Come gestire le 5 fobie più diffuse in estate


Quali sono le fobie più comuni in estate? Tra le più frequenti troviamo la talassofobia, la disabiliofobia, l’aerofobia, l’odofobia o l’acrofobia: gli psicologi spiegano come gestirle

Dalla paura del contatto fisico a quella degli spazi chiusi quali sono le principali fobie che possono emergere da questi giorni di quarantena e come fare per superarle

Quali sono le fobie più comuni in estate? Sono quelle che rimangono placide e assopite durante tutto l’anno e con l’arrivo della stagione estiva iniziano a riemergere, sconvolgendo la tranquillità emotiva di chi ne soffre. Tra le più frequenti troviamo la talassofobia, la disabiliofobia, l’aerofobia, l’odofobia o l’acrofobia.

Gli esperti di Guidapsicologi.it ci illustrano le caratteristiche principali di ciascuna di esse, le loro cause, e ci danno alcuni consigli per gestire e superare queste fobie nel miglior modo possibile.

Talassofobia. La paura incontrollabile del mare e di luoghi con grande presenza di acqua.

Cos’è? La talassofobia è l’immenso terrore del mare. In particolare, fobia del mare aperto o dell’oceano, che può causare attacchi di panico quando chi ne soffre si avvicina all’acqua. Non c’è un inizio razionale alla fobia del mare aperto che possa dare una spiegazione a quelle persone che vanno nel panico quando sono vicino al mare. La persona che soffre di talassofobia è terrorizzata dal mare o dall’oceano anche nell’immaginazione, cioè non è necessario si trovi fisicamente in prossimità del mare per averne paura. Può verificarsi ad esempio una situazione in cui, per vari motivi, guardando un film in cui sono presenti immagini di mare aperto, o anche semplicemente piscine o cisterne d’acqua, si scatenino nel soggetto sintomi di angoscia

Cause. La diagnosi di talassofobia può essere per vari motivi. Anche se il motivo principale è che la persona ha avuto un’esperienza negativa in relazione all’ambiente marittimo. L’esperienza vissuta può derivare dalla visualizzazione di un incidente acquatico, un naufragio, l’affondamento di una nave, vedere persone che annegano, ecc. O che la persona stessa sia stata partecipe di uno qualsiasi dei precedenti episodi. Meno comune, ma possibile, è che la talassofobia sia dovuta alla mancanza di conoscenza del mare e dell’oceano, com’è?, cosa contiene? o cosa si nasconde sotto di me?

Consigli per gestire e superare la talassofobia

  • La talassofobia viene lavorata attraverso varie tecniche di rilassamento e respirazione

  • È importante avere riuscire a raggiungere una buona gestione dell’ansia e dei pensieri negativi

  • La terapia dell’esposizione alla situazione temuta in modo progressivo con la supervisione di un professionista, porterà ad affrontare le paure, e a ridurre l’ansia verso la situazione temuta

  • L’esposizione nell’immaginazione o attraverso la realtà virtuale produce buoni risultati

Disabiliofobia. La paura irrazionale e/o l’ansia sproporzionata di spogliarsi a livello sociale

Cos’è? La disabiliofobia coincide con la una paura irrazionale delle varie situazioni in cui l’individuo deve spogliarsi davanti agli altri. Questa fobia genera un livello di ansia molto alto. È conosciuta come la fobia di spogliarsi. Interferisce con il normale comportamento sessuale della persona, ma non solo, perché può estendersi a vari contesti e ostacolare la quotidianità. In casi molto gravi può verificarsi disabiliofobia anche se non vi è nessuno è nelle vicinanze: il soggetto immagina che un’altra persona lo stia guardando e fissandolo quando è senza vestiti.

Cause. La più comune riguarda l’aver vissuto una situazione traumatica associata alla nudità. Ciò può verificarsi in uno spogliatoio, in un bagno o in luoghi simili. Può essere dovuto anche all’aver assistito a una situazione traumatica avente come protagonista un’altra persona che si trovava in un ambiente di nudità. Il soggetto osservante lo assume come un pericolo reale e quindi temuto e lo interiorizza come tale.

Consigli per gestire e superare la disabiliofobia

  • Sotto la supervisione di uno psicologo, utilizzare un approccio cognitivo comportamentale

  • Praticare tecniche di rilassamento e tecniche di esposizione

  • Comprendere il motivo di questa situazione per riuscire a normalizzarlo

  • A livello sociale e affettivo, è opportuno discutere della situazione con le persone vicine, per non essere coinvolti in momenti che aumentano l’ansia

Aerofobia. La paura di volare

Cos’è? L’aerofobia è un disturbo che rientra nel tipo fobico. La persona che lo presenta soffre di una forte paura dell’esperienza del volo e di tutto ciò che ad esso è correlato. Generando forte ansia, rifiuto, paura e pensieri negativi sul volo e su ciò che lo circonda.

