Tumore alla prostata: negli Stati Uniti approvato Pluvicto


L’agenzia statunitense Fda ha approvato Pluvicto per l’uso in adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione

Tumore della prostata: darolutamide più terapia di deprivazione androgenica e docetaxel aumenta significativamente la sopravvivenza globale nei pazienti con malattia metastatica ormonosensibile

L’Fda ha approvato Pluvicto (lutezio Lu 177 vipivotide tetraxetan) per l’uso in adulti con carcinoma prostatico metastatico resistente alla castrazione (mCRPC) che esprimono la proteina PSMA e che ha già metastatizzato in altre parti del corpo. Per poter essere eligibili al trattamento i pazienti devono essere già stati sottoposti senza successo alla chemioterapia a base di taxani e alla terapia antiandrogenica.

L’approvazione del regolatore americano segna un risultato clinico fondamentale per le persone con mCRPC in progressione che altrimenti non avrebbero forme alternative di trattamento. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni per i pazienti è intorno al 15%, indicando l’urgenza di una forma più stabile di terapia.

Il farmaco è la prima terapia mirata con radioligandi (RLT) approvata dalla Fda, che combina un composto di targeting con un radioisotopo terapeutico. Si prevede che possa essere disponibile per i pazienti e i medici nelle prossime settimane.

“Negli americani, il cancro alla prostata è la seconda causa di morte legata al cancro. Anche se il panorama del trattamento per mCRPC continua ad evolversi, c’è un elevato bisogno insoddisfatto di ulteriori opzioni di trattamento di medicina di precisione per migliorare gli esiti per questi pazienti. L’approvazione di Pluvicto offre una nuova speranza per la comunità mCRPC,” ha commentato Jamie Bearse, l’amministratore delegato e presidente di ZERO – The End of Prostate Cancer, in una dichiarazione.

Oltre a Pluvicto, la FDA ha approvato Locametz, il kit necessario per preparare l’iniezione di gallio Ga 68 gozetotide, che può essere utilizzato per identificare le lesioni tumorali che esprimono il biomarcatore PSMA e individuare dove i tumori potrebbero essersi diffusi. Questo aiuta i medici a determinare quali pazienti sono idonei per il trattamento mirato di Pluvicto. PSMA è altamente espresso in oltre l’80% dei pazienti con diagnosi di cancro alla prostata, rendendolo un biomarcatore essenziale per valutare l’entità della progressione della malattia. Come Pluvicto, Locametz dovrebbe uscire sul mercato nelle prossime settimane.

La decisione della Fda fa seguito ai risultati positivi dello studio di fase III VISION (NCT03511664), uno studio randomizzato (2:1), multicentrico, in aperto che ha valutato Pluvicto più il miglior standard di cura (BSoC) (n=551) o BSoC da solo (n=280) in uomini con mCRPC progressivo, PSMA-positivo. Tutti i pazienti hanno ricevuto un analogo del GnRH o hanno avuto una precedente orchiectomia bilaterale. I pazienti dovevano aver ricevuto almeno un inibitore della via di AR e 1 o 2 precedenti regimi di chemioterapia a base di taxani. I pazienti hanno ricevuto Pluvicto 7.4 GBq (200 mCi) ogni 6 settimane per un totale di 6 dosi più BSoC o BSoC da solo.

Lo studio ha dimostrato un miglioramento statisticamente significativo negli endpoint primari di sopravvivenza globale (OS) e sopravvivenza libera da progressione radiografica (rPFS). L’ hazard ratio (HR) per la OS era 0,62 (95% CI: 0,52, 0,74; p<0,001) per il confronto tra Pluvicto più BSoC contro BSoC. La OS mediana era di 15,3 mesi (95% CI: 14,2, 16,9) nel braccio Pluvicto più BSoC e 11,3 mesi (95% CI: 9,8, 13,5) nel braccio BSoC, rispettivamente. L’interpretazione dell’ampiezza dell’effetto rPFS è stata limitata a causa di un alto grado di abbandono precoce nel braccio di controllo.

Negli uomini trattati con il nuovo radiofarmaco in aggiunta al miglior standard di cura, infatti, si è osservata in questo studio una riduzione del 60% del rischio di progressione della malattia rilevata radiograficamente o di morte e del 38% del rischio di morte rispetto al miglior standard di cura da solo.

Inoltre, nel braccio assegnato al trattamento sperimentale si sono osservati miglioramenti significativi in tutti gli endpoint secondari chiave, tra cui il tempo al primo evento scheletrico sintomatico (SSE), il tasso di risposta globale (ORR) e il tasso di controllo della malattia (DCR).

Come agisce il farmaco
L’antigene di membrana prostatico specifico (PSMA) è una proteina transmembrana che è altamente espressa in circa l’80% degli uomini con cancro alla prostata, inclusi quelli con malattia metastatica. Per questo motivo, il PSMA rappresenta un bersaglio terapeutico attraente per il trattamento di questi pazienti.

Il PSMA-617 marcato con lutezio radiattivo (177Lu PSMA-617) è un trattamento antitumorale di precisione che combina un composto mirato (il ligando PSMA-617) con un radioisotopo terapeutico (il lutezio 177) e ha un’alta affinità per il PSMA.

Dopo la somministrazione, per via endovenosa, 177Lu-PSMA-617 si lega attraverso il ligando alle cellule del carcinoma prostatico che esprimono il PSMA e l’intera molecola viene internalizzata nella cellula tumorale, consentendo il rilascio mirato di radiazioni ß da parte del lutezio radioattivo sul tumore e sul microambiente circostante.

Le emissioni del radioisotopo danneggiano le cellule tumorali, boccandone la replicazione e/o innescando la morte cellulare, e le radiazioni del radioisotopo agiscono su distanze molto brevi, limitando i danni alle cellule circostanti.

Lo studio VISION
VISION è uno studio internazionale prospettico multicentrico di Fase III, randomizzato, in aperto, per stabilire l’efficacia e la sicurezza di 177Lu-PSMA-617 (7,4 GBq somministrati per infusione endovenosa ogni 6 settimane per un massimo di 6 cicli) più lo standard di cura scelto dallo sperimentatore nel braccio sperimentale, rispetto allo standard di cura nel braccio di controllo.

I pazienti con mCRPC positivo alla scansione PET per PSMA e progressione dopo una precedente terapia con taxani e inibitori del recettore degli androgeni, sono stati randomizzati in un rapporto 2:1 a favore del braccio sperimentale. Lo studio ha soddisfatto entrambi gli endpoint primari alternativi di sopravvivenza libera da progressione verificata radiograficamente e di sopravvivenza globale; sono stati soddisfatti anche gli endpoint secondari. Lo studio ha arruolato 831 pazienti.

Comunicato Fda