Upcycling: la nuova frontiera della sostenibilità


Dalla moda all’interior design, dall’edilizia all’arte, sono numerosi i campi in cui il riciclo creativo trova applicazione nella sua forma pratica per promuovere nuovi modelli di sviluppo sostenibile.

upcycling

In un’epoca in cui la cultura dell’usa e getta è ormai ben radicata nella nostra quotidianità, stiamo progressivamente perdendo alcune delle nostre migliori doti come l’ingegno, la creatività, l’inventiva e l’arte di arrangiarsi.

Siamo talmente convinti che con il denaro si possa comprare tutto che abbiamo definitivamente accantonato l’idea di poter recuperare o riparare gli oggetti vecchi invece di creare nuovi rifiuti.

Fortunatamente il periodo di incertezza dovuto alla pandemia e ai lockdown ha spostato l’attenzione da un consumismo sfrenato a una maggiore consapevolezza verso il valore delle cose.

Un dato particolarmente interessante in tal senso è costituito dalle nuove pratiche di riciclaggio, come l’upcycling e il downcycling, il cui obiettivo principale è ridurre l’impatto ambientale per promuovere un modello di sviluppo sostenibile strettamente legato all’economia circolare.

Riciclaggio e riuso creativo: le differenze

La differenza tra recycling e upcycling sta tutto in quel “up”: mentre nel tradizionale processo di riciclaggio i materiali di scarto vengono trasformati per essere impiegati nello stesso comparto produttivo o comunque assolvere a un’identica funzione, con il riciclo creativo il valore e la qualità dell’oggetto si modificano, diventando superiori rispetto a quelli del suo predecessore.

Il primo esempio di upcycling della storia risale al 1963, quando l’azienda olandese Heineken introdusse le Wobo, delle bottiglie di birra che, una volta usate, potevano essere riutilizzate come mattoni da costruzione.

Da qui è facile intuire come i vantaggi dell’upcycling siano numerosi e riguardino principalmente il recupero delle risorse e la tutela dell’ambiente, riducendo significativamente l’approccio “usa e getta” della società moderna con l’obiettivo di prolungarne il ciclo di vita degli oggetti di uso comune.

In questo modo, non solo si evita che determinati prodotti diventino rifiuti, ma si rende anche più efficiente l’utilizzo delle risorse naturali per minimizzare il nostro impatto ambientale.

In maniera semplicistica potremmo definire l’upcycling come l’insieme di tutte quelle azioni che permettono di dare nuova vita a un oggetto caduto ormai in disuso o destinato a essere gettato nella spazzatura, come quando trasformiamo una bottiglia di latte in un vaso da fiori oppure creiamo una libreria con vecchie cassette di legno.

Vantaggi e limiti dell’upcycling

Come per il riciclo, anche nell’upcycling il riutilizzo delle materie prime favorisce il recupero dei materiali di scarto destinati alla discarica per ridurre la produzione di rifiuti e l’adozione di processi produttivi potenzialmente inquinanti.

Inoltre, il fatto che gli oggetti recuperati non subiscono ampie trasformazioni nel loro aspetto comporta anche un basso dispendio energetico, dovuto soprattutto alla mancanza di numerosi passaggi tipici del tradizionale processo di riciclo, come il trasporto, la cernita delle materie prime e la loro conversione in materiali riutilizzabili in altre filiere produttive.

Tuttavia, come per ogni cosa, anche l’upcycling presenta una serie di svantaggi che vale la pena considerare nell’ottica della valorizzazione delle risorse.

Il principale limite del riuso creativo consiste nel fatto che il nuovo oggetto realizzato dopo un attento lavoro di recupero acquista un valore maggiore rispetto all’originale, diventando di conseguenza più costoso e collocandosi inevitabilmente in un segmento di nicchia del mercato.

In secondo luogo, dal momento che l’upcycling non prevede il passaggio in discarica dei beni da trasformare, c’è il rischio concreto che se ne perda la tracciabilità, portando così aziende e imprenditori con intenti non “limpidi” a utilizzare la pratica come pretesto per smaltire i rifiuti illegalmente.

Idee di upcycling da realizzare a casa

Chiariti i limiti e i vantaggi dell’upcycling, vediamo adesso come realizzarlo a casa con pochi e semplici accorgimenti che possono davvero fare la differenza in termini di ecologia e rispetto dell’ambiente.

Molto spesso, infatti, capita di conservare in cantina o nell’armadio oggetti che hanno esaurito la loro funzione e donare loro una nuova vita significa dare il proprio contributo per salvaguardare il pianeta, senza però rinunciare al valore estetico e funzionale delle creazioni.

Con l’ausilio di vernici, smerigliatrici e seghe a nastro – leggere qui per ulteriori approfondimenti sul bricolage e gli attrezzi per il fai da te – è possibile restaurare vecchi mobili per rinnovarne il design e abbellirli con decorazioni dall’impatto estetico significativo.

Anche il vetro è un materiale versatile che può essere riutilizzato all’infinito: basta, per esempio, verniciare dei barattoli vuoti per trasformarli in portaoggetti o portacandele da posizionare in giardino.

Allo stesso modo, le bottiglie vuote di vino o liquore possono diventare delle originali lampade da tavolo o candelabri, mentre le cassette in legno per la frutta nobilitate da una verniciatura vintage rappresentano la base perfetta per creare una libreria o dei comodini per una camera da letto in stile country.

Scale e bancali di legno si possono riutilizzare, invece, come porta-asciugamani in bagni dall’impronta shabby chic oppure per costruire fioriere e poltrone da esterno.

Con i mattoncini Lego che i bambini non usano più possiamo creare dei bei portapenne da posizionare sulla scrivania della cameretta, mentre le gabbie per uccelli possono diventare dei lampadari in stile liberty.

Insomma, con un po’ di fantasia e manualità ogni oggetto arrivato a fine vita può essere trasformato in un bene di valore senza passare per il ritorno a una materia prima come avviene per il riciclo.