Caterpillar Jesi licenzia 270 dipendenti: Letta e Conte all’attacco


Caterpillar chiude lo stabilimento di Jesi e licenzia 270 lavoratori, Letta e Conte: “Inaccettabile, il Governo intervenga”

Enrico Letta e Giuseppe Conte, politica

La notizia della chiusura del sito di Jesi della Caterpillar, se confermata “sarebbe un fatto gravissimo perché, senza alcun coinvolgimento e confronto, cancellerebbe il valore occupazionale e sociale dell’impresa, pregiudicando e mettendo nelle mani di pochi il destino di famiglie e territori interi“. Lo dice il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, che parla di “scelte unilaterali inaccettabili frutto di una visione miope che non ha nulla a che vedere con i principi di tutela del lavoro sanciti dalla nostra Costituzione”.

Il governatore annuncia di aver già convocato in Regione per lunedì una rappresentanza dei lavoratori e assicura che “nelle prossime ore faremo tutti gli approfondimenti del caso e coinvolgerò direttamente il ministro nella vicenda, anche con una lettera formale, affinché il Governo intervenga subito e ci aiuti a difendere i nostri territori“.

Per Acquaroli infatti “non possiamo lasciarli in balìa degli interessi di grandi gruppi che si stanno dimostrando insensibili rispetto alle esigenze di lavoro e coesione della nostra comunità. Pertanto esprimo anche la massima solidarietà e vicinanza ai lavoratori coinvolti, garantendo il massimo impegno della Regione su questa vertenza così delicata e importante per Jesi, la Vallesina e le Marche intere”.

L’assessore regionale al Lavoro Stefano Aguzzi, non appena appresa la notizia della possibile chiusura dello stabilimento della Caterpillar di Jesi, che produce cilindri idraulici, si è attivato per seguire la vicenda che riguarda 260 lavoratori, di cui 60 circa interinali, che da ieri rischiano il licenziamento. Aguzzi ha convocato i sindacati per lunedì mattina per un incontro che si svolgerà alla presenza di Acquaroli.

“Passata una crisi, purtroppo, siamo già di fronte ad un’altra situazione davvero grave e delicata- commenta l’assessore- Abbiamo appreso la notizia totalmente inattesa della eventuale chiusura dello stabilimento come un fulmine a ciel sereno e siamo fortemente preoccupati: ho lavorato tanto, con gli uffici del mio assessorato, per risolvere la crisi Elica e all’indomani della risoluzione della vertenza, mi trovo aperto un altro fronte altrettanto critico”.

Visto che ora “non si può perdere tempo, ho già convocato i sindacati dei lavoratori per lunedì mattina alle 12 negli uffici della Regione a Palazzo Leopardi, con la presenza del presidente della Regione, con il quale ho concordato le azioni da intraprendere: alle 9 di lunedì intendo anche recarmi al presidio che i dipendenti hanno organizzato davanti allo stabilimento di Jesi. E’ mia intenzione anche convocare la proprietà ed ho già stabilito un contatto con i referenti“. L’assessore conferma che “da parte mia e della giunta regionale è massima l’attenzione nei confronti di questa nuova crisi aziendale che mette in forte difficoltà tante famiglie marchigiane che lavorano nella fabbrica di Jesi”.

CONTE: NON PUÒ FUNZIONARE COSÌ, NON STAREMO A GUARDARE

“Sono vicino ai 270 lavoratori della Caterpillar di Jesi che da un giorno all’altro apprendono della chiusura del loro stabilimento, senza che ci fosse alcuna crisi in atto”. Lo scrive su facebook Giuseppe Conte, leader M5s.

“Sono vicino ad Alessandra- aggiunge-, che ha saputo da una chiamata via Teams che non lavorerà più nell’azienda di Grugliasco in cui ha dato l’anima per 18 anni, le sue mansioni saranno trasferite in Portogallo. No, in Italia non può funzionare così, non possiamo permetterlo. Da noi il lavoro è richiamato nel primo articolo della Costituzione, non è un’attività eventuale e accessoria”.

“Il Movimento 5 Stelle- dice ancora- è la forza politica che ha voluto fortemente il blocco dei licenziamenti durante la pandemia. Non staremo di certo a guardare in un momento del genere. Il Governo intervenga immediatamente. Da parte nostra alzeremo il livello della voce e dell’azione politica: acceleriamo ora, non domani, l’iter delle misure chiamate a tutelare i lavoratori da un far west di delocalizzazioni, licenziamenti e precariato. A noi tutto questo non sta bene e diciamo basta”.

LETTA: GOVERNO BLOCCHI LICENZIAMENTI INACCETTABILI

“La drammatica notizia dei licenziamenti collettivi improvvisi della Caterpillar di Jesi ci spinge con ancora più forza a chiedere nuove regole. Oltreché al governo a bloccare questa inaccettabile scelta“. Lo scrive su facebook Enrico Letta, segretario Pd.

FRATOIANNI: SIAMO STATI FACILI PROFETI, CONTINUA ECATOMBE SOCIALE

“Siamo stati facili profeti purtroppo nel giugno scorso: da allora sul fronte dei licenziamenti nel nostro Paese un vero e proprio drammatico bollettino di guerra quotidiano. Con un governo inerte e disinteressato a questa continua tragedia collettiva. Ora si aggiunge un bruttissimo colpo per il territorio di Jesi con bel regalo di Natale per i lavoratori della Caterpillar, licenziati con un metodo assolutamente irrispettoso dei diritti e della dignità delle persone”. Lo afferma il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni.

“Una multinazionale – prosegue il leader di SI come riferisce la Dire (www.dire.it) – che chiude una fabbrica solo per aumentare i profitti, i cui vertici si presentano con i guardaspalle come se fossimo negli anni ’20 del secolo scorso, e gettano nel lastrico centinaia di famiglie. Non bastano le promesse e le bella parole, le responsabilità del governo Draghi di fronte alla sua inerzia- conclude Fratoianni- diventano sempre più evidenti. È il momento di cambiare marcia”.