Artrite reumatoide e farmaci: ecco quando il rischio recidive è ridotto


Artrite reumatoide: il rischio di recidive aumenta con la riduzione della posologia dei farmaci secondo i risultati dello studio RHEUMTAP

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I pazienti con artrite reumatoide (AR), già in remissione sostenuta, che sono stati sottoposti ad un trattamento basato sulla riduzione della posologia di somministrazione di un DMARD qualsiasi (biologico o convenzionale) sembrano andare incontro a maggiori rischi di recidiva di malattia e ad una riduzione dei tempi di riacutizzazione di malattia.
Queste le conclusioni RHEUMTAP, il primo studio prospettico di coorte condotto nella real world, che ha analizzato gli outcome di diversi gruppi di pazienti con artrite reumatoide in remissione sostenuta sottoposti a trattamento con diversi DMARD, presentato nel corso del congresso dell’American College of Rheumatology.

I presupposti e gli obiettivi dello studio
L’impiego a lungo termine dei DMARDcs e di quelli biologici nei pazienti con AR si accompagna, notoriamente, oltre all’indubbia efficacia, al rischio possibile di eventi avversi (es: infezioni). Esistono, peraltro, considerazioni di tipo economico che hanno suggerito di valutare l’ipotesi di una pari efficacia derivante dall’impiego di questi farmaci a dosi ridotte solo al raggiungimento dell’obiettivo remissione, anche nell’ottica di un possibile ampliamento della platea di pazienti in grado di beneficiare di questi trattamenti farmacologici.

Pochi trial clinici randomizzati e studi retrospettivi hanno studiato in modo sistematico gli outcome clinici associati all’adozione di un regime di trattamento dell’AR basato sulla riduzione posologica dei farmaci impiegati. RHEUMATAP (the RHEUmatoid Arthritis Medication TAPering) si è proposto di colmare il gap esistente, mettendo a confronto gli outcome clinici di diversi gruppi di pazienti con AR, già in remissione sostenuta, sottoposti a regimi di trattamento basati sulla riduzione della posologia d’impiego dei farmaci utilizzati (DMARDcs e DMARDb) nell’ambito della pratica clinica reale.

Disegno e risultati principali
Lo studio, che prevedeva un periodo di osservazione della durata di 2 anni, ha incluso 131 pazienti con AR con conferma del raggiungimento dello stato di “remissione sostenuta” grazie al trattamento con un DMARD (convenzionale o biologico).

La condizione di remissione sostenuta era definita in base al soddisfacimento dei criteri seguenti:
– Punteggio CDAI uguale o inferiore a 2,8
– Impiego stabilizzato di farmaci per l’AR
– Assenza di recidive per un periodo pari ad almeno 6 mesi

L’outcome primario dello studio era rappresentato dalla proporzione di recidive alla fine del periodo considerato. Era prevista, inoltre, la valutazione del tipo di recidiva come outcome secondario.

Dei 131 pazienti reclutati e seguiti nello studi, 51 erano andati incontro a riduzione della posologia di somministrazione del farmaco utilizzato (in 22 casi un farmaco biologico, in 23 un DMARDcs e in sei casi un farmaco biologico utilizzato in concomitanza con un DMARD convenzionale).

Passando ai risultati, i ricercatori hanno osservato che i pazienti sottoposti a trattamento con un farmaco biologico in concomitanza con un DMARDcs avevano maggiori probabilità di andare incontro ad una recidiva di malattia (OR= 27; IC95%= 3-213) e ad un accorciamento del tempo al primo evento di recrudescenza di malattia (HR=8,9) rispetto ai pazienti che continuavano ad essere trattati a dosi piene con i farmaco in uso.

Non solo: lo studio ha rilevato un aumento della probabilità di andare incontro a recidiva di malattia nel gruppo che era stato sottoposto a riduzione della sola posologia d’impiego di un farmaco biologico (OR= 2,74; IC95%= 0,57-13), come pure una riduzione del tempo al primo evento di recrudescenza di malattia (HR= 8,1 e HR=1,42, rispettivamente).

Inoltre, anche i pazienti sottoposti a regime di riduzione della posologia di uno qualsiasi dei farmaci sopra citati (DMARDcs o DMARDb) hanno avuto maggiori probabilità di andare incontro a recidiva nel corso del follow-up (OR= 7,68; IC95%= 2,4-24) rispetto ai pazienti che continuavano ad essere trattati con i farmaci in uso a dosi piene.

Nello specifico, durante il follow-up, sono stati documentati episodi di recrudescenza di malattia nel 15% dei pazienti (n= 20) dello studio: di questi, 5 erano nel gruppo di pazienti che aveva continuato ad utilizzare i farmaci a dosi piene mentre 15 erano nei gruppi sottoposti a diversi regimi di riduzione posologica dei farmaci in uso.
La quasi totalità dei pazienti trattati a dosi ridotte è stata in grado, tuttavia, di riguadagnare lo stato di remissione dopo una media di 2,5 mesi di trattamento a dosi piene.

Riassumendo
Nel commentare I risultati, i ricercatori hanno sottolineato come la riduzione del regime posologico dei DMARD al raggiungimento della remissione sostenuta non sia conveniente dal punto di vista della possibilità di andare incontro, e più precocemente, al rischio di recidive di AR.

Al contempo, però, gli autori dello studio hanno sottolineato la necessità di attendere conferme di quanto da loro osservato in studi di più ampie dimensioni numeriche, in ragione degli ampi intervalli di confidenza registrati.

Bibliografia
Tageldin M et al. A Real-World 2-Year Prospective Study of Medication Tapering in Patients with RA in Sustained Remission in the RHEUmatoid Arthritis Medication TAPering (RHEUMTAP) Cohort [abstract]. Arthritis Rheumatol. 2021; 73 (suppl 10).