Tragedia sulla Marmolada: si stacca seracco, almeno 6 morti e 10 dispersi


Tragedia sulla Marmolada: un seracco di ghiaccio è crollato nei pressi di Punta Rocca, ci sono almeno 6 morti e diversi feriti. Dispersi 10 escursionisti

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Nel pomeriggio di oggi, 3 luglio, sulla Marmolada, zona Pian dei Fiacconi, un distacco di roccia ha provocato l’apertura di un crepaccio sul ghiacciaio. Un seracco di ghiaccio è crollato nei pressi di Punta Rocca, itinerario di salita della via per raggiungere la vetta. Risulterebbero almeno 6 vittime, 8 feriti, di cui 2 risultano in condizioni gravi, e almeno 10 dispersi.

La colata di neve, ghiaccio e roccia – spiega su Twitter il SUEM, Servizio Urgenza Emergenza Medica 118 della Regione del Veneto – ha coinvolto anche il percorso della via normale, mentre vi si trovavano diverse cordate. C’è ancora incertezza sul numero totale delle persone coinvolte.

Ieri, spiega la Dire (www.dire.it), sulla Marmolada era stato raggiunto il record delle temperature, con circa 10 gradi in vetta.

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FUGATTI (TRENTO): IMPEGNATI IN RICERCA, RESTA RISCHIO DI ALTRI DISTACCHI

Sulla Marmolada “è attivo il sistema Protezione civile – e siamo in contatto con Curcio e palazzo Chigi – che è impegnato nella ricerca, ma deve esser fatto in sicurezza, le temperature sono alte e c’è rischio per chi va sul campo, in questi momenti, ma questo sta procedendo”. Maurizio Fugatti, presidente della Provincia autonoma di Trento, lo dice su RaiNews24 commentando il disastro sulla Marmolada.

C’è il rischio altri distacchi? “Certo- dice Fugatti- perché con le temperature alte e il rischio è oggettivo“. C’è il rischio di ulteriori vittime o feriti, anche perché “oltretutto è domenica e ci sono persone nelle nostre località”, conclude il presidente della Provincia autonoma di Trento.

CNR: COLPA DEI CAMBIAMENTI CLIMATICI

Per quanto riguarda la dinamica della tragedia occorsa sulla Marmolada“Non siamo ancora in grado di capire se si tratti di un distacco di fondo del ghiacciaio o superficiale, ma la portata sembra molto importante, a giudicare dalle prime immagini e informazioni ricevute- spiega Colucci- L’atmosfera e il clima, soprattutto al di sopra dei 3.500 metri di quota, è in totale disequilibrio a causa del ‘nuovo’ clima che registriamo e quindi, purtroppo, questi eventi sono probabilmente destinati a ripetersi nei prossimi anni e anche per questa estate dobbiamo mantenere la massima attenzione“.

“Possiamo ricordare che da settimane le temperature in quota sulle Alpi sono state molto al di sopra dei valori normali, mentre l’inverno scorso c’è stata poca neve, che ormai quasi non protegge più i bacini glaciali. Il caldo estremo di questi ultimi giorni, con questa ondata di calore dall’Africa, ha verosimilmente prodotto una grossa quantità di acqua liquida da fusione glaciale alla base di quel pezzo di ghiacciaio che in realtà è una ‘pancia’: infatti è, o era, una via che si chiama proprio Pancia dei Finanzieri. Siamo quindi proprio nelle condizioni peggiori per distacchi di questo tipo, quando c’è tanto caldo e tanta acqua che scorre alla base”. Così Renato Colucci, dell’Istituto di scienze polari del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-Isp).