A promuovere la moda sono sempre i canali tradizionali


Le riviste tradizionali si confermano il modo migliore per promuovere la moda in base alla seconda edizione del report sul posizionamento dei brand del lusso

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In collaborazione con “Il Foglio della Moda”, Comin & Partners e KPI6 (software che consente alle aziende di svolgere ricerche in tempo reale su opinioni, trend, consumatori) hanno realizzato e diffuso la seconda edizione del report sul posizionamento dei brand del lusso in termini di notorietà e di valutazione sui social.

Dopo il successo della prima edizione, diffusa nel novembre del 2021, la nuova analisi ha aggiornato i risultati esaminando le conversazioni in rete in italiano che menzionano i principali marchi del settore della moda in Italia da ottobre 2021 a marzo 2022.

Le menzioni prese in analisi sono state oltre 25mila e sono state prodotte da 15mila utenti unici in Italia. Lo studio guidato da Gianluca Comin e Gianluca Giansante ha incluso un’analisi quantitativa e qualitativa dei contenuti, una classifica delle maison con la reputazione migliore e una panoramica delle principali tematiche rilevate nelle conversazioni riguardo il settore del lusso.

Nonostante la potenza numerica e l’appeal dei social presso il pubblico più giovane, la reputazione di un brand si costruisce ancora sui quotidiani e i periodici prestigiosi, cioè con chi investe in qualità di scrittura e di informazioni. La classifica dell’Indice Sintetico di Reputazione dimostra infatti che il patrimonio reputazionale dei brand è un asset duraturo da alimentare con contenuti di qualità e che i cosiddetti ‘old media’ continuano ad avere un ruolo imprescindibile.

Ancora oggi, nonostante l’affollamento del mercato e il moltiplicarsi di competitor, i marchi che possono vantare una forte tradizione e un prestigio basato sul ricco patrimonio reputazionale accumulato negli anni hanno una marcia in più nell’alimentare le conversazioni in rete degli utenti.

Il fenomeno commerciale dei capi pre-owned, cioè usati, vive quasi esclusivamente su questi marchi che, da parte loro, lo sfruttano come strumento di promozione della sostenibilità in un’ottica di riciclo e di riutilizzo dei capi usati.