Guerra in Ucraina: bombardate Kiev e Kharkiv, la diretta


Guerra in Ucraina: dopo i primi negoziati si torna a sparare. A Kharkiv bombardata la sede del governo, Kiev sempre sotto assedio. La DIRETTA della giornata

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Nonostante i primi negoziati continua  senza tregua militare la guerra in Ucraina scoppiata dopo l’invasione da parte della Russia. Le principali città ucraine, tra cui la capitale Kiev, continuano ad essere assediate dalle forze russe.

Un missile ha colpito questa mattina piazza della Libertà, centrando la sede del governo a Kharkiv, la seconda città dell’Ucraina, a circa 40 chilometri dal confine con la Russia. La sequenza dell’esplosione è ripresa in video rilanciati da reti locali di soccorso e difesa. Il filmato è stato girato attorno alle otto di mattina ora locale. Subito prima dell’esplosione, nella piazza, si vedono circolare alcune macchine, poi travolte dall’onda d’urto.

In un altro filmato, condiviso anche da fonti della Dire (www.dire.it), si sentono le voci di persone che ispezionano i resti di un edificio che dà sulla piazza. “Questa è la pace russa” dice una di loro. “Volevano questo, ci avevano avvertiti”. Non è chiaro per ora se l’esplosione, potente, abbia causato vittime o feriti.

ORE 18:30 MOSCA AVVERTE KIEV: “BOMBARDIAMO SEDE INTELLIGENCE”

Le forze armate russe stanno per compiere degli attacchi mirati contro edifici di Kiev e invitano pertanto gli abitanti della capitale ucraina che vivono in alcune aree a “lasciare le loro case”. La comunicazione è contenuta in una nota del ministero della Difesa rilanciato dall’agenzia russa Ria Novosti. Stando a quanto si apprende dal documento Mosca intende colpire con “armi di alta precisione”, la sede dei servizi di sicurezza ucraini (Sbu) e il 72esimo centro principale di operazioni speciali psicologiche a Kiev.

“Chiediamo ai cittadini ucraini, spinti dai nazionalisti a compiere provocazioni contro la Russia, così come ai residenti di Kiev che vivono vicino ai nodi di collegamento, di lasciare le loro case”, si legge nel comunicato. Gli attacchi, secondo la Difesa di Mosca, mirano a mettere fine agli “attacchi informatici” contro le istituzioni russe, che sarebbero “in significativo aumento” e sarebbero diretti proprio dai due istituti. Da quando, giovedì scorso, la Russia ha lanciato un’offensiva militare in Ucraina, la capitale è stata colpita più volte. Truppe di terra sono arrivate fino ai sobborghi della città, dove sarebbero in corso combattimenti.

ORE 17:00 ITALIA TRASFERISCE AMBASCIATA A L’VIV

“In ragione del deterioramento della situazione di sicurezza a Kiev e della conseguente impossibilità di garantire una piena funzionalità, è in corso il trasferimento a Leopoli dell’ambasciata d’Italia a Kiev per continuare a svolgere le proprie funzioni, così come altre ambasciate già trasferitesi, che erano presenti a Kiev”. Così in una nota il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale. Leopoli si trova a poche decine di chilometri dal confine con la Polonia. Il nome ucraino della città è L’viv.

ORE 15:15 STOLTENBERG (NATO): “OLTRE 100 JET IN MASSIMA ALLERTA”

“È bello essere tornato. Siamo qui per incontrare i soldati che difendono l’Estonia, la nostra Alleanza e i nostri valori. Questi soldati stanno mantenendo le nostre nazioni al sicuro e libere e abbiamo con loro un debito di gratitudine“. Lo ha detto il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in occasione dell’incontro alla base militare di Tapa con il primo ministro dell’Estonia, Kaja Kallas, e il primo ministro del Regno Unito, Boris Johnson.

Un ringraziamento all’Estonia e al Regno Unito a cui Stoltenberg ha riconosciuto il merito di “aver guidato il gruppo tattico multinazionale della Nato alla base di Tapa, in Estonia e aver raddoppiato il contributo nelle ultime settimane, con più truppe britanniche in arrivo in Estonia. Questo fa davvero una grande differenza”.

Il popolo ucraino sta combattendo coraggiosamente contro un’invasione russa brutale e non provocata – ha detto ancora – e gli alleati della Nato stanno inviando armi anticarro, missili per la difesa aerea e munizioni. Gli alleati stanno anche fornendo milioni di euro di aiuti finanziari e umanitari“. Ed ecco il quadro della presenza difensiva Nato: “Oltre 100 jet in massima allerta operanti da 30 diverse località e più di 120 navi dal Mar Baltico al Mediterraneo“, ha esplicitato Stoltenberg.

