Dexter, il progetto NATO-ENEA contro il rischio attentati


DEXTER punta a rafforzare la sicurezza delle persone e prevenire attacchi con armi o esplosivi in metropolitane, stazioni ferroviarie, aeroporti e luoghi affollati

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Rafforzare la sicurezza dei passeggeri e prevenire attacchi con armi o esplosivi in metropolitane, stazioni ferroviarie, aeroporti, ma anche in spazi o luoghi di ritrovo affollati, grazie a innovative tecnologie di sorveglianza. È l’obiettivo del progetto DEXTER (Detection of EXplosives and firearms to counter TERrorism), finanziato dalla NATO nell’ambito dello “Science for Peace and Security Programme”[1] e coordinato a livello tecnico-scientifico dall’ENEA.

Questa sorta di ‘Guardian Angel’ hi-tech nasce da una collaborazione triennale fra un centinaio di scienziati ed esperti di 11 organismi di ricerca, tra cui – oltre ENEA – FraunhoferTNO e ONERA, di quattro paesi membri NATO (Italia, Francia, Germania, Olanda) e quattro nazioni partner (Serbia, Ucraina, Finlandia e Corea del Sud)[2]. Al progetto hanno collaborato Polizia di Stato[3] e ATAC[4] e le prove sul campo sono state condotte presso la stazione Anagnina della metro A di Roma, dove il sistema è stato presentato oggi nel corso di un evento al quale hanno partecipato giornalisti ed esponenti delle istituzioni coinvolte.

“DEXTER è un progetto che offre rilevanti opportunità di sviluppo a livello nazionale e internazionale per rafforzare la sicurezza dei cittadini rispetto ai rischi di atti terroristici grazie all’utilizzo di tecnologie molto innovative” ha dichiarato il Presidente dell’ENEA Gilberto Dialuce. “La collaborazione con NATO, Polizia di Stato e ATAC e l’aver ottenuto il coordinamento tecnico-scientifico del progetto stesso è un fatto che ci rende particolarmente orgogliosi come istituzione di ricerca pubblica italiana, al servizio della collettività”, ha concluso Dialuce.

“DEXTER ha sviluppato una soluzione al crocevia tra l’antiterrorismo e le tecnologie avanzate, in linea con gli obiettivi strategici e priorità della NATO”, ha affermato David van Weel, Assistant Secretary General for Emerging Security Challenges della NATO.

Il progetto nel dettaglio

A livello operativo DEXTER consente di individuare da remoto, in modo discreto e in tempo reale eventuali portatori di armi o di esplosivi, senza controlli invasivi o posti di blocco, grazie a un sistema che integra, in un’unica infrastruttura, tecnologie radar e di spettroscopia ottica con una rete di sensori gestiti in modalità centralizzata, algoritmi di machine learning e sistemi di intelligenza artificiale che consentono agli operatori della sicurezza un intervento immediato riducendo il rischio di perdite umane, danni alle infrastrutture e disagi.

Nel dettaglio, il prototipo di DEXTER si compone di:

  • ­ MIC (Microwave Imaging Curtain), dispositivo radar in grado di acquisire e generare in tempo reale immagini 2D e 3D per rilevare esplosivi e armi da fuoco senza posti di blocco, utilizzando algoritmi di apprendimento automatico per elaborare le immagini e identificare e caratterizzare automaticamente potenziali minacce.
  • ­EXTRAS (Explosives TRAce detection Sensor), tecniche di spettroscopia per il rilevamento di tracce di esplosivi e dei suoi precursori sulle superfici (mani, corpo, bagagli, ecc.).
  • INSTEAD (INtegrated System for ThrEAts early Detection), sistema di gestione centralizzato dei diversi sensori che regolano il flusso dei dati generati e inviano tramite sistemi di intelligenza artificiale un allarme agli operatori di sicurezza nel caso di minaccia identificata.

“Ad oggi, la prevenzione dalle minacce terroristiche si basa soprattutto sulla perquisizione a campione dei passeggeri ‘in loco’. Grazie a questo insieme di tecnologie,  invece – ha evidenziato il responsabile del Laboratorio Diagnostica e Metrologia dell’ENEA e del progetto DEXTER,  Luigi De Dominicis – potremo disporre di una tecnologia altamente affidabile ed efficace, testata e validata in collaborazione con la Polizia di Stato e con l’azienda capitolina dei trasporti ATAC sul campo presso la stazione Anagnina della metro A di Roma. Si tratta di una novità di grande rilievo per la sicurezza dei passeggeri” ha concluso.

[1] Il Programma NATO Science for Peace and Security (SPS) sviluppa e implementa la cooperazione tra paesi NATO e nazioni partner, e rafforza il dialogo attraverso il potenziamento delle competenze e lo sviluppo dell’innovazione tecnologica in settori scientifici non militari correlati alla sicurezza.

[2] Il francese ONERA (Office National d’Études et de Recherches Aérospatiales), il tedesco Fraunhofer-Gesellschaft zur Förderung der angewandten Forschung e.V. (FhR), l’olandese TNO (the Netherlands Organisation for applied scientific research), il VTT Technical Research Centre of Finland, la Seoul National University (SNU) della Corea del Sud, il Vinča Institute of Nuclear Sciences della Serbia, e gli ucraini Usikov Institute for Radiophysics and Electronics of the National Academy of Sciences of Ukraine e il National Technical University “Kharkiv Polytechnic Institute”.

[3] Le divisioni della Polizia di Stato coinvolte sono guidate dall’Ufficio di Pianificazione e Coordinamento.

[4] Agenzia del trasporto autoferrotranviario del Comune di Roma, atac.roma.it.