Educazione motoria alla scuola primaria: il via a settembre


Educazione motoria dalla primaria, si partirà a settembre 2022. Valentina Vezzali: “Il bambino che fa sport sarà un adulto sano”

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Potenziare il ruolo dello sport, della salute, della presenza nella scuola dell’educazione al corpo. È questa una delle novità principali della legge di bilancio, che introduce la figura di un esperto di educazione motoria fin dalla scuola primaria. Il ministero dell’Istruzione “metterà a disposizione delle scuole uno specialista che introdurrà nella scuola primaria l’idea dell’educazione al muoversi. Un punto importate, perché bambini e bambine possano partecipare a quel momento della vita collettiva che è lo sport. Una parte fondamentale della vita”. Lo ha spiegato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi a Roma nel ministero di Viale Trastevere.

Ho sempre creduto che fosse necessario inserire gli insegnanti di scienze motorie fin dalla primaria. La memoria ci riporta al 1958, quando Moro, da ministro dell’istruzione, firmó la riforma che introdusse l’educazione fisica nella secondaria come materia curriculare. Ci sono voluti anni per introdurre questa svolta storica”, ha detto la sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega allo sport, Valentina Vezzali. “La legge di bilancio ci consentirà di partire dall’anno scolastico 22-23 dalla classe quinta, per arrivare poi all’interno ciclo- ha spiegato Vezzali- la norma rappresenta un punto importante e un investimento per la next generation. Una generazione di nativi digitali, ragazzi per cui la distinzione tra online e offline spesso perde di significato. Molti di questi giovani non sanno fare una capriola. Non possiamo permetterci questo, anche perché l’attività fisica è la più completa forma di educazione, perché mette in relazione psiche e corpo. Il benessere psicologico e fisico vanno di pari passo”. In riferimento alla figura che si occuperà di avvicinare i ragazzi alla pratica sportiva, Vezzali ha detto che “saprà stimolare i bambini e incuriosirli. Un bambino che fa attività fisica sarà un adulto sano”.

Nell’anno magico del calcio, delle Olimpiadi e Paralimpaidi, si è registrato un aumento dell’interesse dei ragazzi verso lo sport. “I giovani hanno bisogno di modelli positivi, di capire che si possono conseguire risultati in gruppo, rispettando le differenze- ha aggiunto la sottosegretaria allo Sport- Auspico che questa collaborazione possa proseguire e che si possa adottare una norma che consenta alle palestre scolastiche di rimanere aperte il pomeriggio. Lo sport è patrimonio di tutti. Io mi sono allenata in una palestra che ha sfornato quattro campioni olimpici, ma ci pioveva dentro. Ora abbiamo la possibilità di fare innovazione anche grazie al Pnrr”. Oggi le palestre scolastiche sono degli enti locali, ma la scelta di tenerle aperte è lasciata al dirigente scolastico. “E in Italia la maggior parte delle palestre il pomeriggio restano chiuse– ha concluso Vezzali- ma dove ci sono devono essere utilizzate, anche per i ragazzi con meno disponibilità economiche. Bisogna lavorare sulla cultura dello sport e su uno stile di vita sano e attivo”.

Per il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso, riferisce la Dire (www.dire.it), si tratta di “una conquista: oggi riconosciamo il diritto di ogni bambino che fino ad oggi è mancato e ci mettiamo al passo con gli altri paesi europei. Abbiamo finalmente uno specialista– ha spiegato- insegnanti che studiano medicina, igiene, pedagogia. Insegnanti preparati. Stiamo arrivando con 30 anni di ritardo rispetto agli altri paesi europei. I requisiti li vedremo a breve. Per i tempi, l’obiettivo è quello di fare un concorso. I nostri uffici ci indicheranno i titoli inerenti questa sfera che potranno avere accesso al concorso. Penso- ha concluso- che da febbraio avremo il tempo per avere i primi insegnanti in cattedra già con l’inizio dell’anno scolastico”.