“Il Regno Unito, gli Stati Uniti e altri alleati stanno schierando altre migliaia di truppe nella parte orientale dell’Alleanza”. “Non cerchiamo il conflitto con la Russia – ha detto il segretario generale Nato – Il nostro messaggio al presidente Putin è: fermare la guerra, ritirare tutte le sue forze dall’Ucraina e impegnarsi in buona fede negli sforzi diplomatici”.

ORE 14:00 ZELENSKY AL PARLAMENTO UE: “SIATE DAVVERO AL NOSTRO FIANCO”

“Vogliamo essere membri a pari diritto dell’Europa: abbiamo mostrato la nostra forza, abbiamo dimostrato di essere come voi, ora mostrateci di essere al nostro fianco, dimostrateci che non ci abbandonerete e che siete davvero europei”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in un intervento in video collegamento al Parlamento europeo. L’occasione è una sessione straordinaria monotematica dedicata al conflitto in corso nel Paese in corso a Bruxelles.

“Non immaginavo che questo sarebbe stato il prezzo da pagare, ma cittadini ucraini stanno lottando per la libertà e per la vita e ora stiamo lottando per la sopravvivenza“, ha continuato Zelensky. “Oggi stimo mostrando a tutti che questo è ciò che siamo e che senza l’Ue, l’Ucraina sarebbe sola“, ha affermato il presidente. Zelensky ha firmato ieri la richiesta di ingressione nell’Unione. L’Ucraina è ormai al sesto giorno di un’offensiva militare su larga scala lanciata giovedì scorso da Mosca dopo settimane di tensioni.

ORE 13.30 VON DER LEYEN: “SIAMO CON KIEV, MA ADESIONE A UE È PERCORSO LUNGO”

“L’Unione europea e l’Ucraina sono già più vicini che mai oggi, il percorso per l’adesione all’Ue è lungo e dobbiamo discutere sui prossimi step, ma di certo le persone che stanno coraggiosamente lottando per i nostri valori appartengono già alla nostra famiglia europea“. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen durante il suo intervento alla plenaria del Parlamento europeo convocata oggi a Bruxelles per rispondere alla proposta del presidente ucraino Volodymyr Zelensky di attivare una procedura di adesione immediata del Paese all’Ue.

“Non accetteremo mai che un leader straniero come Vladimir Putin neghi il diritto di esistere a un altro Stato”, ha continuato von der Leyen, sottolineando come l’Europa si trovi in un momento spartiacque e che in Ucraina si giochi il confronto tra due set di valori: “Lo stato di diritto e le regole della guerra”. La presidente ha anche confermato l’impegno ad accogliere chi fugge dal conflitto, “non solo in questa fase, ma anche nei mesi a venire”, e ha continuato promettendo l’applicazione dello status della protezione temporanea a chi fugge dalla guerra in Ucraina. Il provvedimento permette a chi giunge in Ue di andare a scuola, ricevere cure mediche e di ottenere un lavoro.

ORE 13:00 METSOLA: “RICONOSCERE RICHIESTA ADESIONE KIEV”

“Questo deve essere il nostro ‘whatever it takes’ e l’Europa è pronta ad andare avanti nel suo appoggio all’Ucraina”. Questo quanto dichiarato la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, alla plenaria straordinaria dedicata alla guerra in Ucraina oggi a Bruxelles. “Riconosciamo la prospettiva europea dell’Ucraina ed accogliamo la richiesta di adesione all’Unione Europea e lavoreremo per raggiungere questo obiettivo”, ha continuato Metsola, accennando alla risoluzione con cui l’Eurocamera si esprimerà a favore di candidare l’Ucraina per l’adesione all’Unione europea e a una lista di priorità da seguire per rispondere all’aggressione russa: dalla necessità di ridurre la dipendenza dell’Ue dal gas russo al rifiuto di accettare i rappresentanti del Cremlino negli edifici del Parlamento europeo.

“L’Europa non deve più accettare il denaro del Cremlino, gli oligarchi non devono attraccare i loro yacht nei nostri porti e non dobbiamo più concedere passaporti agli amici di Putin“, ha continuato Metsola riferendosi alla necessità dell’Ue di “agire per avere un’Unione di sicurezza e di difesa”.

