Covid, Società Italiana d’Igiene: servirà la quarta dose di vaccino


Covid: Antonio Ferro, Presidente della Società Italiana d’Igiene, affronta la probabile necessità di una quarta dose di vaccino in autunno

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Dal 2010 è operante l’OIP (Osservatorio Italiano Prevenzione), costituito su impulso della Fondazione “Smith Kline”, a cui si sono aggiunte Società Italiana d’Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI)Società Italiana di Medicina Veterinaria Preventiva (Simevap) e Società Nazionale Operatori della Prevenzione (Snop). Sono stati resi noti in questi giorni i risultati di una rilevazione – adesioni su base volontaria – dei principali aspetti  organizzativi per contrastare la pandemia da Covid_19. Si tratta di un questionario rapido, contenente poche domande centrate su alcuni nodi ritenuti cruciali nell’organizzazione delle attività vaccinali (numerosità degli hub vaccinalipersonale impiegato, numero delle somministrazioni giornaliereeffettuazione delle attività di tracciamento).

Messo a punto dal Board della Prevenzione di OIP, in collaborazione con la Società Italiana d’Igiene (SItI), il questionario è stato inviato ad oltre 75 Direttori di Dipartimenti di Prevenzione, dislocati in 15 Regioni e 2 PPAA. Alle rilevazioni hanno partecipato 25 Dipartimenti, distribuiti in 12 Regioni, nel periodo di Febbraio-Marzo 2022. La popolosità di tali Dipartimenti varia da 150mila abitanti a quasi 3,5 milioni ed essi servono, nel loro complesso, più di 18 milioni di cittadini.

Dai risultati finali, elaborati in questi giorni, appare prima di tutto un grande impegno dei Dipartimenti di Prevenzione, confermato dai dati. Particolarmente soddisfacenti le situazioni riguardanti sia gli Hub vaccinali – ogni Dipartimento è riuscito, in media, ad allestirne oltre 20 – sia delle somministrazioni vaccinali – giunte ad una media giornaliera di 9mila – con una copertura giornaliera dell’1,5-2% della popolazione residente nei vari Dipartimenti di Prevenzione.

L’adesione alla campagna vaccinale da parte dei Medici di Medicina Generale e l’attività di tracciamento hanno confermato una crescente integrazione funzionale dei Dipartimenti di Prevenzione, superando così quella “discrepanza” tra integrazione istituzionale formale ed operativa che, talvolta, ha caratterizzato i Dipartimenti in epoca pre-Covid_19.

“Il Covid – dichiara il Dr. Antonio Ferro, Presidente della Società Italiana d’Igiene – ha reso evidente la necessità di un’organizzazione strutturale della prevenzione basata su Dipartimenti di Prevenzione forti e organizzati. La storia di questi ultimi anni ha messo in evidenza come siano i professionisti a fare la differenza, specialmente nella Sanità. Senza professionisti della salute pubblica, qualsiasi riforma è destinata ad essere fallace”.

“Il fattore decisivo – aggiunge il Dr. Enrico Di Rosa, Coordinatore Collegio Operatori di SItI – per ottenere dati tempestivi, costanti, completi ed affidabili, quindi, non può essere il confidare nell’abnegazione e disponibilità di colleghi già fortemente impegnati su molteplici fronti. Piuttosto costruire, finalmente, quel sistema stabile ed omogeneo su tutto il territorio nazionale di epidemiologia di contesto e di territorio che è la finalità strategica di OIP. Un sistema che integri tutti i dati utili a prendere decisioni sulla salute dei cittadini. È questa la sfida che sta ora di fronte all’OIP e che appare decisiva, oltre che per il senso stesso della sua esistenza, anche per un miglioramento complessivo dell’efficacia del Servizio Sanitario Nazionale”.

Tra il mese di Settembre e quello di Ottobre, infine, potrebbe essere previsto un nuovo aumento di contagi. Ne è convinto il Dr. Antonio Ferro, che spiega come “una quarta dose non sia un’ipotesi da scartare e che molto dipenderà dalle nuove varianti in quanto “è cambiata la velocità di replicazione dei virus dovuta ai viaggi ed alle movimentazioni che sono molto più rapide”.

“I due anni di pandemia – conclude il Presidente di SItI – hanno cambiato l’intero sistema sanitario e si sta passando da una visione “ospedalocentrica” ad una territoriale. L’idea di One Health che tutto il mondo animale e umano siano nello stesso cerchio è un’idea che stiamo portando avanti da molto tempo come Società Italiana d’Igiene assieme alla Medicina Veterinaria”.