A Roma scoperto il primo caso di peste suina africana


Primo caso di peste suina africana a Roma, Coldiretti: “Intervenire subito. Necessaria la riduzione numerica dei cinghiali attraverso le attività venatorie”

Abbattimenti dei cinghiali in Toscana: la Corte Costituzionale, con sentenza n. 21 depositata il 17 febbraio, ha rigettato il ricorso delle associazioni animaliste

Serve responsabilità delle Istituzioni per un intervento immediato al contenimento della popolazione dei cinghiali che hanno invaso campagne e città fino alla Capitale con danni economici per gli allevatori e rischi per la sicurezza dei cittadini. È quanto afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in riferimento al primo caso di peste suina africana (Psa) a Roma, molto lontano dai focolai accertati tra Piemonte e Liguria.

“Abbiamo più volte evidenziato- afferma Prandini- il rischio della diffusione della Peste Suina Africana attraverso i cinghiali e la necessità della loro riduzione numerica attraverso le attività venatorie, le azioni di controllo della legge 157/92 con l’articolo 19 e le azioni programmabili nella rete delle aree protette. Siamo infatti costretti ad affrontare una grave emergenza sanitaria perché – precisa Prandini – è mancata l’azione di prevenzione come abbiamo ripetutamente denunciato in piazza e nelle sedi istituzionali di fronte alla presenza in Italia di più di 2,3 milioni di esemplari, arrivati numerosi anche nella Capitale.

“Nella provincia di Roma- stima la Coldiretti- si calcola la presenza di oltre 20 mila cinghiali che, oltre a distruggere i raccolti e spaventare i cittadini, rappresentano anche un danno economico concreto per le misure di contenimento della commercializzazione che scattano dopo l’accertamento del contagio”. “A preoccupare è- continua Prandini- l’immobilismo delle Istituzioni dopo i casi individuati in Piemonte ed in Liguria con il rischio concreto che l’emergenza si allarghi ad altre regioni limitrofe dove si concentra la norcineria nazionale che è un settore di punta dell’agroalimentare made in Italy grazie al lavoro di circa centomila persone tra allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione con un fatturato che vale 20 miliardi. La Peste Suina Africana– sottolinea la Coldiretti- può colpire cinghiali e maiali ed è altamente contagiosa e spesso letale per questi animali, ma non è, invece, trasmissibile agli esseri umani e nessun problema riguarda la carne. Ad oggi i casi individuati di positività riguardano solo cinghiali e nessun maiale è stato contagiato in Italia dalla Peste Suina Africana”.