Asma: migliore aderenza alla terapia con Turbo+


Turbo+, grazie alla combinazione con un’app per smartphone, permette un perfetto monitoraggio della terapia nei pazienti con asma

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Si chiama Turbo+ il primo digital drug support (DDS) realizzato in ambito respiratorio, che, grazie alla combinazione con un’app per smartphone, permette il monitoraggio della terapia nei pazienti con asma. Il dispositivo, distribuito da AstraZeneca, viene assemblato all’inalatore Turbohaler che eroga la combinazione precostituita di budesonide/formoterolo.

Il device è dotato di un microfono che permette di percepire quando il paziente eroga il farmaco e di registrare tutte le inalazioni attraverso l’app, in modo da offrire l’opportunità sia al paziente sia al medico curante di verificare la continuità terapeutica. Inoltre, l’app consente al paziente di impostare degli allarmi per ricordarsi di somministrarsi il farmaco, supportandolo quindi nell’aderenza alla terapia. Questo DDS è stato inizialmente utilizzato presso centri specializzati per maturare un’esperienza su questa innovativa tecnologia.

Come funziona Turbo+
Il medico provvede alla registrazione del paziente nel momento stesso in cui consegna l’inalatore, così da garantire una corrispondenza univoca tra device e paziente. Una volta collegato attraverso l’app, scaricabile dal paziente sul proprio smartphone, Turbo+ invia informazioni dettagliate sul numero e la data delle inalazioni, permettendo così al paziente un costante controllo della propria terapia. Il medico a sua volta avrà un accesso riservato attraverso un portale cosicché, durante la visita di controllo, potrà verificare se il paziente è ben controllato ed è aderente alla terapia.

L’aspetto relativo all’aderenza a una terapia farmacologica è di fondamentale rilevanza ai fini del controllo efficace di una patologia respiratoria cronica come l’asma. Tuttavia, la percentuale di pazienti asmatici aderenti al trattamento prescritto resta ancora bassa, con ripercussioni di ordine clinico e farmacoeconomico.

Lo studio su un budget impact model 
All’ultima edizione (2021) del congresso dell’ISPOR, principale società professionale a livello globale sulla ricerca degli outcome in capo di economia sanitaria, è stato presentato uno budget impact model (BIM) il cui obiettivo era dimostrare come dispositivi di telemonitoraggio quale il Turbo+, in grado di migliorare l’aderenza alla terapia nei pazienti con asma, possano anche generare risparmi in termini di utilizzo di risorse sanitarie.

Il lavoro, coordinato dal professor Americo Cicchetti, Alta Scuola di Economia e management dei Sistemi Sanitari, Università Cattolica del Sacro Cuore, Roma, si è basato sullo sviluppo di un BIM che ha confrontato due scenari:

  • nel primo scenario è stata considerata una quota costante di utilizzo (0,995) del Turbo+;
  • nel secondo scenario è stata assunta una quota di mercato incrementale del dispositivo in un orizzonte temporale di 5 anni.

L’intervento dello studio è stato rappresentato dal ricorso alla combinazione precostituita budesonide/formoterolo somministrata tramite inalatore Turbohaler associato al dispositivo di monitoraggio Turbo+, utilizzando come comparatore per l’analisi una media pesata della classe ICS/LABA. La prospettiva dello studio è stata considerata quella del Servizio Sanitario Nazionale.

La popolazione target è stata stratificata sin base all’età in un sottogruppo pediatrico (età 6-18 anni) e un sottogruppo di adulti (età > 18 anni) e alla gravità della malattia asmatica (intermittente, lieve, moderata e severa).

In merito all’aderenza e al profilo di market share, è stato assunto per la popolazione aderente un consumo del farmaco ICS/LABA pari almeno all’80% e per la popolazione non aderente un consumo pari al 50%. Nello primo scenario, il modello assume un tasso di aderenza pari all’11%, mentre nel secondo scenario l’aderenza è stata calcolata analizzando dati di real life in diversi contesti regionali italiani: è stato, quindi, considerato un tasso di aderenza al primo anno pari al 63%, fino ad arrivare a un tasso di aderenza del 54% dopo 4 anni.

Nel modello è stato assunto che i pazienti con un’aderenza di almeno l’80% effettuino in media una vista in meno dal medico di medicina generale o dallo specialista rispetto ai pazienti meno aderenti e abbiano una riduzione del rischio di riacutizzazioni e ospedalizzazioni. I tassi di riacutizzazione e ospedalizzazioni sono stati stimati da fonti di letteratura e sono stati correlati alla severità della condizione asmatica, valorizzando economicamente le voci secondo il tariffario delle prestazioni ambulatoriali specialistiche e il tariffario DRG.

I risultati emersi dall’analisi
I risultati sono espressi come differenziale tra i due scenari. I costi considerati sono. costo della terapia; aderenza alla terapia con susseguenti implicazioni sui costi di ospedalizzazione e di riacutizzazione; costo delle visite mediche; costo degli esami strumentali.
I risultati derivanti dal differenziale tra i due scenari hanno evidenziato un risparmio di risorse assorbite dal SSN incrementale nell’orizzonte temporale di 5 anni considerato. Al primo anno i risparmi sono pari a € 795.658,68 e al quinto anno risultano essere pari a € 3.520636,34, per un totale di risorse risparmiate nel quinquennio di € 10.882.026,50. Questi risparmi derivano principalmente dalla riduzione delle ospedalizzazioni, delle visite specialistiche e degli accessi al pronto soccorso.

Conclusioni
Gli autori concludono sottolineano che il miglioramento dell’aderenza alla terapia nei pazienti asmatici rappresenta un obiettivo a cui il SSN deve tendere. Dispositivi come il Turbo+ in grado di monitorare da remoto la continuità terapeutica rappresentano strumenti innovatici in grado di migliorare la gestione della malattia asmatica e nel contempo di ottimizzare il consumo di risorse sanitarie.