Nuovo studio sull’allergia alle arachidi nei bambini


L’allergia alle arachidi nella prima infanzia è fortemente associata a tratti atopici persistenti ma non transitori e a un maggiore rischio asma

Allergia alle arachidi, negli Stati Uniti approvato il primo farmaco specifico: l'Fda ha autorizzato il medicinale Palforzia, ecco come funziona 

L’allergia alle arachidi nella prima infanzia è fortemente associata a tratti atopici persistenti ma non transitori. Inoltre, i bambini con questa allergia hanno maggiori probabilità di andare incontro ad asma, ma l’allergia alle arachidi non è associata ad asma più severo. Queste le conclusioni principali di uno studio recentemente pubblicato sulla rivista Clinical & Experimental Allergy.

Razionale e obiettivi dello studio
L’allergia alle arachidi rappresenta una delle più comuni allergie alimentari che colpisce quasi il 2% dei bambini e quasi lo 0,5% degli adulti nel Regno Unito. Tende a manifestarsi nei primi anni di vita e, generalmente, è un tratto permanente di questi individui, anche se alcuni studi sembrano suggerire che più del 20% dei bambini affetti da questa allergia potrebbero non manifestare più sintomi allergici con l’andar degli anni.

Secondo altre documentazioni di letteratura, la presenza di allergia alle arachidi è spesso considerata associata ad asma più severo, ma i dati relativi a questa associazione sono ancora piuttosto limitati.

Le misure volte alla prevenzione primaria e secondaria di questa allergia alimentare rimangono, ancora oggi, la migliore opzione disponibile per affrontare il problema; di qui l’importanza di comprendere i fattori di rischio e i predittori del rischio allergico.

Proprio a questo scopo, gli autori di questo studio hanno cercato di stabilire le associazioni esistenti e i predittori di allergia alle arachidi, come pure tra questa allergia alimentare e la severità dell’asma, attingendo ai dati del the Manchester Asthma and Allergy Study, uno studio britannico condotto su una coorte di popolazione sin dalla nascita.

Disegno dello studio
Tutti i partecipanti a questo studio di popolazione erano stati reclutati prima della nascita e seguiti in modo prospettico, con valutazioni cliniche effettuate ad 1, 3, 5, 8 e 11 anni.

In occasione di ciascuna visita di controllo, sono stati utilizzati dei questionari validati al fine di ottenere informazioni sui sintomi riportati dai genitori, le malattie diagnosticate dai medici curanti, i trattamenti ricevuti e l’esposizione ad agenti ambientali. Alcune domande specifiche, invece, riguardavano la presenza di allergie alimentari e il regime dietetico in uso.

Al contempo, per tutti i timepoint sopra considerati, i bambini reclutati nello studio erano sottoposti a prick test cutanei, insieme alla misurazione delle immunoglobuline E specifiche per alcuni alimenti di uso comune (es: latte, uova, arachidi) e per alcuni aeroallergeni (es: acari della polvere, gatto, cane, muffe, erba, polline).

E’ stata condotta, inoltre, un’analisi di genotipizzazione per determinare la presenza di 6 mutazioni differenti da perdita di funzione di filaggrina (FLG) – una proteina che aggrega i filamenti della matrice che circonda le cellule dello strato corneo (corneociti) del derma ancorandoli saldamente l’uno all’altro. Mutazioni del gene della filaggrina condizionano la comparsa di dermatite atopica.

Endpoint considerati
L’analisi pubblicata ha esplorato, in primis, l’associazione tra l’allergia alle arachidi confermata in maniera obiettiva e l’esposizione ambientale all’allergene nei primi anni di vita, le mutazioni da perdita di funzione del gene della filaggrina ed altre malattia atopiche.

Successivamente, i ricercatori hanno valutato l’associazione esistente tra l’allergia alle arachidi e le traiettorie longitudinali relative alla sensibilizzazione allergica, alla presenza di sibili respiratori e alle comorbilità allergiche.

Da ultimo, i ricercatori si sono proposti di determinare anche la relazione esistente tra l’allergia alle arachidi e la severità dell’asma.

