Su Rai 3 le nuove inchieste di “Report”


Dalle difficoltà negli allevamenti di bufale del Casertano alla guerra in Ucraina: in prima serata su Rai 3 tornano le inchieste di Report

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Nuovo appuntamento con “Report”, in onda lunedì 2 maggio alle 21.20 su Rai 3 e su RaiPlay – www.raiplay.it/dirette/rai3. Si Parte con l’inchiesta “Bufale da macello” di Bernardo Iovene e la collaborazione di Alessandra Borella e Greta Orsi.

A seguire il servizio “I sommersi e i salvati di Mariupol” di Manuele Bonaccorsi e la collaborazione di Giulia Sabella. La troupe di Report a Donetsk, nel Donbass russo, dove stanno arrivando migliaia di profughi della guerra in Ucraina. E da lì hanno seguito le truppe occupanti a Mariupol, la città martire del conflitto, fino alla prima linea, a poche centinaia di metri dagli stabilimenti dell’Azovstal, dove sono asserragliati gli ultimi uomini del battaglione nazionalista ucraino Azov.

Si continua con “Il tribunale degli impuniti” di Lorenzo Vendemiale. Dall’Ucraina arrivano da settimane immagini e racconti delle atrocità commesse durante il conflitto. Il governo di Kiev ha raccolto oltre 8mila denunce di uccisioni di civili, stupri, torture, utilizzo di armi non convenzionali da parte delle truppe russe. Il mondo invoca l’intervento della Corte penale internazionale con sede a L’Aia, il tribunale che deve fare luce sull’accaduto e potrebbe dichiarare Vladimir Putin e gli altri vertici russi criminali di guerra. Ma la giustizia internazionale funziona davvero? Con un’intervista esclusiva al presidente della Corte, Piotr Hofmanski, e il parere di rinomati esperti di diritto internazionale, Report spiegherà quali sono i limiti con cui deve fare i conti l’inchiesta sull’Ucraina. E racconterà come e per quali ragioni è stato ostacolato negli ultimi 20 anni il lavoro della Corte de L’Aia.

Infine, “Record a Cape Canaveral” di Michele Buono. Nella puntata del 18 aprile, Report aveva annunciato un nuovo impegno per il team del Politecnico di Milano, vincitore della gara di guida autonoma nel circuito di Las Vegas, raccontata nell’inchiesta “L’algoritmo al volante”. La Nasa aveva invitato il Politecnico a lanciare la propria auto sulla pista di atterraggio degli Shuttle a Cape Canaveral, la più lunga del mondo, per un’altra sfida: superare la soglia dei 300 kmh di un veicolo a guida autonoma. Com’è andata?