Polipillola efficace per la prevenzione cardiovascolare


Prevenzione cardiovascolare: studio ha evidenziato i vantaggi di una polipillola contenente acido acetilsalicilico, una statina e un ACE-inibitore

Prevenzione cardiovascolare: studio ha evidenziato i vantaggi di una polipillola contenente acido acetilsalicilico, una statina e un ACE-inibitore

Lo studio VULCANO – attualmente non ancora pubblicato e in revisione tra pari per “BMC Cardiovascular Disorders” – ha evidenziato come una polipillola contenente acido acetilsalicilico, una statina e un ACE-inibitore mostri un vantaggio in termini di riduzione del colesterolo-LDL (LDL-C) in prevenzione cardiovascolare primaria nei pazienti ad alto rischio.

Il disegno dello studio VULCANO
Lo studio VULCANO – condotto da un gruppo di ricercatori guidato da Jose María Mostaza dell’Hospital Carlos III di Madrid – è uno studio prospettico di fase 3, randomizzato, in aperto, che è stato condotto in 47 centri in Messico, Portogallo e Spagna dal 2017 al 2019.

La polipillola realizzata dal Centro Nacional de Investigaciones Cardiovasculares (CNIC) – istituto di ricerca presente nel campus dell’Hospital Carlos III – contiene 100 mg di acido acetilsalicilico, 30 mg o 40 mg di atorvastatina e 2,5 mg, 5 mg o 10 mg di ramipril ed è l’unica polipillola per le malattie cardiovascolari (CVD) attualmente commercializzata nei paesi europei.

Lo studio VULCANO di 16 settimane ha coinvolto 499 pazienti adulti – uomini e donne – senza CVD clinica ma con potenti fattori di rischio CVD (ad alto o altissimo rischio di CVD) vale a dire con una delle seguenti serie di condizioni:

  • evidenza di aterosclerosi subclinica;
  • diabete mellito e ipertensione o albuminuria;
  • oppure ipertensione e ipertrofia ventricolare sinistra, albuminuria o insufficienza renale.

Ai soggetti è stato richiesto di avere un adeguato controllo della pressione arteriosa e dell’LDL-C durante l’assunzione di statine e farmaci antipertensivi (ACE-inibitore o antagonista del recettore dell’angiotensina) nei tre mesi precedenti la randomizzazione.

I soggetti sono stati esclusi se avevano condizioni che controindicavano il trattamento con i componenti della polipillola o se avevano una storia di eventi cardiovascolari, ipertensione avanzata o grave, ipercolesterolemia o insufficienza cardiaca congestizia.

I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale ad assumere la polipillola (n = 251) o mantenere i loro regimi di cura abituali (n = 248) per 16 settimane. I pazienti che hanno richiesto aggiustamenti clinici al loro regime o dosaggio ipolipemizzante o antipertensivo sono stati ritirati dallo studio.

I risultati principali dopo 16 settimane
Il livello medio di LDL-C, simile nei due gruppi al basale, è stato ridotto di 0,48 mg/dL nel gruppo polipillola a 15 settimane, una differenza che ha soddisfatto i criteri dello studio sia per la non inferiorità che per la superiorità (P = 0,0001).

La differenza di pressione arteriosa sistolica a 16 settimane era in media di soli 1,43 mm Hg, un cambiamento non significativo (P = 0,21) che era non conclusivo per la non inferiorità; la pressione arteriosa sistolica è rimasta stabile per tutta la durata dello studio in entrambi i gruppi. Dunque, le riduzioni della pressione arteriosa sistolica non erano statisticamente diverse tra i gruppi, ma non è stata raggiunta la non inferiorità.

I livelli di colesterolo totale sono leggermente aumentati (+0,7%) nel gruppo di cura abituale e sono diminuiti (-7,0%) nel gruppo polipillola (P = 0,0004). I livelli medi di colesterolo non lipoproteico ad alta densità (non-HDL) sono diminuiti dell’8,9% nel gruppo polipillola e dell’1,8% nel gruppo di cura abituale (P = 0,0017).

Gli eventi avversi correlati al trattamento sono stati più frequenti nel gruppo polipillola: 21 eventi in 17 soggetti (6,9%), rispetto a due eventi in due soggetti (0,8%) nel gruppo di cura abituale.

I potenziali limiti della sperimentazione
Gli autori fanno notare che la breve durata dello studio può avere determinato differenze limitate tra i gruppi di trattamento. Inoltre, potrebbero esserci stati bias legati alla natura in aperto dello studio.

Infine, la dimensione del campione calcolata per uno studio di non inferiorità potrebbe essere stata non sufficiente per valutare le differenze negli endpoint secondari.

Conclusioni rilevanti sotto il profilo clinico
La CVD – ricordano gli autori – è la principale causa di morte nei pazienti di età pari o superiore a 50 anni, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, e LDL-C e pressione arteriosa sistolica sono due importanti fattori di rischio modificabili per lo sviluppo di CVD.

Si ritiene che le polipillole multiuso per la prevenzione delle CVD, molti delle quali esistenti, abbiano alcuni vantaggi rispetto agli approcci multifarmaco con i singoli agenti, inclusa la prospettiva di una migliore aderenza del paziente al trattamento.

I benefici di una strategia con polipillola per le CVD sono stati documentati in diversi studi recenti. La polipillola CNIC, in particolare, è stata segnalata per la capacità di ridurre e controllare LDL-C e pressione arteriosa sistolica e di diminuire il rischio di eventi CVD.

Riferimento (pre-print):
Mostaza JM, Suárez-Fernández C, Cosin-Sales J, et al. Safety and Efficacy of a Cardiovascular Polypill in People at High and Very High Risk without a Previous Cardiovascular Event The International VULCANO Randomised Clinical Trial. BMC Cardiovasc Disord. [In Review] Link