Covid: per Sileri presto via le mascherine anche al chiuso


Sileri: “Mascherine via quanto prima. Anche al chiuso. Nei prossimi anni il Covid diventerà un’influenza tra le peggiori ma sempre meno grave”

Covid, la decisione del Governo: mascherine obbligatorie all’aperto e discoteche chiuse fino al 10 febbraio. Sileri: "L'Italia è come un paziente che sta uscendo dalla fase acuta"

Il virus non ha il calendario sotto mano, circola in maniera più o meno prepotente in varie parti del mondo. Non andrei a vedere i dati della giornata di ieri che sono inficiati dalle giornate del weekend pasquale. Sicuramente il virus circola, però siamo vaccinati e sta arrivando il caldo, stiamo sempre più all’aperto e allora è auspicabile che le mascherine possano essere rimosse“. Lo sostiene Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” condotta dal direttore Gianluca Fabi su Radio Cusano Campus.

“Io auspico che possano essere rimosse ovunque, ma con alcuni mesi di osservazione in alcuni ambienti chiusi come mezzi di trasporto, teatri, cinema, e se i numeri scenderanno toglierei la mascherina ovunque, essendo però consapevole che la mascherina possa essere reintrodotta in casi particolari ove ci fosse necessità. Abbandoniamo la mascherina quanto prima ma con giudizio. Il giudice altro non è che un’analisi controllata, adeguata e puntuale dei dati”, conclude Sileri.

“IN FUTURO SARÀ UN’INFLUENZA SEMPRE MENO GRAVE”

“Nei prossimi anni il covid sarà uno dei virus già incontrati e la popolazione sarà pronta per rispondere, diventerà un’influenza tra le peggiori ma sempre meno grave in termini di ricoveri e morti. Dobbiamo viverla con tranquillità, con una piccola cosa: proprio perchè il virus è nuovo per la popolazione, forse quest’anno dovremmo ancora spingere un po’ di più sulle vaccinazioni. E un uso transitorio di distanze e mascherine potrebbe essere ancora necessario. Non dobbiamo però essere più ossessionati da questo virus”, sostiene Pierpaolo Sileri.

“Il virus – aggiunge – sicuramente circola tutti noi abbiamo conoscenti, amici, familiari che sono risultati positivi, ma si tratta di contagi che nella maggioranza dei casi portano ad un’influenza. Salvo poi vedere ancora negli ospedali ricoveri di persone non vaccinate, o che non hanno fatto la terza dose o che sono estremamente fragili. Questo è ciò che vivremo nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, verosimilmente con una recrudescenza potenziale nel mese di ottobre. E’ il passaggio da pandemia ad endemia. Ci saranno sindromi influenzali più o meno gravi, secondo l’assetto immunitario dell’ospite e secondo le armi che avremo per disinnescare il virus. Questo è un virus più cattivo rispetto a quello più influenzale, la società non era pronta ad incontrare il virus così come lo abbiamo incontrato cioè con le vaccinazioni. I virus influenzali invece li incontriamo ogni anno”, termina Sileri come riferisce la Dire (www.dire.it).