ORE 12:45 LAVROV: “MORATORIA MISSILI USA IN EUROPA E COLLABORIAMO”

Il governo russo ha chiesto agli Stati Uniti e ai suoi alleati di “aderire a una moratoria sul dispiegamento di missili a corto e medio raggio in Europa”, dicendosi pronto a “collaborare su questioni di stabilità strategica” con Washigton. Ad avanzare le richieste è stato il ministro degli Esteri di Mosca, Sergej Lavrov, citato dall’agenzia Ria Novosti. Il capo della diplomazia russa ha inoltre affermato che è “inaccettabile che armi nucleari statunitensi siano in Europa” e ha quindi esortato il governo americano a smobilitarle.

Lavrov, stando sempre a quanto riferiscono agenzie di Mosca, ha detto che bisogna che gli Stati Uniti e i loro alleati evitino di costruire basi militari nei Paesi appartenenti all’ex Unione Sovietica. Parlando del conflitto in corso in Ucraina a seguito dell’operazione militare lanciata giovedì scorso, il ministro ha detto che non è intenzione russa “violare gli interessi dei cittadini ucraini”.

ORE 12:30 RUSSIA NON PREOCCUPATA DA INGRESSO UCRAINA IN UE

L’agenzia Ria Novosti ha rilanciato anche il commento del portavoce del presidente Vladimir Putin, Dmitry Peskov, rispetto alla firma della richiesta di adesione all’Unione europea apposta ieri dal capo dello Stato ucraino Volodymyr Zelensky. Secondo il dirigente del Cremlino, l’Ue “non è un blocco politico-militare” e quindi il tema “non preoccupa dal punto di vista della sicurezza strategica”.

ORE 12:15 DRAGHI: “ATTACCO ALLA DEMOCRAZIA, L’ITALIA NON SI VOLTA DALL’ALTRA PARTE”

Un attacco alla democrazia di fronte al quale l’Italia non intende girarsi dall’altra parte. Il premier Mario Draghi nell’aula del Senato condanna senza sfumature l’invasione russa in Ucraina. “L’aggressione – premeditata e immotivata – della Russia verso un Paese vicino ci riporta indietro di oltre ottant’anni, all’annessione dell’Austria, all’occupazione della Cecoslovacchia e all’invasione della Polonia. Non si tratta soltanto di un attacco a un Paese libero e sovrano, ma di un attacco ai nostri valori di libertà e democrazia e all’ordine internazionale che abbiamo costruito insieme”, dice Draghi. Il premier cita lo storico Robert Kagan. ‘La giungla della storia è tornata’. E le sue liane vogliono avvolgere il giardino di pace in cui eravamo convinti di abitare. Ora tocca a noi tutti decidere come reagire. L’Italia non intende voltarsi dall’altra parte”. 

“È necessario che il Governo democraticamente eletto sia in grado di resistere all’invasione e difendere l’indipendenza del Paese. A un popolo che si difende da un attacco militare e chiede aiuto alle nostre democrazie, non è possibile rispondere soltanto con incoraggiamenti e atti di deterrenza. Questa è la posizione italiana, dell’Unione Europea, dei nostri alleati”.

Il premier Mario Draghi delinea il perimetro dell’intervento occidentale in Ucraina, riferendo al Senato sulla crisi ucraina. Draghi ricorda: “In seguito all’intensificarsi dell’offensiva russa, abbiamo adottato una risposta sempre più dura e punitiva nei confronti di Mosca. Sul piano militare, il Comandante Supremo Alleato in Europa ha emanato l’ordine di attivazione per tutti e 5 i piani di risposta graduale che ho illustrato la settimana scorsa. Questo consente di mettere in atto direttamente la prima parte dei piani e incrementare la postura di deterrenza sul confine orientale dell’Alleanza con le forze già a disposizione”.

Draghi si riferisce al “passaggio dell’unità attualmente schierata in Lettonia, alla quale l’Italia contribuisce con 239 unità. Per quanto riguarda le forze navali, sono già in navigazione e sotto il comando NATO. Le nostre forze aeree schierate in Romania saranno raddoppiate in modo da garantire copertura continuativa, assieme agli assetti alleati. Sono in stato di pre-allerta ulteriori forze già offerte dai singoli Paesi Membri all’Alleanza: l’Italia è pronta con un primo gruppo di 1.400 militari e un secondo di 2.000 unità. Ringrazio il Ministro Guerini e tutte le forze armate per il loro impegno e la loro preparazione. Dopo il ruolo centrale che avete avuto durante la pandemia, l’Italia vi è di nuovo riconoscente”.

