Sclerosi sistemica: inibitori piastrinici contro ulcere digitali


Sclerosi sistemica: per un modello di predizione clinica di EUSTAR, l’impiego di inibitori piastrinici risulta associato ad una minore probabilità di sviluppo di ulcere digitali

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Stando ai risultati di un modello di predizione clinica messo a punto da EUSTAR (the European Scleroderma Trials and Research group), presentati nel corso del congresso annuale dell’American College of Rheumatology, l’impiego di inibitori piastrinici risulta essere tra i fattori associati ad una minore probabilità di sviluppo di ulcere digitali in pazienti affetti da sclerosi sistemica.

Razionale e disegno dello studio
Le ulcere digitali rappresentano un problema che affligge un paziente su due affetto da sclerosi sistemica (SSc). Se le ulcere non sono adeguatamente irrorate dal circolo sanguigno, il rischio è che le dita coinvolte possano andare incontro a cancrena e a rischio di amputazione.

Dato che le piastrine risultano essere attivate in presenza di SSc, è stato ipotizzato che gli inibitori piastrinici potrebbero avere un ruolo terapeutico nella gestione delle ulcere digitali.

Fino ad ora, però, non esistono studi clinici che abbiano valutato l’importanza di questa classe di farmaci in termini di inibizione del rischio di insorgenza di ulcere digitali in pazienti con SSc.

L’obiettivo di questo studio presentato al Congresso, pertanto, è stato quello di mettere a punto e validare un modello di predizione di questo rischio sulla base dell’impiego di inibitori piastrinici e di altri parametri valutati.

A tal scopo, I ricercatori hanno raccolto in modo prospettico i dati del registro EUSTAR, che includeva quelli relativi a pazienti che soddisfacevano i criteri congiunti 2013 ACR/EULAR di classificazione della SSc e dei quali erano noti i  dati longitudinali completi relativi alla presenza di ulcere digitali e all’impiego di inibitori piastrinici.

I dati di questo database, contenenti le informazioni relative all’ultima visita di follow-up di ciascuno dei pazienti sopra indicati, sono stati divisi in una coorte di derivazione (pazienti registrati prima del 1 gennaio 2017) e in ina coorte di validazione (pazienti registrati dopo questa data).

Per studiare la risposta al trattamento in termini di insorgenza di ulcere digitali, è stato implementato un modello di regressione logistica binaria ad hoc al fine di stabilire la predittività dei fattori inclusi nel modello.

Su 3.710 pazienti considerati, 486 mostravano ulcere digitali al basale mentre 150 erano stati esposti ad inibitori piastrinici. Il 14,6% dei pazienti del campione del registro erano di sesso maschile, con una mediana dell’età pari a 57 anni, mentre il 67,8% era affetto da SSc a limitato coinvolgimento cutaneo, con una durata mediana di malattia di almeno 9 anni.

Risultati principali
Durante la visita di follow-up un anno dopo, 487 pazienti mostravano ulcere digitali e 90 erano rimasti esposti ad inibitori piastrinici.

I ricercatori hanno valutato un’ampia varietà di fattori che potevano predire l’insorgenza o meno di ulcere digitali in pazienti con SSc – fumo, sesso di appartenenza, ipertensione arteriosa polmonare e l’impiego di diversi farmaci.

E’ stata valutata la capacità discriminante del modello mediante un’analisi delle curve ROC: è emersa una AUC= 80,8% (IC95%= 78,7%-83%) per la coorte di derivazione (n= 2.827 pazienti) e una AUC= 83,4% (IC95%= 80%-86,8%) per la coorte di validazione (n= 883 pazienti) rispettivamente, corrispondente ad una capacità soddisfacente.
Contro gli altri fattori predittivi, il modello implementato ha mostrato che l’esposizione al trattamento con inibitori piastrinici era associata ad un OR ridotto di insorgenza di ulcere digitali alla visita di follow-up successiva (OR= 2,25, IC95%= 0,07-0,77).

Riassumendo
Nel commentare I risultati, i ricercatori hanno sottolineato come questi potrebbero rivelarsi utili per i reumatologi al fine di poter decidere il da farsi in merito all’impiego degli inibitori piastrinici nei pazienti con SSc con ulcere digitali.

Inoltre, concludono, quanto desunto dal modello di predizione implementato dovrebbe ora essere confermato con un trial clinico randomizzato prima di porre qualunque nuove raccomandazione di trattamento a questo riguardo. Se l’effetto terapeutico degli inibitori piastrinici sarà confermato, vuol dire che si avrà a disposizione un’altra opzione di trattamento per questo sottogruppo di pazienti con SSc, peraltro disponibili a costi contenuti nella maggior parte dei Paesi del globo.

Bibliografia
Garaiman A et al. Prediction of Digital Ulcers in Patients with Systemic Sclerosis Based on the Use of Platelet Inhibitors and Other Parameters – A EUSTAR Study on Derivation and Validation of a Clinical Prediction Model. ACR 2021; Abs. n.1383