Sindrome coronarica acuta: vaccino antinfluenzale protegge il cuore


Sindrome coronarica acuta: i vaccini antinfluenzali possono ridurre gli eventi avversi cardiovascolari maggiori fino a un terzo rispetto al placebo

Sindrome coronarica acuta: i vaccini antinfluenzali possono ridurre gli eventi avversi cardiovascolari maggiori fino a un terzo rispetto al placebo

I vaccini antinfluenzali possono ridurre gli eventi avversi cardiovascolari maggiori (MACE) fino a un terzo rispetto al placebo, secondo una nuova meta-analisi pubblicata su “JAMA Network Open”, con il più grande beneficio osservato nei soggetti con recente sindrome coronarica acuta (ACS).

Questa non è la prima volta che la ricerca ha suggerito benefici cardiovascolari associati alla vaccinazione antinfluenzale, ma l’ultima meta-analisi, che è stata pubblicata nel 2013, includeva per lo più piccoli studi osservazionali. Più recentemente, lo studio IVVE, presentato all’American College of Cardiology 2022 Scientific Session, ha dimostrato una riduzione del MACE solo durante la stagione influenzale.

«Il take-home message sarebbe quello di incoraggiare gli operatori sanitari a consigliare i loro pazienti, in particolare quelli ad alto rischio, a ricevere il vaccino contro l’influenza stagionale, e in particolare a parlarne con loro in questa prospettiva di beneficio cardiovascolare» scrivono gli autori, guidati da Bahar Behrouzi, dell’Università di Toronto (Canada).

Sei studi randomizzati controllati per un totale di 9mila pazienti
Per lo studio, Behrouzi e colleghi hanno incluso sei studi randomizzati controllati – il più recente dei quali è IAMI pubblicato nel 2021 – confrontando gli effetti del vaccino antinfluenzale rispetto al placebo in 9.001 pazienti (età media 65,5 anni; 42,5% donne; 52,3% con una storia di malattia cardiovascolare).

Lungo 12 mesi di follow-up, il vaccino antinfluenzale ha ridotto il rischio di eventi cardiovascolari compositi (MACE e mortalità cardiovascolare) rispetto al placebo (3,6% vs 5,4%; RR 0,66; 95% CI 0,53-0,83).

In particolare, i pazienti con ACS recente sembravano beneficiare maggiormente rispetto ai pazienti ambulatoriali stabili per quanto riguarda entrambi gli endpoint primari (6,5% vs 11%; RR 0,55; 95% CI 0,41-0,75; P per interazione = 0,02) e mortalità cardiovascolare (2,6% vs 5,4%; RR 0,44; 95% CI 0,23-0,85; P per interazione = 0,006). Per quelli senza ACS, la relazione tra vaccino antinfluenzale ed esito non era significativa.

Effetti dell’immunoprofilassi paragonabili a quelli dei pilastri della terapia medica
«Con l’aggiunta dei più recenti dati RCT, ora osserviamo anche un’interazione significativa tra i benefici della vaccinazione antinfluenzale per ridurre la mortalità cardiovascolare in base al rischio cardiovascolare sottostante» scrivono gli autori.

«Le dimensioni degli effetti riportate qui per i principali eventi avversi cardiovascolari e la mortalità cardiovascolare (in pazienti con e senza ACS recente) sono paragonabili, se non superiori, a quelle osservate con i pilastri raccomandati dalle linee guida della terapia cardiovascolare, come l’aspirina, gli ACE-inibitori, i beta-bloccanti, le statine e la doppia terapia antipiastrinica» sottolineano.

Meccanismi causali da indagare ma pratica da raccomandare
Per quanto riguarda il meccanismo in gioco, Behrouzi e colleghi sospettano che sia multifattoriale e ancora sotto studio. «Una possibilità è che il vaccino antinfluenzale riduca la malattia influenzale, in modo che di per sé possa ridurre le complicazioni a valle da un’infezione influenzale» scrivono. «Altri articoli scientifici di base hanno dimostrato che potrebbero esserci alcuni componenti all’interno del vaccino antinfluenzale stesso con azione anti-infiammatoria in grado di ridurre anche gli eventi cardiovascolari».

Behrouzi e colleghi auspicano lo svolgimento di ulteriori ricerche che esaminano queste ipotesi sia con il vaccino antinfluenzale che con altri vaccini antivirali come quelli per il virus respiratorio sinciziale (RSV) e il SARS-CoV-2 (COVID-19).

«La nostra speranza per questa ricerca è che nell’evidenziare questi possibili altri benefici derivanti dall’essere vaccinati con un vaccino virale si possa aiutare a creare più fiducia nell’efficacia e nella sicurezza che viene conferita dalla ricezione dei vaccini» specificano i ricercatori.

Bibliografia:
Behrouzi B, Bhatt DL, Cannon CP, et al. Association of Influenza Vaccination With Cardiovascular Risk: A Meta-analysis. JAMA Netw Open. 2022;e228873. doi: 10.1001/jamanetworkopen.2022.8873. Link