Draghi ricorda che “l’Italia ha risposto all’appello del Presidente Zelensky che aveva chiesto equipaggiamenti, armamenti e veicoli militari per proteggersi dall’aggressione russa. Questa convergenza è anche il frutto di un’intensissima attività diplomatica. Venerdì ho preso parte a un vertice dei Capi di Stato e di Governo della NATO in cui ho ribadito che l’Italia è pronta a fare la propria parte e a mettere a disposizione le forze necessarie. Il giorno successivo, ho avuto un colloquio telefonico con il Presidente ucraino Zelensky, al quale ho confermato il pieno sostegno dell’Italia. Gli ho anticipato la nostra intenzione di aiutare l’Ucraina a difendersi dalla Russia e gli ho ribadito il nostro convinto supporto alla posizione dell’Unione Europea sulle sanzioni. Lunedì pomeriggio, ho partecipato a una videoconferenza con i leader del G7, della Polonia, della Romania i Presidenti della Commissione Europea e del Consiglio Europeo e con il Segretario Generale della NATO”.

“Sinora, i piani di Mosca per un’invasione rapida e una conquista di ampie fasce del territorio ucraino in pochi giorni sembrano fallire, anche grazie all’opposizione coraggiosa dell’esercito e del popolo ucraino e all’unità dimostrata dall’Unione Europea e dai suoi alleati”, dichiara il premier.

“Le truppe russe – aggiunge – proseguono la loro avanzata per prendere possesso delle principali città. Una lunga colonna di mezzi militari è alle porte di Kiev, dove nella notte si sono registrati raid missilistici, anche a danno di quartieri residenziali, ed esplosioni. Aumentano le vittime civili di questo conflitto ora che l’attacco, dopo aver preso di mira le installazioni militari, si è spostato nei centri urbani. A fronte del rafforzamento delle misure difensive sul fianco est della NATO, il Presidente Putin ha messo in allerta le forze di deterrenza russe, incluso il dispositivo difensivo nucleare“.

Draghi sottolinea: “È un gesto grave che però dimostra quanto la resistenza degli ucraini e le sanzioni inflitte alla Russia siano efficaci. Un altro segnale preoccupante proviene dalla vicina Bielorussia, i cui cittadini domenica hanno votato a favore di alcune rilevanti modifiche della Costituzione ed eliminato lo status di Paese “denuclearizzato”. Questo potrebbe implicare la volontà di dispiegare sul proprio suolo armi nucleari provenienti da altri Paesi”.

Per Draghi “il disegno revanscista del Presidente Putin si rivela oggi con contorni nitidi, nelle sue parole e nei suoi atti. Nel 2014, la Russia ha annesso la Crimea con un referendum illegale, e ha incominciato a sostenere dal punto di vista finanziario e militare le forze separatiste nel Donbass. La settimana scorsa, ha riconosciuto – nel più totale sprezzo della sovranità ucraina e del diritto internazionale – le due cosiddette repubbliche di Donetsk e Lugansk. Subito dopo, in seguito a settimane di disinformazione, ha invaso l’Ucraina con il pretesto di “un’operazione militare speciale”. Le minacce di far pagare con “conseguenze mai sperimentate prima nella storia” chi osa essere d’intralcio all’invasione dell’Ucraina, e il ricatto estremo del ricorso alle armi nucleari, ci impongono una reazione rapida, ferma, unitaria“. Draghi sottolinea: “Tollerare una guerra d’aggressione nei confronti di uno Stato sovrano europeo vorrebbe dire mettere a rischio, in maniera forse irreversibile, la pace e la sicurezza in Europa. Non possiamo lasciare che questo accada”.

ORE 11:20 ANCHE IL GIAPPONE ESCLUDE LA RUSSIA DAL SISTEMA SWIFT

Il primo ministro giapponese Fumio Kishida ha confermato in conferenza stampa la decisione di allinearsi all’iniziativa decisa da Stati Uniti ed Unione europea di escludere le banche russe dalla rete di intermediazione finanziaria mondiale, (SWIFT), come nuova potente sanzione per l’invasione russa dell’Ucraina. “Non possiamo più mantenere invariate le nostre relazioni con la Russia dopo quanto accaduto. Ora è il momento di unirci alla comunità internazionale e proteggere i valori comuni e l’ordine internazionale fondato sulla pace e la cooperazione”, ha dichiarato Kishida. Il premier ha anche deciso l’adozione delle sanzioni aggiuntive riguardanti il blocco dei beni del presidente russo Vladimir Putin e degli alti funzionari del governo russo, nonchè il pacchetto di aiuti da circa 100 milioni di euro in aiuti umanitari destinato al governo ucraino.