Tumore al seno e metastasi cerebrali: trastuzumab-deruxtecan efficace


Tumore al seno HER2+: secondo nuovi studi trastuzumab-deruxtecan è efficace per i pazienti con metastasi cerebrali

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In pazienti con cancro al seno HER2-positivo (HER2+) e metastasi cerebrali in fase attiva, il trattamento con il coniugato anticorpo-farmaco anti-HER2 trastuzumab-deruxtecan (T-DXd) può produrre alti tassi di risposta intracranica. Lo suggeriscono i risultati dello studio di fase 2 TUXEDO-1 presentati al Breast Cancer Meeting della European Society for Medical Oncology (ESMO), terminato di recente.

In particolare, il trattamento con T-DXd si è tradotto in un tasso di risposta oggettiva intracranica del 73,3% nella popolazione Intent-To-Treat (ITT), costituita da 15 pazienti, e del 78,6% nella popolazione per-protocol, di 14 pazienti, ha riferito Rupert Bartsch, dell’Università di Vienna, durante la presentazione dei dati. A questi risultati, si aggiunge anche un tasso di risposta extracranica del 62,5% negli otto pazienti che avevano una malattia extracranica misurabile al basale.

Durante lo studio, inoltre, non sono emersi nuovi segnali relativi alla sicurezza e la qualità della vita dei pazienti si è mantenuta durante tutto il periodo del trattamento.

I presupposti dello studio
«Le metastasi cerebrali sono una complicanza frequente e devastante del cancro al seno HER2-positivo», ha ricordato Bartsch. «La terapia locale ha rappresentato per lungo tempo il caposaldo del trattamento, ma negli ultimi anni si è assistito a un crescente interesse anche per le terapie sistemiche».

I risultati dello studio HER2CLIMB hanno sancito il ruolo della combinazione tucatinib, trastuzumab e capecitabina come standard di cura per le metastasi encefaliche; tuttavia, ha osservato l’autore, ci sono meno dati sull’attività di molecole più grandi, come i coniugati anticorpo-farmaco, in questo setting.

In particolare, secondo Bartsch, i risultati iniziali degli studi TUXEDO-1 e DEBBRAH, sono suggestivi di un’attività di T-DXd nei pazienti con metastasi cerebrali in fase attiva. «I dati di TUXEDO-1 si aggiungono al crescente corpo di prove sulla fattibilità del trattamento sistemico in pazienti con metastasi cerebrali in fase attiva e, più in generale, forniscono il presupposto per condurre ulteriori indagini sui coniugati anticorpo-farmaco nel setting dei tumori maligni del sistema nervoso centrale secondari» ha detto il ricercatore.

Nello studio TUXEDO-1, il tasso di beneficio clinico è risultato dell’86,7% nella popolazione ITT e del 92,9% nella popolazione per-protocol. Inoltre, la sopravvivenza libera da progressione (PFS) mediana è risultata di 14 mesi mentre la sopravvivenza globale (OS) mediana non è stata raggiunta.

Il commento della moderatrice
Secondo Mafalda Oliveira, dell’Hospital Universitario Vall de Hebrón di Barcellona, moderatrice della sessione in cui è stato presentato lo studio, la popolazione di pazienti analizzata è una popolazione di pazienti particolare, per la quale c’è ancora bisogno di opzioni di trattamento efficaci.

«Ipotizzando la capacità di un farmaco ad alto peso molecolare come T-DXd di penetrare la barriera ematoencefalica intatta, sarebbe interessante sapere se sono stati osservati profili di efficacia differenti nei pazienti che erano già stati sottoposti a un trattamento per il tumore del sistema nervoso centrale in precedenza e anche quale impatto ha avuto T-DXd nel migliorare i sintomi in questi pazienti» ha commentato l’esperta.

Alla domanda della moderatrice, Bartsch ha risposto che effettivamente quest’analisi è stata condotta e, con tutte le riserve del caso, visto l’esiguo numero di pazienti valutati, ha mostrato che nei pazienti con metastasi cerebrali di nuova diagnosi il tasso di risposta è stato del 100%, mentre nei pazienti con metastasi cerebrali progredite dopo una precedente terapia locale è stato del 66%.

Lo studio TUXEDO-1
TUXEDO-1 (NCT04752059) è un trial a braccio singolo nel quale sono stati arruolati 15 pazienti di età superiore o uguale a 18 anni con metastasi encefaliche in fase attiva, di nuova diagnosi o progredite dopo una precedente terapia locale, trattati con T-DXd endovena alla dose standard di 5,4 mg/kg una volta ogni 3 settimane, fino alla progressione della malattia, al manifestarsi di una tossicità inaccettabile o qualsiasi motivo di interruzione del trattamento.

Tutti e 15 i pazienti sono stati trattati con almeno una dose di T-DXd. Un paziente che inizialmente aveva ricevuto una diagnosi di metastasi del parenchima cerebrale, e che invece alla ristadiazione si è rivelata essere una metastasi della dura madre, è stato escluso dalla valutazione di efficacia.

Al momento del cut-off dei dati, 9 pazienti avevano interrotto il trattamento (tre a causa della progressione della malattia e sei per altri motivi). L’età mediana dei partecipanti era di 69 anni e un paziente era di sesso maschile. Al basale, la maggior parte dei pazienti (60%) presentava un ECOG performance status pari a 0 e il 40% aveva sintomi neurologici. Le metastasi viscerali erano presenti in 12 pazienti (80%), il 40% aveva metastasi cerebrali de novo e il 60% metastasi cerebrali progredite dopo una terapia locale.

I risultati di sicurezza
Sul fronte della sicurezza, gli eventi avversi ematologici più frequenti sono stati anemia e neutropenia, mentre quelli non ematologici sono stati affaticamento, nausea, stipsi e ipocaliemia. In totale si sono manifestati sei eventi avversi seri in quattro pazienti.

La qualità della vita, lo stato di salute generale e le performance fisica ed emotiva non sono peggiorati durante l’intero periodo del trattamento, ad eccezione di alcuni cali osservati nelle prime settimane di terapia. «È da sottolineare il fatto che in un trial condotto su pazienti con metastasi cerebrali in fase attiva, le funzionalità cognitive non sono peggiorate per tutto il periodo di trattamento», ha detto Bartsch.

Bibliografia
R. Bartsch, et al. Trastuzumab-deruxtecan (T-DXd) in HER2-positive breast cancer patients (pts) with active brain metastases: Primary outcome analysis from the TUXEDO-1 trial. ESMO Breast Cancer Congress 2022; abstract 165MO. Link