Artrite psoriasica: guselkumab efficace su dattilite ed entesite


Artrite psoriasica: guselkumab efficace a lungo termine sulla risoluzione di dattilite ed entesite secondo i risultati di un nuovo studio

Artrite psoriasica: guselkumab efficace a lungo termine sulla risoluzione di dattilite ed entesite secondo i risultati di un nuovo studio

Il trattamento con guselkumab, inibitore selettivo di IL-23, è efficace nella risoluzione dell’entesite e della dattilite nei pazienti affetti da artrite psoriasica (PsA). Sono queste le conclusioni di un’analisi post-hoc dei dati dello studio DISCOVER-2, presentata nel corso del congresso dell’American College of Rheumatology, che documentano il vantaggio di questo trattamento anche in queste due manifestazioni della malattia psoriasica.

Informazioni su guselkumab
Guselkumab è un anticorpo monoclonale che si lega selettivamente alla subunità p19 dell’interleuchina IL-23 e ne inibisce l’interazione con il recettore specifico. L’IL-23 è un importante fattore nella patogenesi di malattie infiammatorie come l’artrite psoriasica, la psoriasi e altre patologie.

Il farmaco è già approvato nell’Unione Europea per il trattamento della psoriasi a placche da moderata a grave negli adulti candidati alla terapia sistemica. Lo scorso mese di novembre, la Commissione europea ha approvato una nuova indicazione per guselkumab estendendone l’uso al trattamento di pazienti adulti affetti da artrite psoriasica attiva (PsA).

Guselkumab si è dimostrato efficace nel trattamento della PsA (nonché della dattilite e dell’entesite) nei due trial registrativi di fase 2 DISCOVER (1 e 2), condotti rispettivamente in pazienti con malattia attiva che avevano una risposta inadeguata alle terapie standard, includendo soggetti (~30%) precedentemente trattati con farmaci biologici anti-TNF-alfa, e in pazienti che erano naïve ai trattamenti biologici e avevano una risposta inadeguata alle terapie standard.

Razionale e disegno dello studio
Come è noto, la dattilite e l’entesite (manifestazioni extra-articolari di PsA) sono condizioni di difficile trattamento e con un impatto negativo significativo sulla qualità di vita di questi pazienti.

In questa analisi post-hoc dello studio DISCOVER-2, i ricercatori hanno valutato l’efficacia del farmaco nel garantire la persistenza della risoluzione di queste due manifestazioni fino a 2 anni in pazienti con PsA naive ai biologici e con risposta inadeguata alle terapie standard.

Nello studio DISCOVER-2, 739 pazienti pazienti con PsA attiva erano stati randomizzati, secondo uno schema 1:1.1, a trattamento con:
– guselkumab 100 mg a cadenza mensile (Q4W)
– guselkumab 100 mg a 0, 4 e poi ogni 8 settimane
– placebo

Dopo 24 settimane, il protocollo del trial prevedeva che i pazienti del gruppo placebo passassero a trattamento con guselkumab a cadenza mensile.
In questa analisi post-hoc è stata valutata:
– la frequenza e la severità di entesite al basale in pazienti con dattilite e la frequenza di dattilite in pazienti con entesite
– le variazioni, al post-basale, relative alla dattilite e ai punteggi LEI nel tempo (indice utilizzato per determinare la variazioni e la risoluzione delle manifestazioni tra quelli con dattilite ed entesite al basale)
– i tassi di risoluzione di dattilite ed entesite calcolati tra i pazienti con queste manifestazioni al basale

Risultati principali
Dei 739 pazienti iniziali del trial, naive ai biologici, 331 erano affetti da dattilite e 506 da entesite. Un numero più elevato di pazienti era affetto da entesite anziché da dattilite (68% vs. 45%, rispettivamente) al basale. Una quota rilevante di pazienti (78%) con dattilite era affetto da entesite rispetto al 61% di pazienti senza dattilite. Quest’ultima era presente nel 51% dei pazienti con entesite rispetto al 32% senza entesite. Inoltre, l’entesite severa era più comune tra i pazienti con dattilite rispetto ai pazienti non affetti da questa condizione (52% vs. 44%, rispettivamente).

Nel complesso, 245 pazienti erano stati randomizzati a trattamento mensile con guselkumab 100 mg (121 con dattilite, 170 con entesite); 248 erano stati randomizzati a trattamento bimestrale (111 con dattilite, 158 con entesite) e 246 erano stati allocati a gruppo placebo (99 con dattilite, 178 con entesite). Dopo 24 settimane, i pazienti del gruppo placebo sono passati a trattamento mensile con guselkumab.

Considerando la risoluzione della dattilite, tra i pazienti trattati con guselkumab a cadenza mensile sono stati documentati tassi di risoluzione di questa manifestazione extra-articolare della PsA pari al 57% dopo 24 settimane, al 74% dopo un anno e al 72% dopo 100 settimane (quasi 2 anni).

Tra quanti avevano ricevuto un trattamento con il farmaco a cadenza bimestrale, i tassi di risoluzione della dattilite sono stati pari, rispettivamente, al 64% dopo 24 settimane, al 78% dopo un anno e all’83% dopo 100 settimane.

Considerando la risoluzione dell’entesite, sono stati documentati tassi di risoluzione di questa manifestazione extra-articolare pari al 44%, 57% e 62% dei pazienti trattati con guselkumab a cadenza mensile dopo, rispettivamente, 24, 52 e 100 settimane.

In modo analogo, tra i pazienti trattati con guselkumab a cadenza bimestrale, è stata osservata la risoluzione dell’entesite nel 54%, 61% e 70% dei pazienti dopo 24, 52 e 100 settimane, rispettivamente.

Da ultimo, sono state documentate correlazioni significative tra la risoluzione dell’entesite e della dattilite tra i pazienti con entrambe le manifestazioni extra-articolari di PsA che erano stati trattati con guselkumab. A 24 settimane, il 70,9% dei pazienti che aveva raggiunto la risoluzione dell’entesite  mostrava anche la risoluzione della dattilite (p=0,04), con tassi che hanno raggiunto l’88,8% e l’88,1% di pazienti dopo 52 e 100 settimane rispettivamente (p<0,001 e 0,039).

In modo analogo, la risoluzione dell’entesite è stata riferita nel 54,9% dei pazienti che aveva raggiunto la risoluzione della dattilite (p=0,004), con tassi che hanno raggiunto il 66,4% e il 72,7% dei pazienti dopo 52 e 100 settimane, rispettivamente (p<0,001 e 0,039).

Riassumendo
In conclusione, I risultati di questa analisi post-hoc dei dati di DISCOVER-2 hanno ricordato, innanzi tutto, che i pazienti con PsA possono presentare contemporaneamente alcune manifestazioni extra-articolari di malattia come la dattilite e l’entesite. Entrambe possono essere recalcitranti alle terapie disponibili.

Guselkumab, invece, è stato in grado di risolvere sia l’entesite che la dattilite in proporzioni sostanziali di pazienti fino a quasi due anni. Inoltre, i pazienti trattati con il farmaco che hanno raggiunto la risolzuone dell’entesite avevano maggiori probabilità di raggiungere la risoluzione della dattilite e viceversa, a suggerire l’efficacia di questo farmaco in tutte le manifestazioni articolari ed extra-articolari di malattia psoriasica.

Bibliografia
Rahman P et al. Guselkumab (TREMFYA®) maintains resolution of dactylitis and enthesitis in patients with active psoriatic arthritis: results through 2 years from a phase 3 study. [abstract 1329]. Arthritis Rheumatol. 2021; 73 (suppl 10).