Il regime chemioterapico paclitaxel più carboplatino ha dimostrato buoni risultati per la cura del carcinosarcoma uterino
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Il regime chemioterapico paclitaxel più carboplatino ha dimostrato di essere non inferiore rispetto alla combinazione paclitaxel più ifosfamide e dovrebbe rappresentare il trattamento standard per il carcinosarcoma uterino, in base ai risultati di uno studio di fase 3 pubblicato di recente sul Journal of Clinical Oncology.
«Il regime paclitaxel-carboplatino, meglio tollerato e più conveniente, dovrebbe essere il regime di scelta preferito per il trattamento dei carcinosarcomi ginecologici», ha affermato in un’intervista Matthew A. Powell, professore di ostetricia e ginecologia presso la Washington University School of Medicine di St. Louis (Missouri).
Regime paclitaxel-ifosfamide con alcuni svantaggi
Si stima che solo negli Stati Uniti, dove è stato condotto lo studio, nel 2021 circa 66.570 donne abbiano ricevuto una diagnosi di tumore uterino e altre 21.410 una diagnosi di tumore ovarico.
La doppietta paclitaxel-carboplatino costituisce la chemioterapia standard per il carcinoma ovarico epiteliale da decenni e negli ultimi 2 anni è diventato lo standard anche per i carcinomi endometriali.
Studi precedenti hanno evidenziato benefici della doppietta paclitaxel-ifosfamide, ma questo trattamento presenta alcuni svantaggi.
«Il regime con ifosfamide è gravato da una tossicità significativa in questa popolazione di pazienti spesso fragili ed è anche molto scomodo per le pazienti, oltre a richiedere un trattamento di supporto con fattori di crescita», ha spiegato Powell. «Inoltre, abbiamo appreso che, a livello molecolare, questi tumori sono tumori epiteliali e non veri sarcomi, per cui forse il regime paclitaxel-carboplatino in questi casi sarebbe superiore».
Lo studio
Lo studio uscito ora sul Jco è un trial multicentrico randomizzato il cui obiettivo era stabilire se la doppietta paclitaxel-carboplatino possa essere considerata non inferiore e potenzialmente superiore alla doppietta paclitaxel-ifosfamide ai fini della sopravvivenza globale (OS).
Nello studio sono state arruolate 449 donne adulte affette da carcinosarcoma uterino, in molti casi in stadio avanzato; infatti, quasi la metà (47,9%) aveva una malattia di stadio III o IV al momento dell’arruolamento.
Powell e i colleghi hanno assegnato in modo casuale 228 donne al trattamento con paclitaxel-carboplatino (età mediana: 65 anni; 65,8% bianche; 28,9% nere) e 221 al trattamento con paclitaxel-ifosfamide (età mediana: 64 anni; 60,2% bianche; 32,6% nere), somministrato in cicli di 3 settimane, per 6-10 cicli.
L’endpoint primario dello studio era, appunto, l’OS dalla data della randomizzazione, mentre la PFS, gli eventi avversi, la qualità della vita e i punteggi della neurotossicità rappresentavano gli endpoint secondari.
Paclitaxel-carboplatino non inferiore rispetto a paclitaxel-ifosfamide
Paclitaxel più carboplatino ha dimostrato la sua non inferiorità rispetto a paclitaxel più ifosfamide. I risultati hanno mostrato un’OS mediana di 37 mesi con paclitaxel-carboplatino contro 29 mesi con paclitaxel-ifosfamide (HR 0,87; IC al 90% 0,7-1,07) e una PFS mediana rispettivamente di 16 mesi contro 12 mesi (HR 0,735; IC al 95% 0,58-0,93).
I ricercatori hanno osservato tossicità simili tra i gruppi, ma un’incidenza più alta delle tossicità ematologiche nel gruppo trattato con paclitaxel-carboplatino e un’incidenza più alta di effetti avversi quali confusione ed emorragia genitourinaria nel gruppo assegnato al regime paclitaxel-ifosfamide.
In una coorte separata di 90 donne affette da carcinosarcoma ovarico, i ricercatori hanno riportato un’OS e una PFS più lunghe con la doppietta paclitaxel-carboplatino – rispettivamente 30 mesi contro 25 mesi e 15 mesi contro 10 mesi – ma le differenze fra i due bracci di trattamento non hanno raggiunto la significatività statistica.
Powell e i colleghi concludono che il regime paclitaxel più carboplatino deve essere considerato un nuovo regime standard per i carcinosarcomi uterini di qualunque stadio, specialmente per la malattia in stadio III. Nei prossimi studi, aggiungono, la ricerca dovrà puntare all’identificazione e al targeting delle aberrazioni molecolari all’interno dei tumori, cosa che dovrebbe portare a ulteriori miglioramenti nel trattamento.
Bibliografia
M.A. Powell, et al. Randomized Phase III Trial of Paclitaxel and Carboplatin Versus Paclitaxel and Ifosfamide in Patients With Carcinosarcoma of the Uterus or Ovary: An NRG Oncology Trial. J Clin Oncol. 2022; doi:10.1200/JCO.21.02050. Link