Psoriasi: inquinamento dell’aria aumenta il rischio riacutizzazioni


L’inquinamento atmosferico può aumentare la probabilità di riacutizzazioni della psoriasi, secondo quanto emerso da uno studio retrospettivo

Psoriasi: la glicerina potrebbe aiutare a gestire la malattia nelle fasi iniziali secondo un nuovo studio pubblicato sull'International Journal of Molecular Sciences

L’esposizione a breve termine all’inquinamento atmosferico può aumentare la probabilità di riacutizzazioni della psoriasi, secondo quanto emerso da uno studio retrospettivo italiano pubblicato sulla rivista JAMA Dermatology.

«L’inquinamento atmosferico ambientale è definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come la contaminazione dell’aria ambiente da parte di qualsiasi agente chimico, fisico o biologico che modifichi le caratteristiche naturali dell’atmosfera», hanno scritto il primo autore Francesco Bellinato e colleghi del dipartimento di dermatologia e venereologia dell’Università di Verona. «La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica con un decorso recidivante-remittente e alcuni fattori ambientali come le infezioni e/o i farmaci possono innescare le riacutizzazioni. Non sappiamo se possa accadere lo stesso con l’inquinamento atmosferico.»

Uno studio retrospettivo italiano
I ricercatori hanno condotto uno studio osservazionale retrospettivo, con disegno sia case-crossover che trasversale, che ha analizzato i dati longitudinali da settembre 2013 a gennaio 2020 di 957 pazienti con psoriasi cronica a placche ricoverati consecutivamente presso l’ambulatorio dermatologico dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Verona. Sono stati inclusi un totale di 4.398 visite di follow-up e oltre 15mila misurazioni delle concentrazioni di inquinanti atmosferici, ricavati dal bollettino dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale italiano (ISPRA).

Lo studio case-crossover è una variante dello studio caso-controllo ed è utile per valutare le esposizioni transitorie su patologie acute. Il disegno si basa su informazioni raccolte a livello individuale solo sui casi e paragona l’esposizione del caso subito prima dell’evento (hazard period) con quella avvenuta in uno o più periodi di controllo (control periods). Poiché ogni caso serve come controllo di se stesso, c’è un perfetto appaiamento per tutte quelle caratteristiche che non variano con il tempo (es. genere).

Per l’analisi case-crossover, sono stati inclusi i pazienti che avevano almeno 1 riacutizzazione della malattia, definita come un aumento dello Psoriasis Area and Severity Index (PASI) di almeno 5 punti tra 2 valutazioni consecutive in un arco di tempo da 3 a 4 mesi. Per l’analisi trasversale, sono stati inclusi i pazienti che hanno ricevuto un qualsiasi trattamento sistemico per almeno 6 mesi, con un punteggio PASI di almeno 2.

Sono state confrontate le concentrazioni medie e cumulative (area sotto la curva) di diversi inquinanti atmosferici (monossido di carbonio, biossido di azoto, altri ossidi di azoto, benzene, particolato grossolano [PM; 2,5-10,0 μm di diametro, PM10] e PM fine [< 2,5 μm di diametro, PM2,5]) nei 60 giorni precedenti la riacutizzazione della psoriasi e le visite di controllo.

Maggiori probabilità di riacutizzazioni 
Le concentrazioni di inquinanti atmosferici erano significativamente più elevate nei 60 giorni precedenti alla riacutizzazione della psoriasi per i 369 pazienti nell’analisi case-crossover. Questa popolazione includeva soggetti con almeno due visite consecutive, una riacutizzazione della psoriasi e un trattamento sistemico continuo per almeno 6 mesi. Il punteggio PASI mediano alla visita di riacutizzazione era pari a 12 rispetto a un punteggio PASI di 1 alla visita di controllo (P < 0,001).

Per l’analisi trasversale, una concentrazione di inquinamento atmosferico o di particolato (PM) è stata positivamente associata a un aumento dei punteggi PASI. Punteggi PASI di 5 o superiori erano più probabili per coloro che nei 60 giorni prima delle visite erano stati esposti a valori medi di PM10 di 20 g/m3 (OR aggiustato = 1,55) e valori medi di PM 2,5 di 15 g/m3 (aOR = 1,25).

«L’esposizione a breve termine all’inquinamento atmosferico è associata a un aumento dell’attività della malattia e alla probabilità di scatenare una riacutizzazione hanno scritto gli autori. «Sono necessari ulteriori studi per esaminare se questi risultati possono essere generalizzati ad altre popolazioni e per comprendere meglio i meccanismi attraverso i quali l’inquinamento atmosferico può influenzare l’attività della psoriasi».

Bibliografia

Bellinato F et al. Association Between Short-term Exposure to Environmental Air Pollution and Psoriasis Flare. JAMA Dermatol. 2022 Feb 16;e216019. 

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