Maculopatia degenerativa: nuovo studio sui farmaci anti-VEGF


Il ruolo dei farmaci anti-VEGF in uno studio italiano condotto in pazienti affetti da degenerazione maculare correlata all’età e da altre patologie oculari

Il ruolo dei farmaci anti-VEGF in uno studio italiano condotto in pazienti affetti da degenerazione maculare correlata all'età e da altre patologie oculari

Uno studio italiano di real-world evidence condotto in pazienti affetti da degenerazione maculare correlata all’età e da altre patologie oculari, in trattamento con farmaci anti-VEGF, ha evidenziato che durante il periodo di follow-up (fino a 3 anni dall’inizio del trattamento) si assisteva a una riduzione significativa del numero di prescrizioni annuali/paziente di anti-VEGF. Questo fenomeno si associava di conseguenza ad un decremento dei costi sanitari per il management di questi pazienti.

Questa analisi è stata condotta da CliCon s.r.l. Società Benefit Health, Economics & Outcome Research, e i risultati ottenuti sono stati recentemente pubblicati sulla rivista International Journal of Enviromental Research and Public Health.

Il background e razionale della ricerca
La degenerazione maculare correlata all’età (detta age-related macular degeneration, AMD) è una patologia degenerativa della retina che causa una perdita progressiva della vista. Questa patologia progredisce verso una forma umida o essudativa “wet-AMD” (wAMD) caratterizzata da un aumento della neo vascolarizzazione a livello coroideale e danneggiamento della macula. Il processo di neo vascolarizzazione caratterizza anche altre patologie oculari, come la retinopatia diabetica, l’occlusione venosa retinica e la neovascolarizzazione coroideale. Diversi studi epidemiologici riportano come la prevalenza dell’AMD in Italia sia circa del 2.1%, e nel mondo si stimano circa 30-50 milioni di pazienti affetti da AMD, numeri che continueranno a crescere per via del processo di invecchiamento della popolazione.

Considerata la patogenesi della AMD e delle altre patologie oculari, caratterizzate appunto da un processo di neo-vascolarizzazione, l’uso di farmaci antagonisti del fattore di crescita endoteliale vascolare (VEGF), gli anti-VEGF, sono stati proposti come approccio terapeutico. In Italia i farmaci anti-VEGF vengono prescritti per uso intravitreale e comprendono l’Aflibercept, il Bevacizumab, il Brolucizumab e il Ranibizumab. Il Pegaptanib è stato utilizzato e commercializzato fino al 2018. Aflibercept e Ranibizumab sono indicati per il trattamento della wAMD e di altre malattie oculari; Brolucizumab solo per la wAMD, mentre Bevacizumab viene utilizzato off-labelper il trattamento della wAMD.

Un aspetto da tenere in considerazione è che la wAMD e le altre patologie oculari incidono negativamente sullo stato di salute dei pazienti; infatti la progressione della disabilità visiva comporta un peggioramento della qualità della vita e si associa anche ad un incremento del burden socio-economico. Pertanto l’obiettivo di questa ricerca è stato di “fotografare” la gestione terapeutica dei pazienti affetti da wAMD o altre malattie oculari in trattamento con anti-VEGF ed i costi sanitari diretti generati dalla gestione della patologia, in un contesto di pratica clinica in Italia.

I risultati della ricerca
E’ stata condotta un’analisi retrospettiva su database amministrativi di un campione di ASL, per un totale di circa 6 milioni di assistibili. Nel periodo tra  gennaio 2010 e dicembre 2017, sono stati identificati tutti i pazienti di età uguale o maggiore a 50 anni con una prescrizione di anti-VEGF; in base alla loro diagnosi, i pazienti sono stati suddivisi in due coorti: i) pazienti con wAMD, ii) pazienti affetti da altre patologie oculari (tra le quali vi erano l’edema maculare diabetico, la retinopatia diabetica proliferante, l’occlusione venosa retinica, e la neovascolarizzazione coroideale).

Complessivamente, sono stati inclusi 3.879 pazienti affetti da wAMD e 2.646 con altre patologie oculari; al momento dell’inclusione, rispettivamente, l’82,2% e 86% di essi era in trattamento con Ranibizumab, il 15,8% e 13,5% con Aflibercept, e il 2% e 0,6% con Pegaptanib. La valutazione delle prescrizioni di anti-VEGF in questi pazienti ha evidenziato che durante il periodo di follow-up, il numero di prescrizioni medie/annuali si riduceva significativamente. In particolare, nei pazienti affetti da wAMD o altre patologie oculari, rispettivamente, durante il primo anno di trattamento si stimavano un numero di prescrizioni pari a 3.6 e 3.3, che diventavano 1.1 e 0.8 durante il secondo anno di follow-up, fino ad arrivare a 0.8 e 0.5 durante il terzo anno (Figura 1).


Figura 1. Andamento delle prescrizioni annuali di anti-VEGF nei pazienti wAMD ed in quelli affetti da altre patologie oculari, dalla prima prescrizione di farmaco fino al terzo anno di osservazione.

Questo andamento risultava essere speculare alla stima dei costi medi annuali per paziente. Infatti, nei pazienti con wAMD i costi totali risultavano pari a 5.800 € durante il primo anno e 3.284 € e 3.212 € durante il secondo e terzo anno di follow-up, rispettivamente (Figura 2). Lo stesso scenario si evidenziava per i pazienti affetti da altre patologie oculari (Figura 2). Sebbene sia stata osservata una riduzione dei costi sanitari, presumibilmente correlata alla diminuzione delle prescrizioni di anti-VEGF, una limitazione della presente analisi riguarda principalmente il fatto di non aver potuto monitorare i dati sulla qualità della vita dei pazienti e sugli esiti clinici della patologia, sia per la breve durata del periodo di follow-up che per la disponibilità limitata di tali dati all’interno dei database amministrativi.


Figura 2. Andamento dei costi medi totali diretti relativi alla gestione dei pazienti wAMD e quelli affetti da altre patologie oculari, dalla prima prescrizione di farmaco anti-VEGF fino al terzo anno di osservazione.

Conclusioni
I risultati di questa analisi hanno evidenziato come in pratica clinica vi sia un trend di sotto-trattamento dei pazienti affetti da wAMD ed altre patologie oculari. Questo fenomeno, seppur in alcuni casi potrebbe essere spiegato da una stabilizzazione della patologia, in altri casi rappresenterebbe una causa di peggioramento delle condizioni cliniche in questi pazienti, incrementando significativamente la loro disabilità visiva con la conseguente amplificazione del burden economico associato al management della patologia. Pertanto, in questo scenario, l’ottimizzazione della gestione terapeutica dei pazienti affetti da maculopatia degenerativa e da altre patologie oculari rappresenta una esigenza necessaria al fine di migliorare lo stato di salute di questi pazienti, la qualità della vita e di contenere i costi sanitari e sociali.

Bibliografia
Valentina Perrone, Melania Dovizio, Chiara Veronesi, Rita Citraro, Adele De Francesco, Stefania Dell’Orco, Gianluca Di Manno, Arrigo Paciello, Anna Maria Resta, Fabrizio Quarta, Nicola Ferrante, Daniela Ritrovato, Luca Degli Esposti. Retrospective Analysis of the Pharmaco-Utilization of VEGF Inhibitors and Health Care Costs among Patients with Wet Age-Related Macular Degeneration and Other Ocular Diseases in Italy. Int. J. Environ. Res. Public Health 2022, 19, 2548.