Alla Pallavicini 22 Art Gallery “Criografie” di Menetti


Alla Pallavicini 22 Art Gallery inaugura “Criografie”, una mostra personale di Nanni Menetti patrocinata dal Comune di Ravenna e dall’ Accademia di Belle Arti

criografie

Domenica 12 dicembre 2021 alle ore 18:00 presso lo spazio espositivo Pallavicini22 Art Gallery inaugura “Criografie”, una mostra personale di Nanni Menetti patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura/Viva Dante e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna, che rimarrà allestita fino a giovedì 23 dicembre e sarà aperta al pubblico tutti i giorni dalle 18:00 alle 20:00. Sarà possibile visitare la mostra anche in altri orari, contattando pallavicini22.ravenna@gmail.com. Per accogliere i visitatori in sicurezza, l’ingresso in Pallavicini 22 Art Gallery sarà regolato in conformità alle disposizioni ministeriali.

La mostra

Curata da Sandro Malossini, con testi critici di Marina Coden e Roberto Pagnani, in questa mostra saranno esposte Criografie, dal greco scritture del gelo. Oltre ai testi dell’artista e dei critici, a catalogo sarà inserito anche un ricordo che Maria Cristina Ceroni dedica all’artista.

Nanni Menetti ha lavorato per anni con il materiale della scrittura, che ultimamente ha coinvolto il gelo naturale. Un unicum nella storia dell’arte. Le criografie sono una sua invenzione assoluta. Si tratta di una forma tutta nuova di declinare il duchampiano ready made, tesa, nel caso, a ri-portare alla nostra attenzione la natura e il bisogno, per noi, di salvaguardarne tutta la sua salvifica e pura (ma proprio salvifica perché pura) creatività.

Nell’intenzione dell’artista le criografie trovano la loro ragione d’essere a tre livelli: nella vita privata dell’artista, ripagandolo delle delusioni che provava da bambino quando gli arabeschi delle sue finestre gelate svanivano al sole; nella storia dell’arte, giacché gli permettono di realizzare a 2500 anni di distanza il sogno del pittore Zeusi di dipingere annullando la mano umana, assenza tematizzata in generale nel libretto che l’artista ha pubblicato presso l’Editore Campanotto di Udine (Nanni Menetti, L’artista non ha mai avuto mani, 2012) e, infine, nella critica in esse implicita dell’uso distorto che la nostra cultura è arrivata a fare della rappresentazione. Menetti, infatti, non espone criografie fotografate, rappresentate, ma proprio direttamente le costruzioni del gelo, alle quali egli è riuscito a dare durata e permanenza nel tempo.

L’Artista

Nanni Menetti è un artista emiliano, da più di quarant’anni attivo nel campo della poesia e delle arti visive.

Premio nazionale Lorenzo Montano (poesia) nel 1995 e premio internazionale Guglielmo Marconi (arti visive) nel 2000.

Perno centrale del suo lavoro l’attenzione alla scrittura sia umana (chiro-grafie) che naturale (crio-grafie).

Ha fatto Mostra in Italia e all’Estero.

Di lui hanno scritto, tra gli altri: Renato Barilli, Antonio Bisaccia, Stefano Bonaga, Giorgio Bonomi, Alessandra Borgogelli, Beatrice Buscaroli, Omar Calabrese, Giampiero Cane, Vittoria Coen, Claudio Cerritelli, Claudia Collina, Leonardo Conti, Valerio Dehò, Giuliano Gramigna, Roberto Mori, Giampaolo Paci, Silvia Pegoraro, Lorella Pagnucco Salvemini, Roberto Roversi, Giorgio Sandri, Claudio Spadoni.

Sue opere sono presenti in diversi luoghi pubblici e musei tra cui:

La Collezione del Mambo, Bologna; la Collezione d’Ateneo dell’Università di Bologna (Aula Magna di Santa Lucia); La Pinacoteca di Ravenna; Casa Cini a Ferrara; La Collezione d’arte contemporanea della Banca UniCredit di Bologna; la collezione d’arte dell’Accademia di Romania in Roma; la Collezione d’arte contemporanea dell’università Di Marshall nel Minnesota (USA); la Collezione d’arte contemporanea di Ca’ La Ghironda – Bologna; il Centro di Poesia contemporanea dell’Università di Bologna; il Dipartimento di Discipline storiche dell’Università di Bologna; la Collezione dell’Associazione Italo-Francese di Bologna; le Collezioni comunali d’arte di Forlì, di Foggia, di Macerata (Ripa San Ginesio), di Caltanissetta (Montedoro), Di Castel San Pietro (Bologna), di Pavullo ( Modena); la Collezione Rainbow di Cagliari; la Collezione del Premio internazionale G. Marconi c/o il “Circolo artistico” di Bologna; La collezione del Museo d’arte delle Generazioni italiane del ‘900 “G. Bargellini” di Pieve di Cento (BO); La Collezione IBACN della Regione Emilia Romagna; La Collezione d’arte dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna; il World Museum 2000 di Fiorenzo Brindelli, Cesano Maderno (MI). La Collezione Marina Giusti del Giardino (Genus Bononiae – Musei della città); La Collezione d’arte della Fondazione Tito Balestra – Castello Malatestiano – Longiano (FC); La collezione d’arte generale di Genus Bononiae – Musei della città; La collezione d’arte del Museo O.A.S.I. di Paolo Gualandi – Tole’ di Vergato – Bologna.

Col nome di Luciano Nanni ha insegnato Estetica e Semiotica dell’arte all’Università di Bologna. Tra i suoi libri da ricordare Per una nuova semiologia dell’arte, Garzanti (1980), Contra Dogmaticos, Cappelli Editore, 1987;Tesi di estetica – in risposta a Umberto Eco, Book Editore (1991) Della poetica – come vive e nasce un’opera d’arte, Book Editore (1999), Il silenzio di Ermes, Meltemi (2002) e Communication: The Power of Location, Peter Lang, New York (2000).

Sito internet: http://www.nannimenetti.it . E-Mail: nanni@nannimenetti.it