Parkinson: nuove cure per il decadimento cognitivo


Un nuovo trattamento orale è stato collegato a miglioramenti nell’apprendimento e nella memoria dei pazienti con lieve decadimento cognitivo da Parkinson

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Sono stati annunciati – in un comunicato dell’azienda produttrice – i risultati positivi di uno studio di fase 2 per un trattamento orale che è stato collegato a miglioramenti nel funzionamento, nell’apprendimento e nella memoria nei pazienti con lieve decadimento cognitivo (MCI, mild cognitive impairment) da malattia di Parkinson (PD).

Modulatore allosterico del recettore NMDA
I dati sul modulatore allosterico positivo del recettore NMDA (N-metil-D-aspartato) ‘first-in-class’, denominato SAGE-718, sono stati riportati dallo studio PARADIGM di fase 2 in aperto, parte della piattaforma di sperimentazione in fase iniziale dell’azienda biofarmaceutica per il trattamento dei deficit cognitivi in una serie di disturbi cerebrali.

«Migliorare la funzione cognitiva è un’area di significativo bisogno insoddisfatto nella gestione del Parkinson, poiché si stima che fino al 50% delle persone che vivono con PD siano affette da cambiamenti cognitivi, incluso l’MCI, che può comportare per i pazienti la perdita di indipendenza» afferma nel comunicato Jim Doherty, Chief Development Officer di Sage Therapeutics.

«Siamo incoraggiati da questi dati preliminari in quanto supportano la nostra convinzione nel potenziale di SAGE-718 per il trattamento di MCI in pazienti con PD e non vediamo l’ora di imparare di più dai nostri studi clinici multipli, in corso o pianificati controllati con placebo in pazienti con PD e altri disturbi della salute del cervello».

Test per la valutazione della cognizione
Undici partecipanti allo studio PARADIGM, di età compresa tra 50 e 75 anni con una diagnosi di PD idiopatico e MCI secondo i criteri della Movement Disorder Society del 2015, hanno ricevuto 3 mg di SAGE-718 al giorno e sono stati sottoposti a più test per valutare le prestazioni cognitive, tra cui:

  • il Digital Symbol Substitution Test (DSST): test neuropsicologico sensibile ai danni cerebrali, alla demenza, all’età e alla depressione;
  • la Spatial Working Memory (SWM): test auto-ordinato che richiede la conservazione e la manipolazione delle informazioni visuospaziali, ha notevoli esigenze di funzioni esecutive e fornisce una misura della strategia e degli errori della memoria di lavoro;
  • lo stockings of Cambridge (SOC): test di pianificazione spaziale che richiede agli individui di utilizzare strategie di risoluzione dei problemi per abbinare due serie di stimoli;
  • il 2-Back Test: ai partecipanti viene presentata una sequenza di stimoli uno alla volta e, per ogni stimolo, i pazienti devono decidere se lo stimolo attuale è lo stesso di quello presentato 2 prove precedenti;
  • il Multitasking Test: misura la capacità del partecipante di gestire le informazioni in conflitto fornite dalla direzione di una freccia e dalla sua posizione sullo schermo e di ignorare le informazioni irrilevanti per l’attività.

Risultati positivi sono stati osservati nei partecipanti al giorno 14 e sono stati riportati effetti sostenuti e tendenze di miglioramento al giorno 28. Non sono stati segnalati eventi avversi gravi tra i partecipanti e SAGE-718 è stato generalmente ben tollerato.