Portare il cane in ufficio: le regole base da seguire


Il 26 Giugno si celebra la Giornata mondiale del cane in ufficio: sicuri di conoscere le regole base per portare l’amico a quattro zampe al lavoro?

cane in ufficio

Si celebra il 26 Giugno la giornata mondiale del cane in ufficio, ricorrenza istituita in Inghilterra con il nome di “Take Your Dog To Work Day” alla fine degli anni ‘90, quando lo smart working era ancora un fenomeno impensabile e lontano dalle logiche più comuni. Tanti di noi ormai lavorano da casa, ma per chi continua ad andare in ufficio, il mondo del lavoro è diventato molto più dinamico e aperto, al punto da voler accogliere gli amici a quattro zampe anche in ufficio. Tra i benefici? L’umore dei dipendenti, un ambiente piacevole per una maggiore interazione tra colleghi, una fidelizzazione all’azienda e più popolarità, anche se con qualche pelo di troppo.

Se si vuole, però, portare Fido in ufficio bisogna rispettare alcune regole base di buon senso, onde evitare che l’animale soffra e che poi ne risenta anche il nostro lavoro. Ecco, quindi, i sei consigli di MYLAV (www.saluteanimale.net) laboratorio di analisi veterinarie che, con un team di esperti a 360°, si prende cura della salute di cani, gatti, cavalli e altri animali da compagnia.

  1. Riservargli un angolo dedicato, anche se il nostro ufficio non è molto grande

Quando si porta Fido in ufficio dobbiamo pensare di portare con noi anche la sua cuccia, o comunque un telo che conosce e del quale riesce a riconoscere l’odore. Meglio, poi, se il suo angolino lo si prepara a vista di proprietario, con una ciotola d’acqua e qualche croccantino, in un luogo tranquillo e non di transito.

Se il nostro amico a quattro zampe è poi abituato ad avere qualche pupazzo o giochino, è sempre meglio portarlo con noi, così da ricreare anche in ufficio lo stesso ambiente che lui ha già a casa.

  1. Le attenzioni da porre nel caso ci siano più cani che condividono lo stesso ambiente, stabile o ufficio

Sarà opportuno farli conoscere prima, magari con una passeggiata insieme e verificare che nessuno di loro sia a disagio, in tensione oppure eccitato dalla presenza degli altri. Inoltre, se si dovesse offrire uno snack, sarà bene evitare troppa vicinanza tra di loro, potrebbe provocare qualche ringhio o tensione per una naturale possessività rispetto a qualcosa che non si mangia tutti i giorni.

  1. Se il nostro cane è particolarmente vispo, portiamo qualche masticabile naturale o gioco di attivazione mentale

Se abbiamo un cucciolo, o comunque un cane particolarmente attivo, possiamo pensare di portare con noi anche qualche masticabile di tipo naturale, come ad esempio il corno di cervo (va tolto quando è stato rosicchiato e consumano troppo per non rischiare che lo ingeriscano in un unico pezzo troppo grande), il legno di caffè o ulivo, la radice di erica, oppure snack di carne (orecchie e nasi di maiale, manzo, zampe di gallina) o di pesce (da calcolare nell’ammontare calorico giornaliero della quotidiana razione). Questo lo aiuterà a scaricare con la masticazione un eventuale nervosismo e a rilassarsi.

Esistono anche giochi di attivazione mentale (con vari livelli e difficoltà), utili per tenere il cane impegnato per un po’, senza esagerare e solo in nostra presenza. Bisogna sempre ricordare che il cane si stanca maggiormente quando viene stimolato mentalmente (rispetto a stimoli fisici), quindi un’attività mentale di mezz’ora lo stancherà maggiormente rispetto ad una passeggiata al parco (che comunque non deve mai mancare).

  1. Anche se il nostro cucciolo è carino, non bisogna farlo “spupazzare” da tutti i colleghi se lui non vuole

Ci sono cani che amano essere accarezzati e coccolati e cani invece più schivi e diffidenti. Ogni padrone conosce il carattere del proprio Fido e si comporta di conseguenza, ma spesso le persone per strada vedono un batuffolo peloso e non riescono a resistere allo stimolo di accarezzarlo e coccolarlo. Questo ovviamente può capitare anche in ufficio e viene fatto spesso in buona fede. Bisogna però spiegare ai colleghi che il cane magari non ama essere maneggiato e che se ci si avvicina bisogna farlo con alcune accortezze (non toccargli la testa ma in punti per lui piacevoli, come ad esempio sotto al mento o sul petto), rispettando le sue ore di riposo.

  1. Ritagliamoci del tempo per fargli fare quattro passi. Anche se siamo impegnati in call o riunioni, non bisogna mai rinunciare alla passeggiata quotidiana

La nostra agenda sarà preziosa: come appuntiamo scadenze, impegni o call, prevediamo un allarme per non distrarci e prevedere l’uscita con il nostro amico a quattro zampa: farà bene a lui e anche a noi per fare una pausa ai nostri occhi e un po’ di sano movimento. Non importa se abbiamo tanto lavoro da sbrigare o se c’è una call che si è protratta più del previsto. È sempre importante rispettare i soliti orari di uscita di Fido, per mantenere le sue abitudini inalterate e il suo stile di vita invariato, anche se ci si trova in ufficio e non a casa.

  1. Se vediamo che il cane in ufficio non è a sua agio, non portiamolo più

È vero che se non abbiamo un dog sitter o se c’è un’urgenza e non sappiamo cosa fare dobbiamo portare il nostro amico in ufficio per forza; se però vediamo che non si trova bene, mostra agitazione, non riesce a trovare una sua postazione, non mangia, non beve dobbiamo pensare di non portarlo più con noi, evidentemente non si trova a suo agio. Agiamo quindi in anticipo, se sappiamo che il nostro lavoro potenzialmente ci potrebbe richiedere, anche all’ultimo, di andare in ufficio di persona, contattiamo preventivamente un dog sitter o sentiamo gli asili per cani, presenti, ora, in diverse città, o in alternativa, le pensioni vicine. Questo ci potrebbe essere comodo per evitare di lasciare il cane a casa da solo se sappiamo che ci assenteremo per molte ore.

Il cane in ufficio porta gioia, un po’ di informalità che non guasta mai e soprattutto tanto divertimento – spiega la Dott.ssa Maria Chiara Catalani, Esperto MYLAV – se però decidiamo di portarlo con noi al lavoro, anche se si tratta di poche volte all’anno, è fondamentale rispettare alcune regole di base per evitare che Fido stia male e non viva serenamente la “trasferta”. Con tutto quello che i cani fanno per noi, cosa ci costa in fondo metterci nei loro panni e cercare di capire cosa fa bene a loro, indipendentemente da cos’è comodo per noi?”

Da non sottovalutare – fa notare poi la Dr.ssa Anna Paola De Bellis, Responsabile Marketing di MYLAV – i tantissimi vantaggi anche per chi lavora con la compagnia del proprio cane in ufficio: migliora il clima aziendale e l’umore, con conseguenti positivi risvolti sul lavoro. Basta solo stare attenti, prendere qualche accortezza e la giornata con Fido è poi tutta in discesa”.