“Perla del Messico” è la nuova canzone di Bale


SONO Music Group annuncia “Perla del Messico”, il nuovo singolo di Bale: il cantautorato italiano abbraccia l’R&B tra sonorità inglesi e afroamericane

"Perla del Messico" è la nuova canzone di Bale

Bale e Mark Meccoli erano a Sanremo con Mattia Pilloni, batterista, per le finali di Sanremo Rock. Mark e Bale erano nella loro stanza, pensavano di scrivere un brano nuovo…

Ascolta Perla del Messico qui: https://go.sono.to/perladelmessico

L’idea di spingersi verso il New Soul era già nell’aria. Strofa e ritornello sono nate sul letto dell’albergo con una chitarra elettrica spenta. Mark aveva il giro d’accordi della strofa e Bale cercava una melodia. Dieci minuti dopo c’era una bozza di testo della prima strofa e parte della melodia. Si sono vestiti e usciti per le prove dell’esibizione al teatro dell’Ariston.

Il giorno dopo Bale ha fatto le parole e la melodia del ritornello, il motivetto “Mi sono accorto di te”. Poi il terzo giorno, prima della cena, Mark dice a Bale di salire in alto sulla strofa e trovare una scala discendente in voce di testa per chiuderla (quella frase sicuramente è la cosa più caratteristica della canzone). Tornati a Roma Mark ha dato il sound alla canzone: “È R&B Bale, Neo Soul, ti cambio gli accordi sul ritornello, sono troppo Pop”.

Poi l’ultima parte del testo con Matteo Cantagalli. Matteo ha suggerito le frasi che Bale doveva cambiare. Qualche consiglio e il testo è chiuso, tutto al telefono su what’s app… Matteo e Bale lavorano così ai testi.

Marta Gi, la vocal coach di Bale ha suggerito di prendere l’ottava alta di testa su “accendimi” nel ritornello, suonava meglio in voce.

Alla fine, in studio, Mauro Maddie ha dato ordine al sound, ha cambiato alcuni dettagli sull’arrangiamento, ha registrato le voci di Bale e insieme hanno trovato le armonie. Poi ha mixato e masterizzato il brano.

Bale ha commentato: “Mi sento immerso nel cambiamento epocale di un’Italia sempre più americana, automatizzata ed individualista, ho voluto raccontare questa storia d’amore ambientata in Messico con un sound internazionale. In genere mi piace rievocare nella coscienza comune l’importanza di non abbandonare il calore, l’altruismo e l’affetto tipici del nostro paese. E spesso ho bisogno di denunciare la freddezza dell’essere umano.

Sono contento e soddisfatto del sound che ha il mio progetto ora. Partiamo dall’R&B e il Neo Soul per arrivare, con gli altri brani che sono già in produzione, a sonorità gospel e armonie tipiche della musica classica (modulazioni armoniche ecc…) tutto con l’elettronica e le chitarre elettriche di Mark Meccoli. Sono contento di poter usare la voce di testa in questi brani…Mi diverto e mi sento libero.”.

Chi è Bale?

Luca Balestrieri, in arte BALE, è un musicista e cantautore romano che da chitarrista si reinventa cantante per arricchire le proprie possibilità espressive. Inizia ad approcciarsi al suo strumento a dieci anni tramite il cantautorato italiano. A quindici decide quindi di studiare chitarra rock-pop e subito incomincia a suonare in una band. A diciannove anni, entra in conservatorio per chitarra Jazz e nel frattempo continua la sua esperienza nelle band anche in qualità di turnista, spaziando tra i diversi generi.

Una volta diplomato, nel 2017, Luca si inserisce in una Irish band folk di Dublino come chitarrista, con la quale andrà inoltre in tour estivo per un biennio. Ed è proprio nello stesso anno che inizia a studiare canto, al fine di poter dare voce alle canzoni che già aveva scritto negli anni passati. Da questo importante step, si inizia a saldare il legame tra lingua italiana ed influenze anglosassoni, sostanziatesi nei sempre presenti innesti musicali Folk. Il riferimento, restavano per l’appunto, i Mumford & Sons.

I primi otto brani vengono prodotti con Francesco Arpino e Matteo Cantagalli (fratello di Galeffi) che tutt’oggi è coautore di altri nuovi brani. Non estremamente convinto di questo primo lavoro, farà uscire unicamente due canzoni su Spotify (Roma 2018, N.Y. 2019). Qui emerge tutta la contraddizione delle città odierne: terre di libere opportunità dove però impera una competizione fredda ed escludente. Ma non per questo sembra chiudersi alla modernità, donando sempre, tramite le storie di vita e d’amore ivi inserite, speranza e coraggio a chi ascolta. Insomma non si tratta di nichilismo distruttivo, ma della pura volontà di donare spaccati alternativi a tale indifferente frenesia. Sarà tramite essi che si guadagnerà la finale di Sanremo Rock assieme al suo collega chitarrista Mark Meccoli.

Mark, una volta divenuto produttore, decide di collaborare con Luca, ed è così che i presupposti son maturi per la nascita di BALE: ovviamente il progetto non è unicamente frutto di tale collaborazione, sebbene fondamentale, ma anche dell’esigenza già emersa durante la pandemia, di spostarsi verso un genere New Soul, assieme alla volontà di un’espressione autoriale. Sarà però tale connubio a spingere l’artista definitivamente verso tale direzione, ed il risultato sarà il primo brano New Soul in italiano, dotato di un ritornello invece più pop e martellante: il brano è Perla del Messico, in uscita tra poco.

Insomma, tale connubio oramai è ben più che consolidato, e i nuovi brani che stanno scrivendo sono delle sintesi delle influenze musicali dei due, prodotte con un sound (tipico di Meccoli, dovuto alla sua esperienza londinese) fortemente britannico e statunitense, nonché ibridato da influenze afroamericane acquisite da entrambi durante il periodo del conservatorio. La nuova musica emergente avrà influenze elettroniche, gospel, soul, pop, quasi “elettro-gospel”.

Bale, in tali brani, si descrive immerso nel cambiamento epocale di un’Italia sempre più americana, automatizzata ed individualista. Con un sound internazionale, racconta storie d’amore per rievocare nella coscienza comune l’importanza di non abbandonare il calore, l’altruismo e l’affetto tipici del nostro paese.