Uso dei miorilassanti nei pazienti anziani può essere rischioso


Dolore post-operatorio: i miorilassanti possono rappresentare seri rischi per alcuni pazienti anziani, secondo quanto emerso in uno studio

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La crisi degli oppioidi ha spinto i medici a utilizzare altre molecole per gestire il dolore post-operatorio, ma una delle alternative, i miorilassanti, possono rappresentare seri rischi per alcuni pazienti anziani, secondo quanto emerso in uno studio presentato al congresso della American Geriatrics Society 2022.

Un’analisi dei dati Medicare ha mostrato che circa un paziente su otto (13%) dei 1718 soggetti geriatrici che hanno ricevuto miorilassanti per alleviare il dolore dopo l’intervento chirurgico ha richiesto una nuova prescrizione dopo 3 mesi.

Questi agenti sono stati studiati per essere utilizzati per periodi di breve durata, da 2 a 3 settimane. L’uso prolungato negli anziani aumenta il rischio di deterioramento cognitivo, cadute e fratture. I criteri di Beers per l’uso di farmaci potenzialmente inappropriati negli anziani raccomandano vivamente di evitare l’uso dei miorilassanti in questa popolazione.

«È importante combattere la crisi degli oppioidi» ha dichiarato il ricercatore principale Tasce Bongiovanni, chirurgo traumatologo presso l’Università della California, a San Francisco. «Ma i medici dovrebbero essere davvero molto attenti ai tipi di farmaci che prescrivono agli anziani. Se qualche paziente avverte ancora molto dolore dopo molto tempo dall’intervento chirurgico, allora potrebbe essere il caso di cambiare approccio e non continuare semplicemente la terapia del dolore».

Dal momento che i miorilassanti agiscono sul sistema nervoso centrale, i loro effetti collaterali possono rappresentare un rischio per i pazienti geriatrici. Rispetto all’adulto medio, gli anziani sono maggiormente a rischio di cadute per via dell’andatura instabile, perdita di coordinazione o forza muscolare e altri cali di mobilità e cognizione legati all’età. Gli effetti collaterali comuni di questi farmaci includono vertigini, sonnolenza e ipotensione, quindi possono aumentare il rischio di cadute e fratture in un paziente in età avanzata.

Uno studio ha mostrato che i pazienti geriatrici in trattamento con miorilassanti avevano una probabilità 2,25 volte superiore di recarsi al pronto soccorso per una caduta o una frattura e 1,56 volte più probabilità di essere ricoverati in ospedale per una caduta o una frattura rispetto ai pazienti che non assumevano questi farmaci.

Analisi delle prescrizioni post-operatorie
I ricercatori hanno valutato un campione di oltre 50mila statunitensi beneficiari Medicare di età pari o superiore a 66 anni e sottoposti a una tra 15 comuni procedure chirurgiche, come protesi totali di ginocchio e interventi a carico della colonna lombare, tra il 2017 e il 2018. Hanno quindi individuato un totale di 1.718 pazienti che hanno ricevuto un miorilassante 7 giorni prima o dopo l’intervento chirurgico, escludendo i soggetti che avevano ricevuto una prescrizione nei tre mesi precedenti l’intervento.

Il 13% dei soggetti che avevano ottenuto una nuova prescrizione negli ultimi 90 giorni erano più giovani (71,7 contro 72,7 anni), più spesso donne (66% contro 57%), avevano punteggi di comorbidità Charlson più alti (2,4 contro 2,0) e passavano più tempo in ospedale (8 vs 5 giorni).

Il 60% dei pazienti con nuova prescrizione di miorilassanti dopo 90 giorni mostrava anche un uso prolungato di oppioidi, rispetto al 21% di quanti non hanno richiesto il farmaco. L’uso combinato di un oppioide e di un miorilassante può aumentare il rischio di eventi avversi, hanno fatto presente gli autori.

«Il motivo per cui i miorilassanti continuano a essere prescritti per mesi oltre il tempo del necessario non è chiaro, ma una migliore comunicazione tra chirurghi, medici di base, pazienti e operatori sanitari potrebbe essere di aiuto» ha commentato Bongiovanni. «Sono necessarie strategie efficaci per prevenire un uso prolungato».

Kenneth Boockvar, professore di geriatria presso la Icahn School of Medicine del Mount Sinai, New York City, non coinvolto nello studio, concorda sull’importanza di comprendere meglio l’uso dei miorilassanti, considerati i rischi per i pazienti più anziani. «Ulteriori ricerche dovrebbero analizzare in quale modo la crisi degli oppioidi ha influenzato la prescrizione negli anziani e perché l’uso di oppioidi è un predittore di un uso prolungato delle altre terapie».

Bibliografia

American Geriatrics Society 2022. Abstract A170. Presented May 12, 2022.