Osteoporosi in post-menopausa: denosumab efficace dopo 5 anni


Osteoporosi in post-menopausa: nuovi studi hanno documentato i benefici sulla salute ossea di denosumab fino a 5 anni

Osteoporosi: nuovi dati su romosozumab da uno studio presentato nel corso del congresso annuale dell'American Society for Bone and Mineral Research (ASBMR)

Le donne in post-menopausa sottoposte a trattamento con denosumab hanno sperimentato miglioramenti del rapporto tra la componente minerale e quella di matrice a livello dell’osso corticale e spugnoso da 2 a 3 anni, mentre non sono state osservate variazioni oltre i 5 anni, stando ai risultati di un’analisi post-hoc del trial FREEDOM, pubblicata sulla rivista JBMR.

Nello specifico, il trattamento con denosumab è risultato associato ad una minore mineralizzazione della CO2 e a rapporto tra componente minerale e di matrice, maturità minerale e cristallinità superiori da 2 a 3 anni rispetto al placebo, con benefici sulla salute ossea che sono proseguiti fino a 5 anni.

Comunque, le metriche relative alla componente ossea minerale sono rimaste prevalentemente immutate a 10 anni rispetto a 5 nei pazienti trattati con denosumab.

Razionale e disegno dello studio
“I dati a breve e a lungo termine sugli effetti del denosumab sulla mineralizzazione della matrice sono di particolare interesse, considerando gli effetti antiriassorbitivi ad insorgenza rapida e molto consistenti lungo tutto lo scheletro, compresi i compartimenti spugnosi e corticali delle ossa – scrivono i ricercatori nell’introduzione allo studio”.

“Il trial FREEDOM, comprensivo della fase di estensione, fornisce un’opportunità unica di valutare il grado in corrispondenza del quale la matrice ossea umana può mostrare livelli più elevati di mineralizzazione e di ridotta eterogeneità di questo processo come risultato del trattamento con denosumab. Inoltre, lo studio permette di valutare il contributo della qualità dell’osso sugli outcome clinici”.

A tal scopo, i ricercatori hanno raccolto i dati sulla qualità della matrice ossea provenienti dallo studio FREEDOM, comprensivo di fase di estensione a lungo termine, nel corso del quale donne in post-menopausa di età compresa tra i 60 e i 90 anni erano state randomizzate a trattamento con 60 mg di denosumab o con placebo a cadenza semestrale per 3 anni (nella fase di estensione, il follow-up è stato a 5 e a 10 anni).

L’analisi ha incluso 42 partecipanti dello studio FREEDOM trattate con denosumab e 30 trattate con placebo. C’erano 28 partecipanti allo studio di estensione a 5 anni e 21 incluse nello studio di estensione a 10 anni.

Risultati principali
Dall’analisi post-hoc è emerso che il rapporto tra la componente minerale e quella di matrice a livello dei compartimenti ossei corticali e spugnosi era maggiore nel gruppo denosumab rispetto al gruppo placebo. La microdurezza ossea era maggiore nelle pazienti trattate con denosumab rispetto al placebo solo in corrispondenza dell’osso corticale.

Le donne seguite nella fase di estensione dello studio a 5 anni si caratterizzavano per un rapporto tra la componente minerale e quella di matrice ossea più elevato sia a livello dell’osso corticale che di quello spugnoso a 5 anni rispetto a 2-3 anni.

Il rapporto tra la componente minerale e quella di matrice in entrambi i compartimenti ossei è rimasto immutato a 10 anni rispetto a 5 anni.

Anche la maturità minerale e la cristallinità sono risultate più elevate a 5 anni rispetto a 2-3 anni, a differenza di quanto visto a 10 anni, eccezion fatta per la maturità minerale a livello dell’osso spugnoso, risultata più elevata a 10 anni rispetto a 5 anni.

La mineralizzazione di CO2 è risultata più bassa sia nell’osso corticale che in quello spugnoso a 5 anni, rispetto a 2-3 anni, in assenza di ulteriori variazioni a 10 anni.
La maturità del collagene era maggiore nell’osso spugnoso a 5 anni, in assenza di differenze a 10 anni.
Da ultimo, microdurezze erano inferiori a 5 anni rispetto a 2-3 anni sia a livello di osso corticale che di osso spugnoso, in assenza di ulteriori variazioni a 10 anni.

Riassumendo
In conclusione, “…questi dati suffragano l’esistenza di una transizione della componente minerale a cristalli più maturi e il completamento della mineralizzazione secondaria entro 5 anni di trattamento con denosumab – scrivono i ricercatori nelle conclusioni dello studio”. “La ridotta microdurezza a 5 e a 10 anni è probabilmente il risultato della maturazione della matrice organica in uno stato persistentemente ridotto di rimodellamento osseo a 5 e a 10 anni – aggiungono”.

Bibliografia
Farlay D et al. Bone Mineral and Organic Properties in Postmenopausal Women Treated With Denosumab for Up to 10 years. J Bone Miner Res. 2022;doi:10.1002/jbmr.4538.
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