La sensibilizzazione alle arachidi era definita sulla base del riscontro al Prick test cutaneo di un diametro medio del ponfo originato dall’esposizione di un estratto di arachidi pari o superiore di 3 mm al controllo negativo e/o di livelli di IgE allergene-specifiche all’estratto di arachidi in toto superiori a 0,35 KUA/l,

Tutti i bambini della coorte in studio con evidenze di sensibilizzazione alle arachidi all’età di 5 e/o 8 anni (risposta al Prick test cutaneo ≥3 mm o con livelli di IgE allergene-specifiche ≥0,2 kUA/l), oppure con anamnesi positiva di reazione immediata post esposizione, sono stati sottoposti a test di provocazione orale per confermare la diagnosi di allergia alimentare alle arachidi.

Risultati principali
Nel complesso, il 53,6% dei bambini inclusi nello studio (514 su 959) era di sesso maschile, mentre il 93,3% (895 su 959) era di etnia Caucasica.

Dai dati è emerso che nel 3,1% dei piccoli reclutati nello studio (30 su 959) era presente una conferma diagnostica di allergia alle arachidi.

Passando ai risultati dell’ analisi multivariata, i ricercatori hanno individuato i seguenti fattori predittivi indipendenti di allergia alle arachidi:
– Eczema nei primi anni di vita (OR= 4,4; IC95%=1,5-13,2; P =0,007)
– Sensibilizzazione alle proteine delle uova a 3 anni (OR= 9,7; IC95%=3,3-29,9; P <0,001)
– Convivenza con un gatto domestico sin dalla nascita (OR= 3; IC95%=1,1-8,4; P =0,04)

Passando all’analisi stratificata dei 700 partecipanti allo studio per i quali erano disponibili informazioni genetiche, è emerso che nei bambini con eczema nella prima infanzia non vi erano differenze relative alle mutazioni FLG in base alla presenza o meno di allergia alle arachidi (16,7% [3 su 18] vs 19,1% [42 su 220], rispettivamente; P =1).

Per contro, nei bambini senza eczema, quelli che mostravano allergia alle arachidi avevano una probabilità di presentare mutazioni FLG superiore di ben 8 volte (33,3% [2 su 6] vs. 5,9 [27 su 456], rispettivamente; P=0,049).

Non solo: l’allergia alle arachidi è risultata significativamente associata a sibili respiratori persistenti (OR= 6,9; IC95%=2,5-18,8; P <0,001), come pure a profili caratterizzati da coesistenza di eczema e sibili respiratori persistenti anziché transitori.

Infine, last but not least, I bambini con allergia alle arachidi sono risultati maggiormente predisposti a sviluppo successivo di asma, in assenza, tuttavia, di evidenze di un’associazione tra questa allergia alimentare e la severità della condizione asmatica.

Limiti e implicazioni dello studio
Nel commentare i risultati, gli autori dello studio hanno ammesso l’esistenza di alcuni limiti metodologici intrinseci al loro lavoro: in primis, vi era il numero relativamente piccolo di bambini con allergia alle arachidi disponibile per l’analisi – peraltro atteso quando si studia un outcome relativamente poco comune in una coorte di bambini non selezionati fin dalla nascita. In secondo luogo, i ricercatori hanno sottolineato come la coorte considerata fosse relativamente omogenea dal punto di vista etnico; di qui l’impossibilità di generalizzare i risultati ottenuti negli altri gruppi etnici non presi in considerazione in questo studio.

Ciò detto, i dati fin qui disponibili suggeriscono che l’allergia alle arachidi è fortemente associata ad atopia (eczema e sibili respiratori persistenti nel corso della prima infanzia). Inoltre, nei bambini senza eczema, I portatori di mutazioni da perdita di funzione del gene FLG sono maggiormente a rischio di allergia alimentare, anche se in quelli con eczema non è stata documentata un’associazione tra l’allergia alle arachidi e il genotipo FLG.

Da ultimo, sebbene l’analisi abbia mostrato che i bambini allergici alle arachidi hanno maggiori probabilità di ricevere una diagnosi di asma, non sono emerse evidenze di una maggiore severità asmatica in questi individui allergici.

Tutto ciò, naturalmente, dovrà essere confermato da studi di dimensioni più opportune.

Bibliografia
Kotsapas C et al. Early-life predictors and risk factors of peanut allergy, and it association with asthma in later life: population-based birth cohort study. Clin Exp Allergy. Published online February 2, 2022. doi:10.1111/cea.14103
Leggi