Cause. La persona potrebbe aver acquisito un apprendimento sbagliato durante il volo. Con lo stesso associa una situazione spiacevole al fatto di volare. Ad esempio, vivendo un’esperienza negativa, la persona individua una reale situazione di pericolo durante il volo. Anche ascoltare qualcuno raccontare un incidente aereo può portare a incorporarlo nella memoria come un vero pericolo. Inoltre, presentare un altro tipo di fobia come la claustrofobia o l’agorafobia può essere causa di aerofobia.

Suggerimenti per gestire e superare l’aerofobia

  • Attraverso uno psicologo, fare gradualmente la terapia dell’esposizione: è un tassello fondamentale per riuscire a superare l’aerofobia.

  • Utilizzare la terapia cognitivo comportamentale in modo che la persona impari a distinguere qual è la sua percezione e qual è la realtà.

  • Utilizzare tecniche di rilassamento, consapevolezza e psicoeducazione che servono a renderci più consapevoli e a conoscere meglio il mondo degli aerei, così da capire meglio la paura da superare.

Odofobia. Paura irrazionale del viaggio

L’odofobia è la paura irrazionale del viaggio. Può manifestarsi in varie forme e sintomi. In alcune persone la paura è rivolta a qualsiasi tipo di viaggio. Per altri, invece, è focalizzata su viaggi e mezzi di trasporto specifici. Vi è chi teme di doversi allontanare da casa, e questo produce un’immensa paura di viaggiare. Questa paura irrazionale limita il soggetto in vari aspetti personali, sociali o lavorativi, fino a paralizzare la persona.

Cause. Può essere causato da un’esperienza passata che è stata traumatica per il soggetto durante un viaggio. Ad esempio il fatto di ammalarsi o manifestare sintomi di malessere durante il viaggio, e quindi apprendere che si tratta di un fattore condizionante che si verificherà durante ogni viaggio. Subire un licenziamento dal lavoro mentre si è in viaggio. Il fatto che entrino in casa mentre si è via. Pertanto, si acquisisce un apprendimento errato rivolto contro il fatto stesso di viaggiare.

Suggerimenti per gestire e superare l’odofobia

  • Lavorare con uno psicologo con un approccio cognitivo-comportamentale

  • Utilizzare tecniche di rilassamento e respirazione

  • Insieme allo psicologo, seguire una terapia di esposizione graduale allo stimolo temuto

  • Le esposizioni possono realizzarsi anche con l’immaginazione

  • Appoggiarsi alla realtà virtuale per un miglioramento dell’esposizione

  • Effettuare una ristrutturazione cognitiva, in cui viene corretta la visione catastrofica che limita la persona con odofobia

Acrofobia. Vertigini

L’acrofobia si riferisce a persone che hanno una paura irrazionale dell’altezza. Coloro che presentano questo tipo di fobia, cercano di evitare situazioni in cui sono costretti a stare in luoghi che si trovano ad altezza elevata, o con tutto ciò che possa essere riconducibile alla loro acrofobia. La persona che presenta acrofobia può trovare molti ostacoli nella sua quotidianità, le vertigini impediscono di condurre una vita quotidiana tranquilla, in cui non c’è possibilità di vivere o lavorare in luoghi alti, o salire le scale, o visitare un monumento alto o ubicato su un’altura.

Cause. Come nel caso di altre fobie, l’acrofobia può essere dovuta al vissuto di un’esperienza negativa diretta, all’aver sentito un incidente in un luogo che si trova ad altezza elevata, e quindi associare all’altezza una vera e propria paura. Si tratta di acquisire un apprendimento sbagliato associando all’altezza eventi spiacevoli, e quindi attivando la vera paura. Anche il fatto di sperimentare una malattia o sintomi spiacevoli in un luogo alto, può portare ad associare questa esperienza all’altezza.

Suggerimenti per gestire e superare l’acrofobia

  • Insieme a uno psicologo, lavorare con un approccio cognitivo comportamentale in cui la terapia dell’esposizione viene utilizzata gradualmente contro lo stimolo fobico (paura dell’altezza)

  • L’esposizione può essere utilizzata nell’immaginazione attraverso la realtà virtuale

  • Le tecniche di respirazione e di rilassamento saranno di grande aiuto per ridurre l’ansia

  • Mettere in atto una ristrutturazione cognitiva sulla visione catastrofica della paura dell’altezza