A Natale apre per la prima volta il castello di Aymavilles


In Valle d’Aosta a Natale apre per la prima volta il castello di Aymavilles: sarà visitabile da mercoledì 22 dicembre a domenica 9 gennaio 2022

castello di aymavilles

Sarà l’ottavo castello della Valle d’Aosta aperto e fruibile. Ospiterà, in una struttura barocca che si inserisce su una precedente pianta medievale, la collezione dell’Académie Saint-Anselme. Metterà insieme l’aspetto architettonico e quello museale. Da mercoledì 22 dicembre a domenica 9 gennaio 2022, e poi in modo definitivo dal mese di aprile del prossimo anno, apre al pubblico per la prima volta il castello di Aymavilles.

“È un’occasione che attendevamo da tantissimi anni- spiega l’assessore ai Beni culturali e al Turismo della Regione Valle d’Aosta, Jean-Pierre Guichardaz-. L’amministrazione regionale è proprietaria di questo castello dagli Anni 70: sono 50 anni che questo momento era atteso“.

Guichardaz vede il castello di Aymavilles come “un nuovo tassello del prodotto Valle d’Aosta” che può offrire turismo e cultura “grazie all’impegno delle comunità locali, come quella di Aymavilles”. La sindaca del paese, Loredana Petey, definisce l’apertura straordinaria “un dono di Natale alla comunità di Aymavilles che da anni attende l’apertura del suo castello. Vorrei riassumere la giornata di oggi con una parola: grazie”.

Viviana Vallet, dirigente del Patrimonio storico artistico e alla Gestione dei siti culturali, sostiene che “un castello come quello che state per ammirare non si apre tutti i giorni”. Vallet riassume il percorso di recupero: nel 2004 è iniziato il lavoro di consolidamento strutturale.

“Il cantiere per gli interventi architettonici sono iniziati nel 2013 e sono durati cinque anni. Nel 2019 è iniziato l’allestimento, che si è concluso quest’anno, passando attraverso la pandemia. Questo è un museo dalla doppia anima: il castello come dimora, il percorso museale con 18 sale espositive su 4 livelli“.

Tra gli elementi architettonici, la sovrintendente ai Beni e alle Attività culturali, Cristina De la Pierre, ha ricordato “la carpenteria in legno che sostiene il tetto, quasi tutta originale della seconda metà del Quattrocento”. Il lavoro per l’apertura è partito dall’esterno. “Eravamo anche preoccupati, perché quando si vede un castello in buono stato all’esterno si pensa sia in buono stato anche all’interno. Invece non era così”.

VISITA ‘NELLA MACCHINA DEL TEMPO’ DEL CASTELLO DI AYMAVILLES

Per poter aprire al pubblico, i tecnici della Regione Valle d’Aosta sono dovuti partire dalle basi. I diversi pezzi del castello di Aymavilles – l’iconico maniero medievale con quattro torri che si staglia nella porzione più occidentale della piana di Aosta, tra i vigneti del torrette- si stavano staccando tra loro. Costruito su un poggio morenico, è nato come austero castello a pianta rettangolare nel Duecento. L’attuale edificio ha visto nel Quattrocento l’aggiunta delle quattro torri angolari tondeggianti, poi nel Settecento gli spazi tra le torri sono stati chiusi da logge, facciate, decorazioni a stucco. Tutti elementi che il tempo stava disgregando, come se la torre originaria volesse disfarsi degli orpelli più recenti.

Così, dal 2004 si è intervenuti sulla strutturacon centine in cemento armato, strutture di sostegno in acciaio, tiranti e catene, a voler riannodare i fili della storia. Così come la parte architettonica, anche quella museale fa stare insieme le diverse fasi della vita dell’edificio. Gli interventi sono partiti nel 2013, sono durati cinque anni, poi è toccato all’allestimento.

La visita ad Aymavilles va all’indietro nel tempo. Si parte dalle sale che raccontando la vita recente, abitate fino agli Anni 70 del Novecento dalle famiglie Cacherano e Bombrini, per risalire agli Challant che della torre medievale dei De Amavilla furono infeudati dai Savoia: il primo piano, a cui si arriva dal parco del castello attraverso una maestosa scalinata a due rampe, è dedicato alla storia degli abitanti della dimora. Gli arredi più recenti, le sale più ampie, sono frutto di rimaneggiamenti successivi; molte sale avevano la carta da parati degli ultimi suoi abitanti. Il castello è minuto, anche se ha 18 sale in cui si articola il percorso di visita.

Salendo lungo la scala nella torre nord est, al terzo piano si piomba nel Medioevo: in un percorso fatto di stucchi e dipinti, la sala delle armi – in cui è ospitata la parte della collezione storica dell’Académie Saint-Anselme che raggruppa mazze ferrate, proiettili, spade e sciabole- svela all’improvviso beccatelli, caditoie e merli della torre più antica.

Salendo ancora, al quarto piano si disvela imperioso il tetto: è formato da una carpenteria lignea che sostiene la copertura in lose; quasi tutto è originale della seconda metà del Quattrocento. Tutto è stato smontato, restaurato e rimontato, con gli archeologi ad accorgersi che già per il primo montaggio, nel 1456, si adottò la stessa tecnica. A quasi vent’anni dai primi interventi, il castello aprirà al pubblico dalla prossima primavera.

Come dono natalizio ai valdostani e ai turisti, spiega la Dire (www.dire.it), il Castello di Aymavilles proporrà un’anteprima da mercoledì 22 dicembre a domenica 9 gennaio 2022. Le visite guidate si terranno tutti i giorni, tranne sabato 25 dicembre in cui il castello resterà chiuso, con apertura dalle 10 alle 18; nel giorno di Capodanno, sabato 1 gennaio, l’orario sarà ridotto dalle 13 alle 18I biglietti, acquistabili da domani sul sito MidaTicket.it, costano 5 euro; tra i 6 e i 25 anni si paga l’ingresso ridotto di 3 euro; l’ingresso è gratuito sotto i sei anni.