maestri il segreto più nascosto, cioè l’uso di una “bella materia”, di una tecnica che esalta lo splendore della pasta pittorica. Guardando al Seicento e ritraendosi, in tutti i sensi, in vesti seicentesche, anticipa così il postmoderno. Vivacissimo è il suo repertorio tematico, che comprende ritratti, nature morte, paesaggi, temi mitologici e religiosi, omaggi a maestri antichi, rielaborazioni di propri soggetti precedenti. Una capillare cronologia ricostruisce filologicamente per la prima volta, e con numerosi dati inediti, tutta la vicenda dell’artista (mostre, scritti, polemiche, eventi vari) nel decennio. Infine, un ricco e coloratissimo repertorio iconografico arricchisce il volume, che pubblica tutti i principali dipinti di de Chirico dal 1939 al 1950, affiancandoli a illuminanti raffronti con i maestri cui si ispirava.