UNICEF lancia appello di emergenza record da 9,4 miliardi di dollari


L’UNICEF lancia un appello di emergenza record per il 2022 da 9,4 miliardi di dollari per aiutare oltre 177 milioni di bambini in difficoltà in 145 paesi e territori, colpiti da conflitti, dalla crisi climatica e dal COVID-19

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l’UNICEF ha lanciato un appello d’emergenza record di 9,4 miliardi di dollari per raggiungere più di 327 milioni di persone – compresi 177 milioni di bambini – colpiti dalle crisi umanitarie e dalla pandemia da COVID-19 in tutto il mondo. L’appello è del 31% più ampio di quello dell’anno scorso, dato che i bisogni umanitari continuano a crescere.

L’appello include 2 miliardi di dollari per la risposta dell’UNICEF in Afghanistan, dove 13 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Fra questi, 1 milione di bambini che stanno affrontando una malnutrizione acuta grave in un momento in cui il sistema sanitario è sull’orlo del collasso. L’appello per l’Afghanistan è il più grande appello di sempre dell’UNICEF per un singolo paese.

Altri 933 milioni di dollari saranno destinati al programma Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A), un impegno globale per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a test, trattamenti e vaccini contro il COVID-19. Dato che la pandemia continua a compromettere l’istruzione, la salute, la nutrizione e il benessere dei bambini di tutto il mondo, fornire gli strumenti per tenerla sotto controllo richiede un supporto urgente.

L’UNICEF avrà anche bisogno di 909 milioni di dollari per la crisi dei rifugiati siriani, altri 334 milioni di dollari per la crisi all’interno alla Siria484 milioni di dollari per la risposta nello Yemen e oltre 356 milioni di dollari per i programmi in Repubblica Democratica del Congo.

In Etiopia, dove 15,6 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti umanitari e dove i brutali combattimenti hanno sfollato centinaia di migliaia di bambini nel nord, l’UNICEF avrà bisogno di 351 milioni di dollari per il suo lavoro di assistenza salvavita.

 “Milioni di bambini in tutto il mondo stanno soffrendo per gli impatti dei conflitti, degli eventi atmosferici estremi e della crisi climatica”, ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF Henrietta Fore. “Mentre la pandemia da COVID-19 sta per entrare nel suo terzo anno, la situazione di questi bambini è resa ancora peggiore dalle economie vacillanti, dalla crescente povertà e disuguaglianza. Come sempre, sono i bambini che già vivono in situazioni di crisi ad essere i più colpiti. Hanno bisogno di un aiuto urgente”.

L’appello di raccolta fondi di quest’anno, il più grande dell’UNICEF di sempre, arriva anche in un momento in cui l’escalation dei conflitti ha spinto altri milioni di bambini e le loro comunità sull’orlo del baratro. Gli attacchi ai bambini che vivono in paesi in conflitto, compresi gli attacchi alle infrastrutture civili fondamentali per la sopravvivenza dei bambini, continuano ad un ritmo allarmante. Quasi 24.000 gravi violazioni contro i bambini sono state confermate l’anno scorso, ovvero 72 violazioni al giorno. 

Il cambiamento climatico sta peggiorando la portata e l’intensità delle emergenze. Il numero di catastrofi legate al clima è triplicato negli ultimi 30 anni. Oggi, oltre 400 milioni di bambini vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica.

Come parte del rapporto sull’intervento umanitario, che riporta l’appello per il 2022, l’UNICEF prevede di raggiungere: 

  • 7,2 milioni di bambini con trattamenti per la malnutrizione acuta grave; 
  • 62,1 milioni di bambini con vaccinazioni contro il morbillo; 
  • 53,4 milioni di persone con accesso all’acqua potabile e alle esigenze domestiche; 
  • 27,9 milioni di bambini e coloro che si prendono cura di loro con accesso a servizi per la salute mentale e al sostegno psicosociale; 
  • 77,1 milioni di bambini con istruzione formale o non formale, compreso l’apprendimento precoce; e 23,6 milioni di famiglie con assistenza in denaro. 

 

Con il sostegno dei partner, i risultati chiave nel 2021 includono:  

  • 2,4 milioni di bambini trattati per la malnutrizione acuta grave; 
  • 5 milioni di bambini e persone che si prendono cura di loro che accedono a servizi per la salute mentale e al supporto psicosociale; 
  • 34 milioni di persone dotate di acqua sicura a sufficienza per bere, cucinare e per l’igiene personale; 
  • 22,4 milioni di bambini e donne che ricevono servizi sanitari essenziali nelle strutture sostenute dall’UNICEF; 
  • 110,7 milioni di bambini che accedono all’istruzione formale o informale, compreso l’apprendimento precoce; 
  • Più di 812,2 milioni di persone raggiunte attraverso messaggi sul comportamento per la prevenzione delle malattie e l’accesso ai servizi sanitari; 
  • 14,9 milioni di famiglie raggiunte da trasferimenti in denaro a scopo umanitario. 

Il rapporto sull’intervento umanitario di quest’anno viene lanciato come parte del CY21, un Forum globale per bambini e giovani che riunisce leader, esperti, responsabili del cambiamento e influencer, insieme a bambini e giovani. Il forum mira ad accelerare soluzioni nuove e collaudate, stimolare impegni per realizzare il cambiamento e mobilitare conoscenze e risorse per far progredire i diritti dei bambini e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) entro il 2030.

Info su CY21, il Forum globale per bambini e giovani- L’UNICEF sta collaborando con i governi del Botswana e della Svezia per avviare, co-ospitare e sostenere un’iniziativa ambiziosa e necessaria per riportare i bambini e i giovani nell’agenda globale.

L’obiettivo è che il Forum diventi l’annuale piattaforma globale di leadership di pensiero e di costruzione di partnership che riunisce tutti i soggetti interessati a migliorare la vita dei bambini e dei giovani.   

Con un programma ricco e coinvolgente di tre giorni con più di 40 sessioni e 100 oratori di spicco, il programma si concentra su temi prioritari come il clima, la salute mentale, l’istruzione, la povertà e la protezione dalla violenza.    

La partecipazione dei bambini e dei giovani è al centro di questo evento, che è stato progettato insieme a uno Youth Advisory Board appositamente istituito per questo scopo. In molte sessioni, i giovani modereranno, parleranno o parteciperanno.  Inoltre, il programma presenterà cinque TED Talks di giovani attivisti provenienti da Indonesia, Irlanda, Macedonia del Nord, Sudan e Zimbabwe che parleranno di accessibilità, clima, conflitti e altro.