Guerra in Ucraina: dopo l’arretramento delle forze russe scoperte decine di corpi in una fossa comune e per le strade di Bucha. Zelensy accusa Mosca di “genocidio”
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Il massacro di Bucha, cittadina alle porte di Kiev, fa inorridire il mondo. Le immagini dei civili uccisi dai soldati russi e lasciati per le strade, oltre ai morti in una fossa comune, hanno spinto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ad accusare Mosca di “genocidio”. “Sì, questo è un genocidio. L’eliminazione dell’intera Nazione e del popolo. Abbiamo più di 100 nazionalità. Si tratta della distruzione e dello sterminio di tutte queste nazionalità”, ha detto Zelensky in un’intervista alla Cbs.
“La Russia è peggio dell’Isis“, ha detto in un’intervista a Times Uk il ministro degli esteri ucraino Dmytro Kuleba: “Il massacro di Bucha è un atto deliberato, i russi vogliono eliminare più ucraini che possono”.
Mosca prova a difendersi dalle infamanti accuse. Secondo il ministero della Difesa russo, citato dalla Tass, le foto e i video diffusi da Kiev sono “un’altra provocazione”.
Draghi: “Crudeltà spaventosa”
“Le immagini dei crimini commessi a Bucha e nelle altre aree liberate dall’esercito ucraino lasciano attoniti. La crudeltà dei massacri di civili inermi è spaventosa e insopportabile. Le autorità russe devono cessare subito le ostilità, interrompere le violenze contro i civili, e dovranno rendere conto di quanto accaduto. L’Italia condanna con assoluta fermezza questi orrori, e esprime piena vicinanza e solidarietà all’Ucraina e ai suoi cittadini”. Lo dice il presidente del Consiglio Mario Draghi, come riferisce la Dire (www.dire.it).