Lupus: i rischi della sospensione dei glucocorticoidi


Lupus eritematoso sistemico: l’età non avanzata e la sierologia sono fattori di rischio di recidive in caso di sospensione dei glucocorticoidi

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I pazienti con Lupus che interrompono il trattamento con glucocorticoidi (GC) sono a maggior rischio di recidiva se in età non avanzata o attivi in base alla sierologia ma ancora clinicamente quiescenti. Questo il responso di uno studio pubblicato su Lupus Science & Medicine che suggerisce come idrossiclorochina possa essere di aiuto nella prevenzione di queste recidive di malattia.

Razionale e disegno dello studio
“I glucocorticoidi sono stati per molto tempo il trattamento “àncora” del LES, indipendentemente dal ricorso ad altri agenti immunosoppressori e ai farmaci biologici – ricordano i ricercatori nell’introduzione allo studio. Ciò detto, l’uso prolungato dei GC potrebbe causare danno d’organo irreversibile, con conseguente deterioramento della qualità della vita e, anche, aumento della mortalità”.

“Per queste ragioni – spiegano – è importante cercare di interrompere il trattamento a lungo termine con questi farmaci nel LES, previa attenta selezione dei candidati che possono andare incontro a questo intervento”.

Negli anni passati, sono stati proposti all’attenzione della comunità medica alcuni fattori predittivi di recidive di lupus legati a caratteristiche demografiche, alla patologia e alla terapia in uso, con risultati in larga parte contraddittori e limitati.

Di qui la messa a punto di una nuova rassegna sistematica di letteratura, con annessa metanalisi, che ha cercato di colmare il gap di conoscenze esistenti, allo scopo di identificare con maggior cognizione dei dati, i possibili fattori predittivi di recidiva di malattia nei pazienti con LES dopo cessazione del trattamento con GC.

Entrando nei dettagli dello studio, i ricercatori hanno effettuato una ricerca sistematica della letteratura sui principali database bibliografici biomedici (Medline, Cochrane, EMBASE, Scopus) sull’argomento sopra indicato.

Due ricercatori hanno valutato, in modo indipendente l’uno dall’altro, i risultati della ricerca di letteratura, estrapolando i dati di interesse (anno di pubblicazione, paese di origine dello studio, autori, fonte dei dati, disegno dello studio, numerosità del campione di pazienti, caratteristiche cliniche e demografiche, outcome) all’interno di una griglia predefinita.

La metanalisi successiva ha portato al calcolo dei risk ratio in pool, con un aggiustamento delle stime per la presenza di fattori confondenti.

Risultati principali
Dopo distillazione dei dati degli studi identificati grazie alla ricerca sistematica di letteratura [3.057 pubblicazioni e 9 pubblicazioni aggiuntive provenienti dalla cosiddetta “letteratura grigia” (abstract congressuali)] si è arrivati a selezionare per la successiva metanalisi 9 studi per un totale di 635 pazienti.

La quasi totalità di questi (632 su 635 pazienti) era in remissione prima della decisione di interrompere il trattamento con GC, con una durata media di malattia compresa tra 48 e 188 mesi e una durata media dello stato di remissione compresa tra 3 e 68 mesi.

Passando ai risultati, è emersa l’esistenza di un’associazione tra la sierologia attiva accompagnata da uno stato clinico ancora quiescente e l’aumento del rischio di recidive di lupus (OR= 1,78; IC95%= 1-3,15) in 4 studi che includevano 385 pazienti con LES. La mediana del punteggio di qualità era pari a 7,45.

I pazienti più anziani sono risultati essere quelli con un numero ridotto di recidive dopo sospensione del trattamento con GC (5 studi) rispetto a quanto osservato nei pazienti più giovani [differenza media pesata (WMD)= -2,04; IC95%= -4,15; 0,06].

Su 371 pazienti considerati, il 22,9% di questi (n=85) ha sperimentato una recidiva dopo interruzione del trattamento con GC. L’età media era compresa tra i 29 e i 39 anni.
Sesso di appartenenza, malattia e durata della remissione, impiego di farmaci immunosoppressori e durata del trattamento con GC non hanno avuto un impatto sul rischio di recidive di malattia.

Inoltre, non è stata documentata l’esistenza di una correlazione tra la nefrite lupica e le recidive di malattia (OR= 1,2; IC95%= 0,55-2,64) o il LES neuropsichiatrico e le recidive (OR= 0,95; IC95%= 0,5-1,83).

Da ultimo, l’impiego concomitante di idrossiclorochina è risultato associato ad una lieve riduzione del rischio di recidive di malattia in questa popolazione di pazienti (OR= 0,5; IC95%= 0,23-1,07) (analisi di 5 studi per un totale di 448 pazienti).

Riassumendo
Nel commentare i risultati, i ricercatori hanno ammesso alcuni limiti metodologici dello studio (dati insufficienti relativi ad altri potenziali fattori di rischio di recidiva, bias da numero ridotto di studi considerati per le diverse associazioni). Per questo i ricercatori hanno sottolineato la loro volontà di quanto osservato in studi di più ampie dimensioni.

Ciò detto, “I risultati di questa metanalisi hanno mostrato un incremento del rischio di recidive in pazienti con LES puù giovani e malattia attiva ma ancora clinicamente quiescente – scrivono gli autori nelle conclusioni del lavoro”.

Tali risultati, aggiungono, potranno essere di aiuto ai clinici per identificare quei pazienti con Lupus che potrebbero interrompere il trattamento con GC senza problemi e facilitare la messa a punto di studi clinici ulteriori, meglio dimensionati, sulla sospensione di questa classe di farmaci in questi pazienti.

Bibliografia
Ji L et al. Risk factors of flare in patients with systemic lupus erythematosus after glucocorticoids withdrawal. A systematic review and meta-analysis. Lupus Sci Med. 2022;9(1):e000603. doi:10.1136/lupus-2021-000603
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